Creato da alessandrew il 30/07/2006

Alessandrew

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“CHI CAMMINA ANCORA ACCANTO A ME?” Una storia magica grazie ad ANDRE’!

 

Ciao Amici!

Quello che vi sto per raccontare ora ha un sapore incredbilmente MAGICO, UNICO e... forse anche irripetibile... ma il bello è un qualcosa di realmente accaduto... sebbene, ogni mattina, al mio risveglio, ho paura che si sia trattato solo di un bellissimo sogno.

Tutto ebbe inizio nel 2004 quando, attraverso una mailinglist di musica evvi il piacere di conoscere (prima virtualmente e poi dal vivo) PAKI: un ragazzo/uomo che, all'epoca, lavorava in un locale di Erba (Co) offrendo divertimento a suon di musica, animazione e Karaoke.

In una delle mail che ci siamo scambiati non potrò mai dimenticare l'emozione che mi trasmise raccontandomi di un suo amico di vecchia data, SIMONE: un allora "poco conosciuto" (a livello di "popolarità mediatica", intendo dire, ovviamente) ragazzo proveniente dal comasco che, dopo aver mosso i suoi primi passi nel mondo della musica suonando a matrimoni, feste di compleanno e vari eventi di paese, dopo aver partecipato alla manifestazione locale dedicata ai volti emergenti della musica in Brianza (il "CantaBrianza"), nessuno, tempo prima, si sarebbe mai sognato che, dopo aver condiviso con lui i bei momenti d'infanzia nei quali, crescendo assieme condividendo la passione per la musica, SIMONE, dopo aver partecipato all'allora imminente Festival di Sanremo, sarebbe diventato il SIMONE TOMASSINI che, sicuramente molti conosceranno per essere stato, prima il supporter ai concerti di VASCO ROSSI e poi, semplicemente, quel SIMONE TOMASSINI che sa "camminare" da solo senza aver bisogno di nessuno che gli "cammini accanto" "tenendogli la mano".

Mi ricordo che SIMONE, all'epoca, venne "lanciato" discograficamente "spalleggiato" da un racconto che aveva lo scopo di far sognare le persone facendo credere che i sogni si possono realizzare davvero se ci si crede e che "la vita cambia quando meno te lo aspetti".

Si diceva, all'epoca, difatti che, SIMONE, doveva la sua "fortuna" grazie ad un incidente stradale che lo vedeva coinvolto assieme ad Enrico Rovelli dell'etichetta discografica "Bollicine", il quale, proprio in quell'occasione , propose al comasco di visionare un'audiocassetta che, casualmente, teneva in macchina proprio nella speranza di consegnare al medesimo produttore.

Beh, vi dirò: da come l'ho percepita, questa storia, più che a far credere ai sogni, secondo me, incita solamente a sperare di fare "incidenti fortunati" per la strada sperando in chissà cosa però, alla fine, questo era ed è ancora solo una mia visione - tra le tante - di una situazione che, in realtà, non è esattamente così come è stata "favoleggiata" perchè SIMONE, non deve soltanto la sua "fortuna" ad un incidente perchè, per fare carriera (in qualsiasi ambito e situazione) ci vuole anche un minimo d'impegno, costanza, sacrificio e, soprattutto - cosa fondamentale, di TALENTO.

Sempre nelle emails scambiate con PAKI prima che avvenisse il nostro incontro in carne ed ossa al locale dove - appunto - ha lavorato fino a poco tempo fa, mentre ci scrivevamo, io mi chiedevo come mai si volesse lanciare un "messaggio sognatore" del genere in questo mondo opportunista nel quale, io per primo, mi vedevi vittima di "snob" o di "abuso" per "strategia d'accatto arrivistico", col costantte desiderio di avere un significato/un valore per almeno una persona che credesse in me non a livello professionale ma, perlomeno, a livello umano.

Parte il 54° Festival di Sanremo e lo seguìì si per SIMONE perchè, assieme a DJ FRANCESCO (Francesco Facchinetti), rappresentava la nostra bella Brianza ma anche per PAOLO MENEGUZZI perchè, da quando, nell'estate del 2002, in Sardegna, ho avuto il piacere di conoscere GIANLUCA GIANNI in un villaggio turistico, per me, il cantante Italo-Svizzero rappresentava una specie di "gancio" tra me e l'animatore romano per una serie di similitudini che mi aiutarono a superare la paura dell'abbanzono da parte delle persone dato che, nel 2001, ebbi il grande piacere di legare molto con il gruppo di animazione che animava - però - un villaggio turistico della Grecia presso il quale soggiornai per una settimana che, oltre ad essere stata forse la più bella della mia vita, col rovescio della medaglia, a termine esperienza,per via della malinconia dovuta al distacco dalle stesse, ha lasciato sul mio corpo dei segni fisici indelebili per i quali e con i quali, purtroppo, sono condannato convivere ed a soffrire cronicamente di un male, tutt'ora, incurabile.

(NELLA FOTO, IONella foto,io con Gianluca Gianni 2002, nel villaggio turistico in sardegna)

Fatto sta che, conclusasi la Kermesse ;usicale Sanremese, comprai la compilation per riascoltarne i brani della manifestazione musicale e, tra questi, ricordo con tanto affetto che, nel cd dedicato agli artisti facenti parte della categoria "Nuove Proposte" ce ne era uno freschissimo, dolcissimo e bellissimo che mi diede davvero la forza di sognare e sperare in un futuro, una storia d'amore o una vita come quella di tutti gli altri considerati "normali" perchè non portatori di problemi fisici come, purtroppo, il destino ha voluto per me (un destino che non ho di certo scelto nè io nè i miei genitori e che, purtroppo, se è stato scritto così, mi sforzo sempre di leggere in positivo anche se, purtroppo, come è benissimo immaginabile, non sempre è facile accettare) e, questo brano, di un certo ANDRE', s'intitolava (e, naturalmente, così s'intitola ancora) "IL NOSTRO AMORE".

Vabbeh: passano i giorni, le settimane, i mesi, gli anni e, piano piano che cresco, mi trovo sempre di più a prediligere la vita sognata rispetto a quella reale: una vita nella quale mi accorgo sempre di più che, mentre tutte le persone del mio passato proseguivano con le loro vite, si allontanavo sempre di più da me... e, così, un mesetto fa circa, mentre ero nella casa di montagna che affittiamo annualmente, nella mia mente è tuonata violentemente la consapevolezza che, probabilmente, per me è stato scritto che dovrò sempre vivere la mia vita facendo da "palla al piede" dei miei genitori e, questo, mi ha portato a chiedermi in lacrime, parlando a me stesso (di nascosto) "CHI CAMMINA ANCORA ACCANTO A ME?", Chi mi darà la mano ora che non sono più un bambino e che, mentre il tempo passa, cresco perdendo per la strada le tappe fondamentali di una vita che non ho mai vissuto?E, così, ho scritto una canzone che, per titolo, aveva proprio questa comanda: "CHI CAMMINA ANCORA ACCANTO A ME?" , un testo molto malinconico, un viaggio introspettivo che esprime la solitudine e il senso di estraneità che ha vissuto in questo periodo buio della mia vita nel quale, a fronte di tanta e troppa sofferenza gratuita subita, è inevitabile, per il sottoscritto, far finta di non avere coscienzas di come la gente mi percepisce, mi deride e mi sfrutta proprio per via dei miei handicap che, se mi va bene, fanno comodo a chi li vuole utilizzare per attirare la sensibilità delle persone per secondi fini.

alessandrew82's photo from 11/5/08

(Nella foto, io con Simone M., nel 1991, durante uno stage estivo a Caorlw)

Mercoledì 8 Giugno 2010, per la prima volta quest'anno, sono stato ad una manifestazione promossa dal gruppo "RAGAZI & CINEMA" di Oggiono (Lc): un'associazione fondata e diretta dal poliedrico GUIDO MILANI che, ormai 26enne, porta avanti il progetto dedicato ai giovani cineasti da diversi anni e, da alcuni,propone la manifestazione "OGGIONO FILM FESTIVAL" proprio in questo periodo e, la rassegna, quest'anno, è iniziata Martedì 7 Giugno e si è conclusa Sabato 11 Giugno.

Con la "scusa" di incontrarmi con una persona (che, poi, il caso ha voluto che non riuscissimo a vederci), mi sono recato sul luogo della Kermesse (ovvero: il PALABACHELET di Oggiono), prendo posto in seconda fila e, davanti a me, c'è la fila dedicata ai giurati, invitati, tra le altre cose, per decretare i vincitori della rassegna che vede in gara cortometraggi realizzati da ragazzi adolescenti di tutta l'Italia e, tra queste persone, il caso ha voluto che ne rimassi colpito in modo particolare da un giovane produttore di talenti musicali e testi inediti per l'etichetta "CANTIERI SONORI" che viene presentato col nome di MARCO CANIGIULA.

Al termine della serata, infatti, lo intrattengo per scambiare qualche parola e scattare qualche foto prima di tornare a casa ed andarmene a dormire.

L'indomani mattina, però, al mio risveglio, guardando su Internet, scopro una cosa che, evidentemente, mi era sfuggita nel corso della serata, oovvero che, questo giovane e bravo ragazzo,sotto il nome d'arte ANDRE', partecipò a SANREMO GIOVANI nel 2004 con il brano "IL NOSTRO AMORE" nella categoria dei GIOVANI.

