SUPPOSED TO BE WHITE

NUMERI BELLI, NUMERI BRUTTI


Quando ai miei amici racconto che il mio lavoro ha dei risvolti che molti altri lavori non hanno, capisco chiaramente dalle loro espressioni che questo concetto non viene apprezzato nella sua interezza.Allora cerco di raccontare il mio pomeriggio di ieri, anche se in realtà a me piacerebbe di più pensare alle leggiadre portatrici di carrube... (però se comincio a pensare a certe cose poi la giornata non finisce più...)Dunque allora era primo pomeriggio, e sulla scaletta che porta al mio ufficio si cominciava ad intravedere la sagoma minacciosa del Megaboss, che saliva con in mano due pezzi lavorati.Questo per chi sa respirare l'aria che tira non è un buon segno: se il Megaboss interrompe il suo lavoro in officina ed entra tutto accaldato in ufficio con due pezzi in mano significa che quei due pezzi non vanno bene e che si sta cercando un colpevole. Poichè poi son l'unico che lavora a stretto contatto col Megaboss, questo restringe abbastanza la cerchia dei possibili indiziati al ruolo di capro espiatorio.Qualcuno potrebbe pure dire che il ruolo di capro espiatorio mi dovrebbe anche piacere, data la mia mai nascosta simpatia Malaussèniana. C'è però da osservare che tra me e il signor Malaussène sussistono alcune piccole differenze che vado brevemente ad evidenziare:1) il signor Malaussène usufruisce molto spesso di permessi o di lunghe vacanze pagate dai suoi datori di lavoro, giusto per poter ricaricare le pile, mentre io racimolo una ventina di giorni di ferie all'anno.2) il signor Malaussène viene profumatamente pagato per ricoprire il suo ruolo di capro espiatorio, tanto da potersi permettere di sostentare un'intera tribù, con annessi e connessi, e ad ogni libro tale stipendio viene raddoppiato. Io invece ho uno stipendio nella media del mio ruolo e gli aumenti sono un tabù dato che il mio direttore non se la sente molto di prendere certe iniziative.3) Il titolare del signor Malaussène sa che non è lui il colpevole, e cerca solo un attore che reciti la parte. Mentre l'espressione del Megaboss che sale le scale lascia chiaramente intendere a chiunque che lui al concetto di colpevole ci crede proprio e che anzi sembra già avere un'idea su chi debba essere tale capro espiatorio...(... idea che invece a mio parere -per i motivi appena elencati- deve essere necessariamente riconsiderata, a partire proprio dalle sue fondamenta...)Megaboss: "Akilleys, ***, guarda qua, non è possibile fare i lavori così, ***, questi pezzi sono sbagliati! *** e ***!"Akilleys: "Mi sembra una cosa assai poco probabile che mi sia sbagliato, controlliamo comunque."Megaboss: "***, ma porca ***, guarda qua, come non ti sei sbagliato? ***, ti sei sbagliato sì! ***! Guarda!"Quindi in questo tranquillo e pacifico clima aziendale se foste stati presenti nell'ufficio avreste potuto vedere un Akilleys che recuperava un paio di disegni mentre una persona leggermente più anziana e sbraitante pronunciava delle frasi che il decoro di questo blog non mi permette di riportare.Akilleys: "Vede? I disegni sono corretti, gli interassi dei fori corrispondono"Megaboss: "No, ***, *** e anche ***, non è vero, perchè i fori nei due pezzi non corrispondono. ***!"Allora armato del fido metro e sotto lo sguardo accomodante e rassicurante del Megaboss non ho potuto far altro che misurare l'interasse dei fori, non riuscendo a non notare che in uno dei due pezzi l'interasse tra tali fori non era come quello previsto a disegno. Quindi l'errore chiaramente non era akillyneo bensì il capro espiatorio era da ricercarsi più che altro nell'esecutore materiale dei pezzi.Questa che comunque ai più sembrerà una cosa piuttosto logica e anzi oserei dire addirittura ovvia, non lo era per nulla per il Megaboss, anche e soprattutto perchè nel risalire le scale probabilmente qualcuno