Il Malloppo

Sto in macchina, sto andando via: l'Appia Antica, regina viarum.


A chi non è capitato di dirlo o di sentirselo dire: “sto in macchina, sto andando via". Tipica frase ricevuta quando rintracci sul cellulare un collega datosi alla macchia per non terminare un lavoro o quando telefoni al tuo amico che non vedi e senti da tanto tempo e scopri che sta praticamente sotto casa tua! Ma come, avevamo tanto da dire e da fare e tu vai via... viene da pensare. In alternativa, suona nella mente anche la nota frase del film “The  wedding date" o “L'amore non ha prezzo": stavo andando via ma poi mi sono accorto che è meglio litigare con te che fare l'amore con chiunque altra. Oh ..... bella sta frase, annotala che torna utile! Anche perché litigare non è sempre facile, bisogna anche saperlo fare! Non è che uno improvvisa un litigio, non è da tutti farlo. E anche in questo caso bisogna essere in due a desiderarlo, almeno in due .... Come quando si fa l'amore.Ma d'altronde anche Italo Calvino nel 1967 affronta la stessa tematica, in “L'Avventura di un automobilista" della raccolta “Gli amori difficili", incrociando sempre le questioni di cuore con l'auto. A Roma per contro si usa dire ... sto in macchina, sto per arrivare. È la scusa migliore  per giustificare i ritardi. Usare la macchina in Capitale è una odissea. Si sa quando si parte e non quando si arriva, ma soprattutto non si sa se si parcheggia. E per questo io uso lo scooter e nonostante tutto eccomi in coda su di una, anzi sulla più illustre delle strade del mondo.Non avrei mai pensato di dover passare tutte le mattine, per recarmi sul posto di lavoro,  sull'Appia Antica e sfiorare abitualmente il Mausoleo di Cecilia Metella. Quest'ultima era la figlia di un console romano che costituì il primo triumvirato con Cesare e Pompeo ed è oggi nota soprattutto ed esclusivamente per la sua ben conservata tomba che vanta una bellissima merlatura medioevale di tipo ghibellino. Che dire, affascinante e suggestiva la via Appia ... strada del commercio romano e oggi ricca di stupende ville abusive. La pavimentazione della “regina viarum" come veniva chiamata dai romani, ha la capacità di portarti indietro nel tempo e di immergerti nella Roma antica: le pietre segnate dalle ruote dei carri sono il tratto più visibile di quello che è stato. La via fu progettata per arrivare, passando per la Campania, fino al Porto di Brindisi. Percorrendola troviamo quasi subito la Porta di San Sebastiano che ad oggi risulta essere la meglio conservata delle Mura difensive aureliane con al suo interno un Museo. La porta è stata tristemente segnata dal fatto di essere stata la dimora di Muti durante il fascismo. In zona è altresì possibile trovare le catacombe romane, le Fosse Ardeatine, il Parco della Caffarella con la fonte Egeria e la Chiesa Quo Vadis a qualche chilometro lungo la strada. Qui San Pietro mentre fuggiva da Roma incontrò Gesù che gli chiese: dove vai?..... quo vadis chiaramente! Sul posto una lastra di marmo con le impronte dei piedi come testimonianza per l'apparizione. Scusate, ora devo andare .... Come dove vai ... quo vadis.... sto andando via, sto già in macchina.