SUPPOSED TO BE WHITE

MA CHE CI FACCIO, IO, ALLE DONNE?!?


Ho sempre sospettato di risvegliare sopiti e reconditi istinti primordiali negli esseri di genere femminile, e lo scorso weekend ne ho avuto la definitiva conferma.Ero uscito con un numeroso gruppo di amici per un weekend in una località montana poco distante. E si sa, weekend piovoso di una scoppiettante primavera, in cima ad una piccola montagna, il paese più vicino a circa 4 km, su di un casolare isolato, ragazzi e ragazze chiusi tutto il giorno dentro casa, niente da fare, un edificio molto grande con almeno 25 camere da letto... il tutto sembra fatto apposta per stimolare tali famosi istinti primordiali.Dunque in questo gruppo tra le altre ragazze c'era anche Berta. Berta è una ragazza con alcune oggettive difficoltà, che è stata equipaggiata da madre natura con due e due soli tipi di atteggiamenti standard. Il primo consiste nel prendere le mani al suo interlocutore, e di cominciare a giocare con le sue dita, per poi proseguire scuotendo tali mani e cantando "ninna nanna ninna oh!". Di solito questo atteggiamento è riservato ai maschi del gruppo, con uno sbattimento di mani tanto più vigoroso tanto più è gradito l'accompagnatore.Il secondo atteggiamento standard è quello di afferrare con forza i capelli al proprio interlocutore e di colpirlo con sputacchi degni di un lama mitragliante delle Ande americane. Questo atteggiamento solitamente invece è riservato alle accompagnatrici di genere femminile, il che -a meno di una possibile confusione nelle convenzioni comunicative- ci fa supporre che Berta abbia una leggera preferenza per gli accompagnatori maschi, chissà perchè poi...Ad ogni modo una di tali accompagnatrici, un attimo snervata dalla situazione, ad un certo punto mi ha domandato di darle un cambio nell'accompagnamento. Io naturalmente le ho detto subito di sì, pur essendo ben conscio del mio superpotere nei confronti delle ragazze in generale, che mi faceva temere delle reazioni -causate dalla mia sola vicinanza- che avrebbero potuto essere non facilmente controllabili.Infatti, in una ragazza come Berta dove ogni tipo di emozione non risulta filtrata da alcunchè, i famosi istinti primordiali che al solito suscito sarebbero dovuti esplodere in tutta la loro devastante potenza.Così, non ho fatto praticamente a tempo ad afferrarle la mano, che subito le temute reazioni si sono manifestate. Immediatamente Berta mi ha rivolto uno sguardo con degli occhi spiritati, si è seduta e ha cominciato a reclinare la testa prima in avanti, senza trovare però un equilibrio stabile. Poi verso di lato, riuscendo a trovare una posizione a discapito del collo (piegato in modo totalmente innaturale quasi a 90 gradi) ed entrando così in un profondo stato di sonno comatoso. Dunque tempo sì e no 35 secondi -con la sola forza della mia presenza- Berta era già pesantemente sedata e nel mondo dei sogni, e io mi trovavo impegnato a cercare di capire come avesse redistribuito i pesi per riuscir a mantenere quella posizione, apparentemente stabile.Ma cosa ci farò mai, io, alle donne?!?...