CRIS

QUANTO AMORE!


Filippino Lippi: Madonna Strozzi 1485 Metropolitan Museum New York
G. Lorenzo Bernini: Estasi di S. Teresa 1647- 1652 Roma S. Maria d. Vittoria
Giulio Romano: Particolare del banchetto di Amore e Psiche Palazzo Te Mantova1526- 1528
Bernini: Apollo e Dafne Roma Galleria Borghese
Caravaggio: Narciso 1597-98 Roma Palazzo BarberiniTenerezza tra “Madre e Figlio”, ben ritratta dal Lippi nella Madonna Strozzi, dove la Vergine pur triste per il destino che spetta al suo Piccolo (il melograno è simbolo di Passione), lo lascia affettuosamente giocare: AMORE TRA MADRE E FIGLIO. Nell’Estasi di S. Caterina del Bernini, il corpo della Santa diviene sacco vuoto e testimonianza del suo annullamento spirituale, completo ed assoluto in Dio: AMORE VERSO DIO. Dalle Metamorfosi di Apuleio, Amore e Psiche, dopo molte traversie riescono a coronare il loro sogno d’amore: Psiche colpevole di aver infranto il giuramento fatto ad Amore, cioè di non cercare mai di sapere chi lui fosse, abbandonata da Amore, vaga disperata alla sua ricerca ed infine la sua espiazione viene ricompensata: Zeus dà ad Amore il permesso di sposare Psiche  e la rende immortale : AMORE A LIETO FINE. Nella favola di Ovidio “Apollo e Dafne” tratta dalleMetamorfosi (I, 450-567), Apollo, a causa di una vendetta di Eros, è colpito dal dio con una freccia che lo fa invaghire della ninfa Dafne, seguace di Diana. La fanciulla, invece, trafitta dal dardo che causa il sentimento contrario, rifiuta l'amore e prega il padre, il dio fluviale Peneo, di aiutarla a sfuggire al divino aggressore:  AMORE OSTACOLATO  DALLE AVVERSITA’ DEL CASO. Il mito di Narciso infine è il dramma della follia e dell’illusione. Narciso a quindici anni respinge ogni amore che non riserverà neanche alla ninfa Eco che Nemesi vendicherà: “come coloro che l’hanno amato in vita non l’hanno posseduto, così Narciso dovrà amare e mai possedere l’oggetto del suo amore”. Dopo il superamento da parte di Narciso di due fasi di ricezione della sua immagine davanti allo specchio d’acqua ( lo stadio dell’altro e lo stadio dello specchio), egli cade in frustrazione e ha coscienza del suo AMORE INAPPAGATO. Caravaggio, nel suo “Narciso”, fa in modo che le mani del ragazzo siano due punti  di collegamento con la superficie dell’acqua e, dall’unione del mezzo cerchio raddoppiato nello  specchio d’acqua  e del mezzo cerchio reale, creato dalle braccia di Narciso, si ottiene un cerchio, simbolo di unità ed alterità al tempo stesso: geniale!