Ciao Amici!Quello che vi sto per raccontare ora ha un sapore incredbilmente MAGICO, UNICO e... forse anche irripetibile... ma il bello è un qualcosa di realmente accaduto... sebbene, ogni mattina, al mio risveglio, ho paura che si sia trattato solo di un bellissimo sogno.Tutto ebbe inizio nel 2004 quando, attraverso una mailinglist di musica evvi il piacere di conoscere (prima virtualmente e poi dal vivo) PAKI: un ragazzo/uomo che, all'epoca, lavorava in un locale di Erba (Co) offrendo divertimento a suon di musica, animazione e Karaoke.In una delle mail che ci siamo scambiati non potrò mai dimenticare l'emozione che mi trasmise raccontandomi di un suo amico di vecchia data, SIMONE: un allora "poco conosciuto" (a livello di "popolarità mediatica", intendo dire, ovviamente) ragazzo proveniente dal comasco che, dopo aver mosso i suoi primi passi nel mondo della musica suonando a matrimoni, feste di compleanno e vari eventi di paese, dopo aver partecipato alla manifestazione locale dedicata ai volti emergenti della musica in Brianza (il "CantaBrianza"), nessuno, tempo prima, si sarebbe mai sognato che, dopo aver condiviso con lui i bei momenti d'infanzia nei quali, crescendo assieme condividendo la passione per la musica, SIMONE, dopo aver partecipato all'allora imminente Festival di Sanremo, sarebbe diventato il SIMONE TOMASSINI che, sicuramente molti conosceranno per essere stato, prima il supporter ai concerti di VASCO ROSSI e poi, semplicemente, quel SIMONE TOMASSINI che sa "camminare" da solo senza aver bisogno di nessuno che gli "cammini accanto" "tenendogli la mano".Mi ricordo che SIMONE, all'epoca, venne "lanciato" discograficamente "spalleggiato" da un racconto che aveva lo scopo di far sognare le persone facendo credere che i sogni si possono realizzare davvero se ci si crede e che "la vita cambia quando meno te lo aspetti".Si diceva, all'epoca, difatti che, SIMONE, doveva la sua "fortuna" grazie ad un incidente stradale che lo vedeva coinvolto assieme ad Enrico Rovelli dell'etichetta discografica "Bollicine", il quale, proprio in quell'occasione , propose al comasco di visionare un'audiocassetta che, casualmente, teneva in macchina proprio nella speranza di consegnare al medesimo produttore.Beh, vi dirò: da come l'ho percepita, questa storia, più che a far credere ai sogni, secondo me, incita solamente a sperare di fare "incidenti fortunati" per la strada sperando in chissà cosa però, alla fine, questo era ed è ancora solo una mia visione - tra le tante - di una situazione che, in realtà, non è esattamente così come è stata "favoleggiata" perchè SIMONE, non deve soltanto la sua "fortuna" ad un incidente perchè, per fare carriera (in qualsiasi ambito e situazione) ci vuole anche un minimo d'impegno, costanza, sacrificio e, soprattutto - cosa fondamentale, di TALENTO.Sempre nelle emails scambiate con PAKI prima che avvenisse il nostro incontro in carne ed ossa al locale dove - appunto - ha lavorato fino a poco tempo fa, mentre ci scrivevamo, io mi chiedevo come mai si volesse lanciare un "messaggio sognatore" del genere in questo mondo opportunista nel quale, io per primo, mi vedevi vittima di "snob" o di "abuso" per "strategia d'accatto arrivistico", col costantte desiderio di avere un significato/un valore per almeno una persona che credesse in me non a livello professionale ma, perlomeno, a livello umano.Parte il 54° Festival di Sanremo e lo seguìì si per SIMONE perchè, assieme a DJ FRANCESCO (Francesco Facchinetti), rappresentava la nostra bella Brianza ma anche per PAOLO MENEGUZZI perchè, da quando, nell'estate del 2002, in Sardegna, ho avuto il piacere di conoscere GIANLUCA GIANNI in un villaggio turistico, per me, il cantante Italo-Svizzero rappresentava una specie di "gancio" tra me e l'animatore romano per una serie di similitudini che mi aiutarono a superare la paura dell'abbanzono da parte delle persone dato che, nel 2001, ebbi il grande piacere di legare molto con il gruppo di animazione che animava - però - un villaggio turistico della Grecia presso il quale soggiornai per una settimana che, oltre ad essere stata forse la più bella della mia vita, col rovescio della medaglia, a termine esperienza,per via della malinconia dovuta al distacco dalle stesse, ha lasciato sul mio corpo dei segni fisici indelebili per i quali e con i quali, purtroppo, sono condannato convivere ed a soffrire cronicamente di un male, tutt'ora, incurabile.
