SUPPOSED TO BE WHITE

SI, BEH, NO


Quando progetto qualcosa, arrivo sempre ad un punto in cui devo riesaminare quello che ho fatto e decidere se: sì, posso andare avanti così; beh, è migliorabile; no, è una schifezza (e il Megaboss mi ucciderà...
). E poi, con facilità, agisco di conseguenza. Se capita, rivoluziono tutto, prendo un concetto e lo assolutizzo, sfrondo le inutilità. Ci metto del mio. La funzione allora emerge tra tutto, semplice e lineare: bellissima. E piacevole effetto collaterale, tutto si accomoda automaticamente.Così nel condurre una vita: ci sono sempre dei momenti in cui riesamini quello che fai. Naturalmente, esistono anche in questo caso i sì, i beh e i no. Ma non è altrettanto facile agire di conseguenza. In questo caso i perchè son sempre sfumati, e quelle che nella progettazione son certezze visive, nella vita son molte volte impressioni sensoriali o intuizioni contingenti. E di continuo mi sembra di non riuscire a liberarmi completamente dalle inutilità, o di far emergere i concetti importanti. Le stesse mie azioni, così efficaci nel mondo astratto, sembrano perdersi nel momento della loro effettiva attuazione: la loro interazione con la realtà non produce sempre l'effetto voluto. In soldoni, alcuni casini e rammarichi.Però tutto questo -che sarebbe drammatico nella progettazione- non sembra essere così importante nella vita. 
Con mio continuo stupore, azioni inopportune che si accavallano possono non produrre alcun effetto. Intuizioni sbagliate, o situazioni che non vanno come desideri possono scivolar via senza provocar danno. E' strano, ma sembra che la volontà delle persone coinvolte possa ribaltare completamente ciò che è, a prescindere da tutto.
Bello, no?!?
PS sissì ormai è ufficiale, lavorerò il 27-28-29. Ma -dopotutto- non è neanche un male.
PPS ma cosa ha mangiato oggi Brazoea?!? Aglio piccante e topi morti?!?