Un NuOvO MoNdO

BIOGRAFIA DI CHARLES BAUDELAIRE


Charles Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile 1821. Il padre, Joseph-Francois, ormai sessantenne, aveva rinunciato all'abito sacerdotale ed era diventato funzionario del Senato e pittore dilettante e aveva sposato in seconde nozze l’orfana ventiseienne Caroline Archimbaut-Dufays. A 6 anni, il piccolo Baudelaire perde il padre. Dopo gli studi secondari, per volontà del patrigno, il maggiore Jacques Aupick, Baudelaire si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, ma trascura gli studi e vive le prime relazioni artistiche e amorose che affermano il suo spirito ribelle e la passione per le arti e la poesia. La vita del giovane Baudelaire appare pericolosamente dissipata agli occhi della madre e del patrigno, dalla vita sregolata che il poeta conduce; per riportarlo sulla retta via, la famiglia riunita in consiglio, decide di allontanarlo da Parigi e nel giugno del 1841 Baudelaire lo imbarcano su una nave diretta in India a Calcutta. Ma giunto alle Mauritius, in preda a una profonda crisi di nostalgia, Baudelaire si rifiuta di proseguire il viaggio e rientra a Parigi. Da quel viaggio maledetto e umiliante, il poeta riporterà comunque il suo amore per l'esotismo, che riapparirà quindici anni dopo nell'opera Fleurs du mal. Poco dopo il rientro a Parigi, Baudelaire incontra Jeanne Duval, la mulatta che ispirerà la sua poesia, con la quale inizierà un lungo e appassionato amore; raggiunta la maggiore età entra in possesso dell'eredità paterna. Deciso a vivere una vita fuori da ogni tutela, dichiara alla famiglia la sua volontà di "farsi autore". Ma la famiglia sembra non accettare questa condizione e nel 1844 il patrigno riunisce un consiglio di famiglia per interdire il giovane e affidare il suo patrimonio all'amministrazione di Ancelle, notaio a Neuille. L'anno dopo Baudelaire tentò il suicidio e poi uscirono le sue prime critiche d'arte e le sue prime poesie. Ritentò il suicidio nel 1861 e, nel 1864, dopo un fallito tentativo di farsi ammettere all'Acadèmie francaise, lasciò Parigi e si recò a Bruxelles. Ormai malato di afasia, Baudelaire cercò nelle droghe (hashish, oppio) e nell'alcol il sollievo alla malattia cheil 31 agosto del 1867, dopo la lunga agonia della paralisi, lo uccise. Dall’esperienza della malattia e dalla volontà di sfuggire alla realtà, sono ispirati i Paradis artificiels del 1861.