Il Malloppo

La cena aziendale di Natale.


Vorrei trovarmi lì, con un po' di fango sotto i tacchetti, l'umido ed il freddo del campo, il profumo dell'erba, forse con un ginocchio sbucciato ed a destra l'apertura che alza il braccio sinistro. Certo gli anni passano, ma la speranza è sempre quella di prendere la palla ai dieci metri oppure un paio di reni scoperti..... lì che che aspettano in una maul mal organizzata. Ed invece qui, ora, il gioco è diverso perché le regole sono diverse, tristemente diverse. Si ripete il cerimoniere degli auguri aziendali di Natale. Un po' come quando per ottenere il premio in busta paga, bisognava fare il regalo al titolare, al lupo, aju lupe. Una sorta di scambio per dare all'imperatore un dono per aver movimentato nella sua contabilità la voce "regalie". Per averci concesso un suo vantaggio contabile, punta dell'iceberg di una cena fredda  gentilmente offerta in una alta montagna... in un locale non riscaldato e preludio di una congestione. Un  po' la storia di un borghese piccolo piccolo che parte tutte le mattine da piazzale prenestino svicolando nel traffico romano oppure di quel Fantozzi della tangenziale, sempre della prenestina, che porta la figlia alla recita per onorare il consiglio di amministrazione. Gli auguri di Natale aziendali, pre-confezionati ed incartati.