“CHI CAMMINA ANCORA ACCANTO A ME?” Una storia magica grazie ad ANDRE’!
Ciao Amici!Quello che vi sto per raccontare ora ha un sapore incredbilmente MAGICO, UNICO e... forse anche irripetibile... ma il bello è un qualcosa di realmente accaduto... sebbene, ogni mattina, al mio risveglio, ho paura che si sia trattato solo di un bellissimo sogno.Tutto ebbe inizio nel 2004 quando, attraverso una mailinglist di musica evvi il piacere di conoscere (prima virtualmente e poi dal vivo) PAKI: un ragazzo/uomo che, all'epoca, lavorava in un locale di Erba (Co) offrendo divertimento a suon di musica, animazione e Karaoke.In una delle mail che ci siamo scambiati non potrò mai dimenticare l'emozione che mi trasmise raccontandomi di un suo amico di vecchia data, SIMONE: un allora "poco conosciuto" (a livello di "popolarità mediatica", intendo dire, ovviamente) ragazzo proveniente dal comasco che, dopo aver mosso i suoi primi passi nel mondo della musica suonando a matrimoni, feste di compleanno e vari eventi di paese, dopo aver partecipato alla manifestazione locale dedicata ai volti emergenti della musica in Brianza (il "CantaBrianza"), nessuno, tempo prima, si sarebbe mai sognato che, dopo aver condiviso con lui i bei momenti d'infanzia nei quali, crescendo assieme condividendo la passione per la musica, SIMONE, dopo aver partecipato all'allora imminente Festival di Sanremo, sarebbe diventato il SIMONE TOMASSINI che, sicuramente molti conosceranno per essere stato, prima il supporter ai concerti di VASCO ROSSI e poi, semplicemente, quel SIMONE TOMASSINI che sa "camminare" da solo senza aver bisogno di nessuno che gli "cammini accanto" "tenendogli la mano".Mi ricordo che SIMONE, all'epoca, venne "lanciato" discograficamente "spalleggiato" da un racconto che aveva lo scopo di far sognare le persone facendo credere che i sogni si possono realizzare davvero se ci si crede e che "la vita cambia quando meno te lo aspetti".Si diceva, all'epoca, difatti che, SIMONE, doveva la sua "fortuna" grazie ad un incidente stradale che lo vedeva coinvolto assieme ad Enrico Rovelli dell'etichetta discografica "Bollicine", il quale, proprio in quell'occasione , propose al comasco di visionare un'audiocassetta che, casualmente, teneva in macchina proprio nella speranza di consegnare al medesimo produttore.Beh, vi dirò: da come l'ho percepita, questa storia, più che a far credere ai sogni, secondo me, incita solamente a sperare di fare "incidenti fortunati" per la strada sperando in chissà cosa però, alla fine, questo era ed è ancora solo una mia visione - tra le tante - di una situazione che, in realtà, non è esattamente così come è stata "favoleggiata" perchè SIMONE, non deve soltanto la sua "fortuna" ad un incidente perchè, per fare carriera (in qualsiasi ambito e situazione) ci vuole anche un minimo d'impegno, costanza, sacrificio e, soprattutto - cosa fondamentale, di TALENTO.Sempre nelle emails scambiate con PAKI prima che avvenisse il nostro incontro in carne ed ossa al locale dove - appunto - ha lavorato fino a poco tempo fa, mentre ci scrivevamo, io mi chiedevo come mai si volesse lanciare un "messaggio sognatore" del genere in questo mondo opportunista nel quale, io per primo, mi vedevi vittima di "snob" o di "abuso" per "strategia d'accatto arrivistico", col costantte desiderio di avere un significato/un valore per almeno una persona che credesse in me non a livello professionale ma, perlomeno, a livello umano.Parte il 54° Festival di Sanremo e lo seguìì si per SIMONE perchè, assieme a DJ FRANCESCO (Francesco Facchinetti), rappresentava la nostra bella Brianza ma anche per PAOLO MENEGUZZI perchè, da quando, nell'estate del 2002, in Sardegna, ho avuto il piacere di conoscere GIANLUCA GIANNI in un villaggio turistico, per me, il cantante Italo-Svizzero rappresentava una specie di "gancio" tra me e l'animatore romano per una serie di similitudini che mi aiutarono a superare la paura dell'abbanzono da parte delle persone dato che, nel 2001, ebbi il grande piacere di legare molto con il gruppo di animazione che animava - però - un villaggio turistico della Grecia presso il quale soggiornai per una settimana che, oltre ad essere stata forse la più bella della mia vita, col rovescio della medaglia, a termine esperienza,per via della malinconia dovuta al distacco dalle stesse, ha lasciato sul mio corpo dei segni fisici indelebili per i quali e con i quali, purtroppo, sono condannato convivere ed a soffrire cronicamente di un male, tutt'ora, incurabile.