al-amin

L’Oppressione


 AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN Fratelli e sorelle, oggi parleremo ancora di concetti assai importanti quali l’iniquità, la sopraffazione e l’oppressione. Perciò, a questo proposito, leggiamo i seguenti ammonimenti di Allah l’Altissimo: “E non credere che Dio non sia attento a quello che fanno gli iniqui. No, Egli li rimanda ad un giorno in cui gli occhi tutti saranno spalancati per il terrore” (Sura di Abramo XIV, v. 42) “…ma gli oppressori sapranno quale sorte li attende!” (Sura dei poeti XXVI, v. 227). L’Imam Muslim ha riferito che il profeta (la pace su di Lui) ha asserito anche che Allah Potente ed Eccelso ha proibito l’oppressione a sé stesso così come ha stabilito che essa è vietata fra gli esseri umani. Esistono vari modi di agire iniquamente, ad esempio estorcere denaro, sopraffare gli altri con violenza insultando e aggredendo ed anche assumere un atteggiamento di prepotenza nei confronti dei più deboli. Fratelli e sorelle: siate timorosi di Dio e state in guardia dal compiere queste cattive azioni perché le conseguenze sono disastrose nella vita terrena e nell’aldilà. Come abbiamo già detto appropriarsi senza alcun diritto dei beni altrui è una forma di oppressione, ancora più grave se esercitata verso persone semplici ed ingenue. Anche ritardare un pagamento, pur avendo la possibilità di farlo, è un comportamento iniquo, come ha affermato il Profeta (la pace su di Lui) in questo hadith: “Il tergiversare del ricco è una sopraffazione”. Proseguendo possiamo citare casi di oppressione nei confronti della donna per ciò che riguarda la sua dignità, il suo giusto sostentamento ed il suo abbigliamento. Essere iniqui significa anche assumere qualcuno al proprio servizio e non retribuirlo, come ha detto il Messaggero (la pace su di Lui) riportando le seguenti parole di Allah l’Altissimo: “Nel giorno del giudizio mi opporrò contro tre persone: il traditore, chi ha praticato la schiavitù e chi ha preso qualcuno al proprio servizio senza remunerarlo”. Riferito da Al-Bukhari. E’ doveroso tenere un comportamento corretto nei confronti di coloro che appartengono alle altre religioni monoteistiche, ebrei e cattolici, riguardo ai loro diritti, non chiedendo loro cose ingiuste e non togliendo loro qualcosa senza il loro consenso. Si narra che Wahab bin Munbih riferì la storia di un tiranno che fece edificare un palazzo a ridosso del quale una povera vecchia costruì una baracca che gli dette ordine di demolire. La donna si rivolse ad Allah lamentandosi dell’iniquità dell’oppressore, così Dio ordinò la distruzione del palazzo sui suoi abitanti prendendo le difese della povera vecchia maltrattata. Fratelli e sorelle: da quanto detto dobbiamo imparare che chi commette ingiustizie deve sapere che Dio conterà le sue azioni e le valuterà nel giorno del giudizio. Perciò dobbiamo avere timore di Dio e resistere a questo comportamento deviato. Inoltre ricordiamo sempre che il sopruso più grande è associare qualcuno a Dio Potente ed Eccelso come è scritto nel Sacro Corano: “…invero l’idolatria è un’iniquità grave” (Sura di Luqman XXXI, v. 13). In conclusione non defraudiamo gli altri dei loro diritti, anche se solo in parte, ma teniamo sempre presenti gli insegnamenti di Allah l’Altissimo nelle parole e nei fatti. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN