Casato Aleramico

Post N° 39


Aleramo del Monferrato
Ritratto di Aleramo.Affresco presso l'abbazia di GrazzanoAleramo (... – 991) è stato un marchese italiano, marchese del Monferrato, fondatore della casa degli Aleramici.Vita Poco si conosce della vita del marchese Aleramo del Monferrato. Egli era figlio di Guglielmo, un piccolo signore feudale che si era meritato la stima dell'Imperatore Ottone I del Sacro Romano Impero per il suo coraggio nella difesa dei domini imperiali. Il figlio viene citato per la prima volta in un documento del luglio 933 (nel quale viene nominato Fidelis noster Allerdamus comes).Dimostratosi all'altezza del padre, Aleramo venne insignito il 23 marzo 967 del feudo del Monferrato, che da allora diventerà ereditario della famiglia. A quel tempo i domini del marchese erano ancora piccoli e di poco valore, sparpagliati su colline colme di boschi e poco popolate. Ottone aveva concesso ad Aleramo, infatti, alcune terre poco abitate tra il Tanaro, l'Orba e il mare. Erano zone che da secoli erano state della famiglia di Aleramo, pur non avendone a pieno titolo il controllo politico. I successori sapranno ingrandire questi domini nel corso dei secoli successivi.Dal matrimonio con tale Gerberga, Aleramo ebbe tre figli, Ottone, Anselmo e Guglielmo. Poco si conosce anche su di loro. Probabilmente, gestirono, alla morte del padre, le terre a lui appartenute in cooperazione, anche se iniziarono a delimitare le loro aree d'influenza: fu così che da Ottone discesero gli Aleramici di Monferrato (termine, tra l'altro, ancora molto vago) e da Anselmo gli Aleramici di Savona.La leggenda di Aleramo
La tomba del marchese AleramoVuole un'antica leggenda, (forse coniata dal cronista monferrino Fra Iacopo d'Acqui, durante il governo di un discendente di Aleramo, Guglielmo VII), che il marchese Aleramo fosse nato presso Acqui Terme durante un pellegrinaggio. Rimasto orfano dei suoi genitori, Aleramo venne ingaggiato nell'esercito imperiale ed entrò alla corte dell'imperatore Ottone I. Ivi conobbe, Alasia figlia dell'Imperatore, e tra i due nacque un tenero sentimento. Incapaci di riferire la cosa a sua maestà temendo un rifuto al matrimonio, i due innamorati scapparono nelle terre natali di Aleramo. Qui, però, egli non riuscì a vivere senza combattere ancora, e rientrò nell'esercito di nascosto. Quando l'imperatore Ottone venne a conoscenza della cosa, volle incontrare il coraggioso giovane e perdonò i due amanti. Ad Aleramo concesse allora, in un impeto di generosità, tante terre quante egli fosse riuscito a percorrerne cavalcando senza sosta. Il territorio che egli percorse adesso è il Monferrato: tale nome deriva da mun (mattone) e da frà (ferrare), ovversia i mattoni utilizzati per ferrare i cavalli che Aleramo, come prova di aver percorso tali territori, aveva gettato dietro di lui.Esistono però diverse varianti della leggenda, come quella che vuole Aleramo ottenere il territorio che fosse riuscito a cavalcare in tre giorni e tre notti, e che il nome Monferrato deriva dall'aver usato un mattone (mòn) per ferrare il cavallo che aveva perso uno zoccolo (di ferro (fér)) durante la corsa.Altri fanno risalire il nome Monferrato ai numerosi castelli in mattoni fortificati che sono presenti in Monferrato. In questo caso il dono del territorio viene fatto risalire non al suo amore con la figlia di Ottone, ma al valore dimostrato nella vittoria sui Saraceni, quando fu al comando delle truppe del Delfinato. La vittoria portò alla distruzione della base vicino a Saint Tropez, ed alla fine di terribili incursioni nel basso Piemonte, in Liguria e nel Delfinato.È difficile dire quale sia la vera storia di Aleramo, di sicuro la sua vita si perde nella notte dei tempi, rendendolo uno dei personaggi più misteriosi, affascinanti e sconosciuti di tutta la storia.