in un bicchiere..

Post N° 16


-Glielo hai detto?--Cosa?--Quello--Si..era felice,credo-Alice continuava a fare domande e il mio treno era in partenza; l'odore acre della stazione e il sapore umido del mattino  si mescolavano tra narici e pelle.Aveva fretta di sapere tutto al  telefono e subito come se non ci saremmo riviste mai piu',continuava a dirmi che lui non poteva essere contento e che se lo era mentiva, oppure menti' dicendo di amarmi. Ascoltavo intontita il romanzo che una quindienne sfogliava al telefono e guardavo la gente salire su quel treno.Erano le 7 e 10 del mattino e mia nipote favoleggiava,guardai l'orologio,ancora 5 minuti.-Alice,lui era molto innamorato ma sai,credo si renda conto della situazione..credo sappia che sono innamorata di un altro e che cio' che aspetto ne sia la prova,è fatto cosi...-Una donna,dai fianchi rotondi il seno troppo grande per stare attaccato a quel corpo esile,stava cercano di districarsi tra porte e valige.-Zia secondo ma se adesso viene e ti porta via,infondo e uno scrittorenon puo' reagire in questo modo comunemente banale..a proposito a scritto qualcosa sul vostro ultimo incontro?-Due minuti ancora e un treno mi avrebbe portato lontano,Alice ripeteva nella sua voce striudula d'adolescente che era incredibile che non avesse scritto nulla,che non avesse esternato emozioni scrivendo.Lei adoarava il suo futuro zio eppure non poteva non tifare in tutta sincerità,per quello scrittore che nemmeno conosceva.-Alice devo andare,il treno parte..ti chiamo piu' tardi ok?-All'improvviso senza nemmeno accorgermene le domande,tutte quelle domande poste al telefono da mia nipote mi tornarono in mente e scivolarono piu' in fondo accucciandosi sullo stomaco,mi chiedevo cosa stesse pensando ora delle mie rotondità del tutto nuove e ben nascoste,cosa pensasse del mio trasferimento mentre una barca ci portava non troppo lontano da dove tutto era iniziato.Il fischio del treno,le porte si chiudono in un tonfo leggero,no Alice nemmeno oggi il randagio è tornato.