gli aveva dato una piccola spinta ascensionale e quindi lui si era già fatto un'idea (che risulta -come abbiamo già spiegato- sbagliata fin nelle sue fondamenta...) di chi fosse il più adatto a ricoprire il ruolo di capro espiatorio.Megaboss: "No, ma ***. E anche ***. Qua è colpa tua! Perchè fai i disegni che poi gli altri non capiscono come devono fare i pezzi! ***, non è possibile!"Il che da un punto di vista oggettivo è piuttosto opinabile, dato che in un pezzo con due lavorazioni risulta alquanto difficile rendere non interpretabile qualcosa, essendo ben poche le indicazioni da mettere nel disegno stesso. E più che altro, tuttora non riesco a capire cosa ci possa essere di difficile comprensione nella lettura della quota di interasse tra due fori, quota tra l'altro stampata al CAD e quindi perfettamente leggibile.Segue quindi all'incirca un'oretta di discussione piuttosto accesa, che per esigenze narrative mi vedo costretto a stralciare, a seguito della quale il prepotente ed intrattabile Akilleys si vede costretto a mandare esplicitamente a quel paese il povero e innocuo Megaboss.Questo allora trovando ben poca soddisfazione nel suo primo capro espiatorio prende e di gran carriera plana sull'inerme esecutore materiale del pezzo, su cui riversa tutta la sua ira funesta. Dopo all'incirca dieci minuti, avendo agevolmente asfaltato il povero malaugurato di turno e soprattutto senza aver placato la sua innata sete di sangue, tu osservatore esterno se fossi stato presente avresti potuto vedere il Megaboss risalire le scale dell'ufficio per dare il via al secondo round.Megaboss: "***, Akilleys, ***, no, ***, non è possibile comunque fare i lavori così!"Akilleys: "Sono fondalmentalmente d'accordo, anche se penso che si intenda due cose differenti."Megaboss: "No, ***, diavolo ***, tu non devi disegnare così! ***!"Segue dunque tutta una lunga discussione, che si riassume dicendo che il Megaboss non intendeva che dovessi disegnare a testa in giù o utilizzare variopinti colori, ma che dovevo eliminare i numeri brutti dal disegno. Dicesi "numeri brutti" quei numeri che non sono rotondi. Per esempio 100 è un bel numero, anche 70 è abbastanza un bel numero, non tanto quanto 100 però. 105 invece è un brutto numero, più anche di 75. 102,5 invece è un numero bruttissimo, da non utilizzare mai.Dunque il motivo per cui si cercava di elevarmi a capro espiatorio era che in un disegno avevo utilizzato la quota 105, quota poi sbagliata dall'esecutore materiale dei pezzi perchè troppo complicata e di difficile comprensione: all'esecutore del pezzo era risultato più agevole capire 120, anche se oggettivamente c'era scritto 105.Allora la diatriba, sempre in toni molto educati e professionali, si è dovuta spostare sull'opportunità o no di aver quotato l'interasse a 105 e non a 100, notoriamente il numero bello per eccellenza e che era per giunta là proprio vicino vicino al 105. Senza tediare i miei lettori con inutili spiegazioni, il risultato dell'ora e passa di pacata discussione susseguente è stato che in effetti non c'era alcunchè di sbagliato nel quotare quell'interasse 105.Megaboss: "No, no... no! Tu Akilleys... no!... non hai sbagliato perchè hai sbagliato, perchè in realtà non hai sbagliato... Ma hai sbagliato perchè non rispetti quello che ti dico. E punto."Il che di per sè è ineccepibile, tanto che i miei colleghi -che hanno assistito inermi a tutta la scena- hanno deciso di raccogliere quest'ultima affermazione nel libro d'oro delle espressioni megabossiane, prima di entrare in stallo produttivo per panico numerico e a cominciare a domandarmi lumi sui numeri belli, numeri brutti, e su quali poter utilizzare impunemente senza correre il rischio dei raid megabossiani.Ora son costretto a dare i numeri tutto il giorno, ma mi consola il fatto di non essere il solo a questo mondo...