La cerco su YouTube e, dalle prime "vocalizzazioni", mi si gela il sangue e mi vengono 5 centimetri di pelle d'oca perchè, quell'anno, xome vi ho detto, vidi il Festival di SanRemo in televisione per seguire altri, sopra menzionati artisti ed, appunto per i tali, comprai la compilation proprio per le loro canzoni: il resto non mi interessava proprio a parte un piccolo dettaglio: ovvero la canzone di ANDRE' che, grazie a quella commpilation, imparai ad amare e renderla mia vivendola con cuore di una persona che si sente sola al mondo e che darebbe la vita per sentirsi "speciale" almeno per un istante nella vita di qualcuno, in modo tale da dar senso ad una vita che non riesce proprio a trovarne per il qual motivo, viverla, è una voglia che non ho più da tempo.

Caso vuole che, questa canzone era proprio "IL NOSTRO AMORE" di ANDRE' (all'anagrafe - appunto - MARCO CANIGIULA), ovvero la persona che, in questi giorni, mi ha trasmesso la stessa forza di credere nel domani, dimenticandomi i fatti, le cose, le azioni, le reazioni, le emozioni, i pensieri, i sentimenti e, ancor meglio ,...LE PERSONE... negative che uccidono, giorno dopo giorno, la mia anima e la mia persona sia a livello fisico che mentale.

Non vi nascondo che, a parte la VERGOGNA per non averlo riconosciuto subito (per via della sua infinità umiltà e della disponibilità, sicuramente poco xaratteristica dell'ambiente dello spettacolo, con la quale MARCO ANDRE' CANIGIULA si è posto nei miei confronti), è stato un fulmine a ciel sereno che mi ha sassificato perchè non mi sembrava possibile che, quella sera, io ero andato sul posto per vedere i BEEHIVE per rivivere un pezzo della mia vita di 20 anni fa (lasciamo perdere, in questo momento, la parentesi del deludente risultato del non ben riuscito incontro con loro perchè non c'entra niente con questa storia) ed il destino ha voluto che, invece, mi riuscisse meglio rivivere quella parte un pò più complicata della mia adolescenza inoltrata nella quale una donna me la sognavo grazie alla canzone di ANDRE' che, quando finiva, o la facevo ripartire, oppure, puff: la nuvoletta coi bei sogni scoppiava come una bolla di sapone trasformando lo zucchero filato in petrolio colante che sigla tutt'ora la macchia,()o,per meglio dire, "IL BUCO") che ho nel cuore: una piaga sulla quale si strofina il sale ogni volta che non posso piangermi addosso quando mi trovo nella condizione di rimanere solo in qualunque posto mi trovo in mezzo alla gente che, crescendo, si allontana dai miei orizzonti anche e non solo per questioni "di cuore".

Ehgià: troppo strana la sensazione incomprensibille sia per me che per le persone che "vedono" qualcosa che non sanno spiegarsi come, del resto, lo stesso vale anche per MARCO CANIGIULA stesso che, avvicinato per fargli visionare dei miei testi, potrebbe metabolizzare come assurdo o appiccicoso l'inspiegabile motivo per il quale VOGLIO ESSERE SICURO che almeno una delle diverse foto che abbiamo scattato assieme, VENGA BENE..., anche se, sicuramente, bene è per modo di dire perchè, nonostante le foto siano l'unico appiglio del quale ne faccio strumento perr aggrapparmi ad una vita da vivere al meglio che posso, in foto vengo quello che vengo ma, ogni volta che mi guardo, mi vedo sempre come l'handicappato che nessuno vuole o che viene accontentato nei suoi capricci proprio perchè DISABILE..., ma io non sono quello che sembro perchè, dentro, ho un'anima che piange disperata dal desiderio di voler emergere per vivere almeno uuna gionata da comune mortale tra i comuni mortali uguali proprio perchè diversi ma non per i difetti: la stessa persona che vive nella canzone "IL NOSTRO AMORE" del bravissimo cantautore romano MARCO ANDRE' CANIGIULA.

E così, mentre il mio amico LUCA M. ci scattava una foto, dentro di me, pensavo che, se per MARCO rimanevano solo 2 sere da vivere per poi tornare alla sua vita di tutti i giorni senza nessuno che gli rompa più le balle (come, però, spero di non aver fatto io con lui), per me rimanevano - invece - solo 2 sere e poi anche io sarei tornato alla mia vita di tutti i giorni senza più nessuno... e basta...!

Ma, questo, è quello che pensavo in quei giorni, purtroppo, ormai lasciati indietro da una settimana.

Difatti, l'ultima sera, succede qualcosa che non riesco ancora a spiegarmi e non riesco nemmeno a spiegare, soprattutto a livello emozionale.

Ecco che, mentre, MARCO, sta per salire sul palco, frustrato dalle mie paranoie, lo avvicino per chiedergli se gli avessi fatto qualcsa di male nello scattargli tutte quelle foto che, per me, sono e sarebbero state molto importanti.

