Alè San Giuliano

LINGUA TROPPO LUNGA


Partita contro il tonico Robby Bar, squadra giovane e ben allenata, a mio parere, nonostante quello che si possa pensare del suo mister. Iniziamo subendo abbastanza la manovra avversaria, ma pizzicando oltremodo in contropiede. Peccato qualche imprecisione di troppo nei passaggi. Pian piano, cresciamo e mettiamo in grave apprensione i rivali, che si lamentano di non star giocando bene, si urlano di svegliarsi, insomma, niente male. Sbagliamo incredibilmente un gol fatto, tra i più stupefacenti della storia, e attorno alla mezz'ora subiamo il gol avversario. Appena inizia la ripresa, è facile renderci conto che il meccanismo è già arruginito. Sia Ilario (eccellente), che Theo (ottimo), cominciano a segnare il passo, e non riusciamo più a giocare come prima. Tutto sommato è chiaro che poco riusciremo a fare, ma è anche vero che nemmeno l'avversario riesce a farci male. Una puntata in contropiede frutta però una lauta punizione (mano del sottoscritto, scoordinato su una palla molto velenosa), e bombarda nel 7 per il 2-0. Il doppio svantaggio, purtroppo, scatena i nostri peggiori istinti. Siamo peraltro costretti a schierarci in un fantomatico 3-5-2 che ci porta alla gogna finale. La serie di reti rivali è interrotta solo dal gol del Kaiser, che si sblocca.Il risultato è di per sè una pessima figura, ed è causato in maniera ovvia da decifrare da alcune decisive lacune nostre: la più chiara, amici, è fisica. Rendiamoci conto che quando qualche illuminato parla di mancanza di allenamento da parte nostra intende proprio quello che è successo sabato. Vale a dire una squadra che riesce a giocare 60 e non 80 minuti, dopo di che viene innaffiata da una messe di gol. In una situazione come la nostra, nella quale si svolge un solo allenamento settimanale, quell'incontro è fondamentale. Lo è per avere un minimo sindacale che perlomeno consenta di non svenire di fronte ad uno scatto avversario. Ed è inoltre assolutamente decisivo per quanto riguarda l'amalgama di squadra. Si prenda l'8 del Robby, giocatore ferrigno e non tecnicissimo, ma sempre primo sulla palla, e comunque in grado di dettare legge, proprio perchè i compagni sanno dove la palla, pur colpita rognosamente, è destinata ad andare. Per noi, le incomprensioni sono all'ordine del giorno e l'amalgama un'utopia. Dunque lingua lunga e felpatissima. Proprio per questo non sono tollerabili accuse l'un l'altro come sabato. Tanto questa è la barca che ci siamo costruiti da soli. Per favore, risparmiamoci almeno le ire funeste di chi, affumicato dalla stanchezza, se la prende con chi è in difetto. Le responsabilità di una simile disfatta sono fisiche tattiche e certamente di smarrimento e amarezza finale, e sono per tutti, non di qualcuno in particolare. Un episodio va inquadrato nell'ottica generale. Dopo la gara ho personalmente apostrofato Trita un pò duramente, in seguito ad un diverbio con Lino, in quel momento allenatore, e conseguente uscita del giovane aitante giocatore. E' evidente, a freddo, come anche questo spiacevole fatto possa essere tranquillamente inserito nel marasma generale, e sia esagerato trovare in Trita una specie di capro espiatorio. Lingua lunga e biforcuta!Però, una cosa va detta, e di seguito la scrivo. Come capitano mi scuso con Lino per quanto è stato costretto a subire e gestire nel convulso finale di partita. Lo abbraccio di cuore e lo ringrazio per la sua ineguagliabile energia e generosità offerta inesauribilmente. Come sempre si è sbattuto al massimo, è entrato come giocatore in una situazione inguardabile e una volta di più si è immolato, prendendosi pure le bacchettate, dirette a tutta la difesa, per tre gol subiti nello stesso modo.