SUPPOSED TO BE WHITE

SEMPLICEMENTE.


Quest'oggi ero lì a lavoro che mi arrovellavo per trovare una soluzione ad un cinematismo che non ne voleva sapere, e pensa che ti pensa alla fine è spuntata l'idea semplice e giusta.Ad essa si è accompagnata, oltre ad una certa soddisfazione (ma quanto poco mi basta...), una brillante intuizione: è un controsenso che occorrano tanti sforzi per pensare un qualcosa semplicemente!Infatti, non è affatto semplice far le cose semplicemente. Ed è vero in molti campi.Lo è nella progettazione, ma lo è ancor di più per esempio nel rapportarsi con le altre persone.Infatti anche una relazione a due che si evolva semplicemente sembra essere una cosa abbastanza rara, a causa di più menti che (inde)fesse lavorano, alla ricerca di interpretare gesti o di valutare conseguenze. Malamente ovviamente: sfido chiunque ad entrare nella testa di un altro! (soprattutto in certi casi...)Inoltre la tanto preziosa comunicazione, che dovrebbe essere di supporto, ogni tanto si diverte invece ad alzare muri invalicabili. E talvolta questi muri vengono eretti senza volerlo, o magari addirittura desiderando il contrario: questo solo per mantenere la propria tranquillizzante corazza verso il mondo esterno. Ottimo, il risultato di tutto questo pensare.Non bastasse, c'è un altro parametro attivo in tutto il processo: il signor tempo. Perchè il signor tempo evolve le situazioni, introduce nuovi fattori, scatena nuovi eventi. Soprattutto, aiuta nuove intuizioni, naturalmente non in accordo con quel che era la realtà precedente. E allora, che fare di fronte a tutto questo? Adattarsi?Ogni tanto mi trovo a fantasticare: mi piacerebbe vivere un rapporto "semplicemente". Conoscersi, stare bene assieme, parlarsi, cercarsi, volersi, e basta.No terze persone, no momenti sbagliati, no aspettative diverse, no tentativi, no malizie, no secondi fini, no "io ho sempre sognato altro", no "se mi vuole mi cerca" o la sua insopportabile variante "se mi vuole mi deve conquistare", no volubilità, no desiderio di apparire diversamente da quel che si è. E no, no, no timori (di mettersi in gioco, di mostrarsi per quello che si è, di affidarsi all'altro).Solo spontaneità, voglia di stare assieme e di capirsi. E di ridere.Semplicemente. Io ci fantastico, sì... ma sotto sotto lo penso possibile. Anzi, dirò di più: non voglio niente di alternativo ad una relazione semplice.