Arte Sicilia

A Palermo riapre Palazzo Branciforte


A Palermo torna a rivivere storico palazzo Branciforte Restaurato da Gae Aulenti18 maggio, 16:29 di Simona LicandroRiapre le sue porte un edificio storico della cultura siciliana e palermitana. Questa mattina, grazie all'impegno della Fondazione Sicilia (ex Banco di Sicilia) presieduta dal professor Giovanni Puglisi, torna a vivere Palazzo Branciforte, un edificio della fine del '500 in pieno centro storico di Palermo, dopo il restauro firmato da Gae Aulenti, architetto e designer di fama mondiale. Dal 2005 il palazzo, vecchia sede del Monte dei Pegni di Santa Rosalia, e' di proprietà della Fondazione, che lo ha acquistato per circa sei milioni di euro. Nel 2008 sono iniziati i lavori di restauro, costati complessivamente 18 milioni di euro, da poco completati. Aulenti ha voluto ridare vita all'intero complesso, mantenendo le testimonianze del passato e prevedendo "contaminazioni" contemporanee in alcuni ambienti interni. L'intero complesso, che si sviluppa su quasi seimila metri quadri di superficie, ospiterà mostre temporanee e collezioni permanenti. Palazzo Branciforte sarà, dunque, un luogo ricco di offerte innovative che tenderà ad avvicinare il grande pubblico al mondo dell'arte attraverso appuntamenti culturali come seminari, spettacoli ed eventi a tema. La straordinaria collezione archeologica, ma anche le ceramiche, le maioliche, i francobolli, le monete e le sculture costituiscono i pilastri di un grande museo della memoria siciliana, che raccoglie aspetti e gli elementi artistico-culturali più interessanti dell'isola, in un eccezionale contesto architettonico. I servizi museali saranno garantiti grazie all'impegno di Civita Sicilia che gestisce anche l'Emporio Branciforte, un bookshop dove si possono acquistare i principali cataloghi sulle mostre in corso e sulle collezioni esposte nell'edificio, ma anche volumi realizzati dalla Fondazione. "La decisione di acquisire Palazzo Branciforte - ha detto Puglisi - è stata una scelta strategica importantissima.E va reso merito all'intelligenza e alla visione politico-culturale degli amministratori di questa Fondazione dal 2005 ad oggi se un sogno di pochi oggi è diventato realtà. La mano lieve e decisa di Gae Aulenti ha poi permesso di fornire sicurezza all'immobile garantendo un ripristino fisiologico dei luoghi, senza alcuna invasività, ma con la cura di dare alla nuova dimora prestigio e funzionalità. Il palazzo ospiterà, oltre alle collezioni d'arte, anche un ristorante gestito da Giuseppe Giunta, l'unico nel mondo all'interno di un museo di ceramiche, e la scuola di cucina del Gambero Rosso". Durante il restauro sono stati ripristinati gli spazi più significativi che, a causa di vari bombardamenti avvenuti in epoche diverse, avevano perso la loro funzione originaria: si tratta della strada interna che unisce i due ingressi, del cortile principale e delle scuderia al piano terra. La perla dell'edificio è la struttura lignea, ultima testimonianza del Monte dei pegni di Santa Rosalia, ricca di storia con le sue scaffalature in legno, le scale interne, i palchetti, i ballatoi e gli spazi per custodire gli oggetti lasciati dai palermitani negli anni in cui il palazzo era la sede del Monte dei Pegni. Le altissime scaffalature che raggiungono il tetto sono state costruite dopo il bombardamento del 1848: un labirinto di luci e ombre che dà ulteriore fascino all'antico palazzo. Fortemente simbolica - come ha sottolinea il professore Puglisi - anche la data di riapertura ufficiale del palazzo che sarà celebrata il 23 maggio, in occasione del ventennale degli attentati in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Una mostra fotografica dell'ANSA, che racconterà la vita dei due giudici, allestita nelle sale lignee dell'edificio, sarà inaugurata proprio quel giorno dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA.IT