al-amin

“Ramadan: mese dedicato al Corano e alla veglia di preghiera”


 AL HAMDU LI ALLAHI RABBI AL ‘ALAMIN WA SALAH WA SALAM ‘ALA RUSULI ALLAHI AGMA ‘IN Fratelli e sorelle: ricordiamo che questo mese sacro è dedicato alla lettura del Sacro Corano e alla veglia di preghiera. Anche il Messaggero (la pace su di lui) ci ha insegnato che durante il giorno l’astinenza dal cibo, dal bere, dai capricci e dalle passioni, nonché la veglia notturna per la lettura del Sacro Corano intercederanno per il fedele nel giorno del giudizio. E sempre a questo riguardo Allah Potente ed Eccelso ha stabilito: “E il mese di Ramadan, il mese in cui fu rivelato il Corano…” (Sura della giovenca II, v. 185). Fratelli e sorelle: da questi insegnamenti apprendiamo l’importanza assoluta ed il rapporto saldo e fermo che, in questo mese benedetto, hanno il digiuno, la lettura del Sacro Corano, la preghiera e la veglia. Il Profeta (la pace su di lui) ha affermato che chi si alza di notte in Ramadan – cioè chi compie la preghiera tarawih – credendo e attendendosi una ricompensa avrà il perdono dei peccati commessi. Riferito da Al-Bukhari e Muslim. In un altro hadith l’Inviato di Allah (la pace su di Lui) ha asserito che bisogna recitare a voce alta il Sacro Corano perché questo per il credente è luce sulla terra e un tesoro in cielo. Quindi la lettura del sacro Corano è la più nobile delle invocazioni perché il beneficio e la grazia delle parole di Allah l’Altissimo sono al di sopra di tutto. Leggiamo allora ciò che ha affermato Allah Potente ed Eccelso nella Sura del viaggio notturno XVII, v. 79: “ e parte della notte ancora veglia in orazione volontaria, che forse il Signore ti susciti a luogo di gloria”. Fratelli e sorelle: da tutto questo dobbiamo imparare che la preghiera tarawih è sunna certa stabilita dal Profeta ( la pace su di Lui) ed è una preghiera volontaria altamente meritoria e ricompensata da Allah l’Altissimo. E’ assolutamente preferibile compierla collettivamente ed è permesso farlo separatamente nel caso in cui non ci sia la preghiera collettiva. Inoltre non dobbiamo dimenticare questo primo terzo di Ramadan è interamente misericordia, quindi dedichiamoci a questo. Dopo nel secondo terzo del mese c’è il perdono, e la maggior parte delle suppliche che rivolgiamo ad Allah l’Altissimo possono essere assecondate perché in questo mese sacro c’è una prova chiara dell’ampiezza del perdono, della misericordia e dell’indulgenza di Allah, come pure un invito al pentimento sincero e a chiedere perdono a Dio dei peccati. In sostanza impariamo da questo mese sacro la pazienza e la sincerità, non soltanto in questo mese ma per sempre, non permettendo alle tentazioni diaboliche ed alle cattive azioni di prendere il dominio della nostra anima. O Dio accogli il nostro digiuno e la nostra veglia notturna e includici fra coloro che sono ben accetti. WA SALAMUN ‘ALA AL MURSALIN WA L-HAMDU LILLAHI RABBI AL- ‘ALAMIN