Note di parole

ZORZO


 ZORZO IL VENEZIANOPersonaggio perennemente ubriaco. I suoi discorsi ruotano sempre intorno al bere.La sua caratteristica è quella nell’essere sempre allegro e di ridere anche delle sue sventure.Unica consolazione è il Vino. Gli basta solo quello per fargli tornare il sorriso e dimenticare tutto.Cliente fisso della Antica Bottega del Vino di FIASCHETTA ( alias Baracca), dove trascorre giornate scroccando vino e parlando delle sue disavventure.  Giro spesso per i profili e i blog di Libero. Curioso, guardo e leggo.Spesso ci trovo foto di fatine, video presi da jou tube, poesie di autori importanti e racconti degli stessi autori  del blog. Ecco, appunto i racconti attirano la mia attenzione e li leggo con calma, cercando di "entrare" nel racconto e di immedesimarmi nella fantasia o realtà di chi scrive.Mi capita però di sorridere quando leggo scritti di persone che mi ricordano "altre persone" come in un gioco per  associazione di idee... ed ecco che, per es. leggo un racconto (prima parte) che si incentra a Venezia  all'epoca del Casanova, dove per protagonisti gli "attori" del racconto sono: il cicisbeo, l'astrologa e la cortigiana. Leggo poche righe, solo una ventina, ma mi bastano per pensare ad una persona conosciuta tempo fa. Un Veneziano di nome Giorgio. Giorgio si piccava di saper scrivere, peccato che non sapeva leggere e parlare. Ha iniziato presentandosi così:" Piazere, Zorzo, Zorzo Manzapane...  (traduco) piacere, Giorgio, Giorgio Mangiapane  (naturalmente è un nome di fantasia  ma molto simile alla realtà).Ci siamo frequentati per un bel periodo, quasi 5 anni! Ma Giorgio, benchè mi sforzassi  di fargli capire che la pronunzia e la dizione fossero importanti, in 5 anni, dico 5 anni, mica bruschette... e ancora adesso, nella sua testa di veneziano colto e fermamente convinto di essere uno scrittore di "livello", beh, ancor oggi quando legge, oltre ad avere una visione del testo da bradipo colpito da emiparesi, pronunzia le G, le C e quasi tutte le consonanti quasi da dislessico. Faccio un esempio: "Gli uccellini cinguettano felici".  Lui leggeva e legge:" gli uzzellini zinguettano felizi"... . Perché scrivo questo; lo scrivo perchè Zorzo, ops scusate Giorgio, ogni qualvolta veniva ripreso e corretto, in effetti si esprimeva bene, ripeteva e diceva correttamente le parole che sbagliava. Peccato però che dopo soli 5 minuti riprendeva a parlare e a "lezzere" come prima...  dunque non era una questione di impossibilità fisica dell'apparato orale ma di "testa", di concentrazione che non è mai stato in grado di avere... . Morale: prima di scrivere bisogna saper parlare e leggere bene, perché il giorno in cui vi verrà chiesto di leggere ciò che avete scritto, se non avrete una dizione accettabile e comprensibile  farete la figura dei mentecatti... . Chissà quando Zorzo si deciderà a scrivere e magari registrare con la sua voce. Finalmente dopo quasi due settimane ha pubblicato la seconda parte del racconto, un'altra ventina di righe (complimenti Zorzo scrittore di "livello", siamo alla media di quasi due righe al giorno wawwwww!!!...) e le altre 20 righe della terza parte? (forse tra altre due settimane...) .Mah. Ai "poster" l'ardua sentenza... .