Akchè lui mi rassicura e, con un sorriso ed una luce pazzesca nei suoi occhi (che mi sarà difficile dimenticare per l'eternità), aggiunge anche che, durante la notte precedente, tra i tanti testi che gli avevo dato semplicemente per farglieli leggere e, contemporaneamente, raccontargli di me in modo diverso dal semplice dialogo, quello intitolato "CHI CAMMINA ANCORA ACCANTO A ME?" era stato da lui scelto e sottoposto alla fase di arrangiamento per poi, successivamente, avere vita come tutte le altre canzoni che si sentono alla radio, che si comprano, si ascoltano, si vivono e si amano: l'unica differenza sta nel fatto che, quando la sentirò circolare, dentro di me saprò che, in qualche modo, quel testo potrebbe essere la risposta alla mia domanda che tanto mi ha fatto pensare nel corso della mia vita.

Anche se, ora che tutti già sanno di questo "piccolo miracolo" che, un (bel) pò ha cambiato la mia vita facendola rinascere sotto una luce nuova, qualcuno, scherzosamente, dopo che Giulio Rapetti ha lasciato Molteno per trasferirsi in Umbria (dove, sicuramente, è molto più vicino al C.E.T. presso il quale opera in qualità di docente), mi chiama Alessandro il "nuovo Mogol" (e, su questo, c'è poco da scherzare perchè non è giusto, non voglio e non mi piace essere paragonato ad un grande maestro per una piccola cosa che ho fatto per sfogarmi scrivendo alcuni testi che mai mi sarei sognato fossero sottoposti alle attenzioni di chi, realmente, potesse sia apprezzarle che aumentarle di valore, impreziosendole davvero), è mio desiderioe che, di tutto quello che è accaduto e che accadrà di bello e di positivo in merito a questa vicenda, che NON SIA SOLO IL MIO NOME AD ESSERE RICORDATO (sebbene gran parte del testo sia stato scritto da me), bensì, nel complesso, MI AUGURO CHE, DI TUTTA QUESTA STRANA STORIA MAGICA, POSSA VIVERE NEL TEMPO QUELLO CHE E' STATO IL "BACKSTAGE" DI UN FILM IN BIANCO E NERO DOVE, I COLORI HANNO CARATTERIZZATO QUELLO CHE, INVECE CHE ESSERE IL LIETO FINE, DESIDERO CON TUTTO IL CUORE CHE SIA IL "PER SEMPRE" DI QUALCOSA CHE DAVVERO MI HA RESO FELICE QUINDI, QUANDO LA ASCOLTERETE, IL MIO OBIETTIVO SARA' RAGGIUNTO QUANDO COGLIERETE COL CUORE - SERIAMENTE - L'INCIPIT DEL MIO GRIDO DISPERATO OVVERO CHE "OGNI COSA, OGNI COSA FATTA COL CUORE CREA DENTRO L'ANIMA QUALCOSA CHE RESTA INDELEBILE" e, soprattutto in questo periodo nero, MARCO ANDRE' CANIGIULA, PER IL SOTTOSCRITTO, IN POCHISSIMO TEMPO, HA FATTO DAVVERO TANTO ED E' STATO LE TANTE (e, forse, troppe) PERSONE CHE, PER UNA RAGIONE O PER L'ALTRA, NON CAMMINANO PIU' ACCANTO A ME, LASCIANDO VUOTA QUELLA MANINA DI BIMBO CHE TANTO SOGNAVA DI CRESCERE AL FIANCO NON, SSEMPLICEMENTE DI UNA FIGURA CATODICA PER SENTIRSI IMPORTANTE TRA LA GENTE MA DI UN VERO AMICO CHE, TRA LA GENTE, LO FACESSE SENTIRE COME TUTTI GLI ALTRI!

"GRAZIE, MARCO: TI VOGLIO BENE E TE NE VORRO' PER SEMPRE E, SE LE NOSTRE VITE SI SONO INCROCIATE, CREDO CHE QUESTO SIA DOVUTO AD UN MOTIVO CHE, ORA, SUI DUE PIEDI, NON SAPREI SPIEGARE CONCRETAMENTE MA, DANDO UN SENSO A TUTTO QUELLO CHE E' STATO, E' UN PO' COME SE, GIA' A TEMPO DEBITO, NEL 2004, ASSIEME AI BRIVIDI CHE, A FIOR DI PELLE, MI TRASMETTEVA LA TUA SPLENDIDA CANZONE, ME LO SENTIVO E QUESTO FIDATI CHE E' QUANTO DI PIU' BELLO PTESSI ASPETTARMI E MAI IMMAGINARMI DALLA VITA!"

 

 

Con affetto!

*Ale*

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