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Creato da gp720 il 15/12/2007
I regni rinascimentali
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Gli Aleramici da Busca in Sicilia: i Lancia
Un altro importante ramo della dinastia degli Aleramici furono i Lancia. Costoro discendevano da Guglielmo del Vasto, figlio di Bonifacio e diventato primo marchese di Busca.
Il figlio di Guglielmo era Manfredi di Busca, un personaggio assai controverso che aveva preso un nuovo cognome dall'attività di lanciere a servizio dell'imperatore Federico I il Barbarossa, divenendo Manfredo I Lancia.
Quando il padre morì, questi divise il patrimonio con i fratelli Corrado e Berengario, tenendo per sé solo alcuni possedimenti nelle Langhe: entrò quindi al servizio del marchese Bonifacio I del Monferrato, alla cui corte s'invaghì della poesia trobadorica. Per conservare lo stile di vita aristocratico, s'indebitò fino alla povertà estrema, riuscendo incredibilmente a risollevarsi quando l'imperatore Federico II s'innamorò di sua figlia Bianca[3] Da Bianca, Federico II ebbe il figlio Manfredi che sarà nominato vicario del Regno di Sicilia, in attesa della venuta dalla Germania del legittimo erede Corrado IV.
L'amicizia con l'Imperatore, valse a Manfredi II Lancia (fratello di Bianca) la carica di Vicario Generale dell'Impero d'Italia e poi capitano Imperiale di Pavia e Asti, dove morì ucciso nel 1248. Alla corte degli Hohenstafen in Sicilia, si sviluppò così un ramo della famiglia aleramica anche in Italia meridionale[4]
Galvano Lancia, divenne un importantissimo funzionario della corte tedesca a Palermo; fu nominato Vicario di Toscana e Gran Maresciallo di Sicilia. Dopo la Battaglia di Benevento (1266), rifugiatosi in Calabria assieme a Manfredi di Sicilia, combatté con il giovane Corradino di Svevia contro Carlo d'Angiò, ma fatto prigioniero dai francesi, fu decapitato insieme ai figli Galeotto e Bartolomeo.
Il nipote Corrado Lancia, dopo essere fortunosamente scampato ai massacri compiuti contro i sostenitori degli svevi, riparò in Aragona, dove divenne aiutante del re Pietro III d'Aragona e capitanò svariate spedizioni militari, tra cui l'intervento in Sicilia. Suo figlio Galeotto fu Conte di Caltanissetta e Gran Cancelliere del Regno di Sicilia nel 1297.
Il ramo piemontese dei Lancia trae origine dal fratello di Manfredo I, Berengario Lancia, che aveva ottenuto tutti i feudi nel saluzzese. La dinastia da lui generata continuò ad esistere fino al XIX secolo.
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