al-amin

“L’atteggiamento positivo del musulmano”


AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN Fratelli e sorelle: l’argomento che trattiamo oggi riguarda la considerazione dell’uomo nell’Islam e quali responsabilità gli sono attribuite. Certamente l’essere umano nell’Islam non è considerato uno spirito superiore che discende dal cielo, …ma una creatura responsabile. Per questo l’Islam con il suo realismo non chiede all’uomo qualcosa che oltrepassi i limiti della sua ubbidienza e della sua capacità, come ha affermato Allah Potente ed Eccelso: “Dio non imporrà a nessun’anima pesi più gravi di quello che possa portare…” (Sura della giovenca II, v. 286). Quindi Allah l’Altissimo lo ha creato responsabile nei limiti di queste capacità ed ha detto: “…e certamente sarete chiamati a rendere conto di tutte le vostre azioni” (Sura dell’ape XVI, v. 93). Anche il Messaggero (la pace su di lui) ha asserito a questo riguardo: “E tutti siete pastori e responsabili del vostro gregge”. Questa responsabilità ha delle caratteristiche fra le quali vediamo le seguenti: 1.Rende l’uomo responsabile delle sue azioni individualmente come è scritto nel Sacro Corano: “ e che non va a credito dell’uomo se non il suo ben operare, e il suo operato si evidenzierà” (Sura della stella LIII, vv. 39-40) 2.Non gli viene addossata la responsabilità di un altro come leggiamo nel Sacro Corano: “…e nessun’anima carica si caricherà del carico di un’altra…” (Sura delle schiere XXXIX, v. 7) 3.Forma nel credente un tipo di comportamento designato come “timore di Dio”. Inizia con una condotta corretta basata sul seguente principio: “Adora ed obbedisci ad Allah come se tu Lo vedessi, anche se tu non Lo vedi Lui ti vede”. Esistono molte prove per il credente per attuare il timor di Dio, come ad esempio il digiuno, ed Allah Potente ed Eccelso osserva tutto e tutto sa, come è scritto nel Sacro Corano: “Quando i Due deputati a ricevere, riceveranno la sua deposizione, l’uno seduto a destra, l’altro a sinistra seduto, egli non profferirà parola che non sia notata da un osservatore, attento” (Sura del Qaf, L vv. 17-18). 4.Al fedele non è permesso fuggire da questa responsabilità. Inoltre l’Islam proibisce l’uso di alcool e droghe perché vuole che il fedele non dimentichi e non perda di vista la sua realtà né che distolga la facoltà d’intendere e la volontà. Certamente Allah l’Altissimo ha creato l’uomo dotato d’amore per la conoscenza, inducendolo alla ricerca, alla riflessione e alla meditazione come è scritto nel Sacro Corano: “E Dio vi ha tratti fuori dal ventre di vostra madre impotenti ed ignari, e vi ha dato l’udito, e vi ha dato la vista ed il cuore, che aveste un giorno a ringraziarLo” (Sura dell’ape, XVI v. 78). Ma Allah Potente ed Eccelso ammonisce l’uomo dicendo: “E non seguire quello di cui nulla conosci, poiché e l’udito e la vista e il cuore, di tutto questo sarà chiesto conto” (Sura del viaggio notturno XVII, v. 36). Quindi l’Islam non permette al credente di essere ingenuo anzi lo incita fortemente ad essere attento e consapevole in ogni sua azione. Fratelli e sorelle: tutto questo ci insegna che l’Islam ha stabilito che il fedele deve essere una persona positiva ed attiva, che agisce in modo corretto, detesta l’indifferenza e l’apatia, crede nel destino, affronta le difficoltà e gioisce della serenità, una gioia che comunque non gli fa dimenticare le sue responsabilità. WA SALAMUN ‘ALA AL-MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL-‘ALAMIN