in un bicchiere..

Post N° 4


Avevo un amico qualche tempo fa,aveva scarpe e rancore.L'amavo,leccando il rancore dalle sue ferite aperte.Gatto randagio e stanco,scivolava nella notte in cerca di pensieri,ritornava con altre ferite da medicare.Dicevo che l'amavo..si l'amavo tanto tenendo la sua rabbia tra le mie mani e stringendo,accartocciando,gridando e ferendo aspettavo l'esplosione di stelle.Parlava e sognava,ma i suoi sogni non erano mai di tempera accesi..ma rossi,rossi di collera e sangue di battaglie ormai perse.Dicevo che era randagio..si,ma non è esatto;non era randagio,era tumultuosamente randagio.Riceveva carezze per pochi istanti,mi stava in grembo mentre io nutrivo fragile la speranza che il calore del mio seno avrebbe potuto curarlo.Non appena pensavo cio',nel momento stesso in cui le mie speranze prendevano vita,lui saltava giu',mostrava unghie e denti,mi rivolgeva il suo sguardo affilato e lo vedevo perdersi nel suo buio,ancora.Anima fragile.Fisso la porta di buio e carezze dalla quale sei uscito,mi chiedo se farai ritorno.Mi chiedo se vedendoti rientrare potro',leccarti la zampa e dirti ancora..che si nasce mille volte.