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Il silenzio, questo sconosciuto...


Chissà da dove viè tutto sto desiderio del racconto, non se capisce sta malattia da dov'è ch'è scappata fòri, è na brutta cosa quella de raccontà ogni minimo particolare, sarà che sta riservatezza che m'accompagna è da attribbuì al segno, non sò, dovrei fà un paragone con chi cià il segno uguale al mio, ma è già tanto che sò il mio, figurate quello dell'altri, non ce penso minimamente, non ho mai manco segnato da nessuna parte, giusto qualche goal quando giocavo a pallone ma per il resto sempre in contanti, sennò sò pensieri, e de sto tipo è mejo non avelli, fà il passo più lungo della gamba non è bene, il tempo è fatto apposta, tempo al tempo, piano piano se arriva dapertutto. Quando ancora non capivo niente era perchè non avevo pazienza, tutto e subito, ora invece ciò na pazienza spropositata, ma ciò anche quella pazienza che se non è quella è quall'altra, un cambio, distrazioni, poi tanto prima o poi, quando oramai pure la pazienza è deceduta, avviene quel che deve avvenì, niente de che, magari na stupidaggine, è un dì generico, nel frattempo magari se pazienta per un altro oggetto del desiderio, tanto è un continuo, non se finisce mai de desiderà qualcosa fino a che non la si ottiene, se è cosa materiale e senza vita è destinata ad esse soppressa dal prossimo desiderio fino a che non ci si stanca, mentre se è cosa viva se segue con attenzione e ce se interagisce finchè non "muore", finchè non se spegne, finchè và e se và lasciala andare, fino a che non diventa un obbligo, fino a che non occupa tutto lo spazio, fino a quando prosegue, fino a quando ogni giorno è sempre lo stesso, fino a quando tutti i quandi e i finchè coincidono. Ma stavo a dà n'opinione sui racconti, riprendo il filo, non è na bella cosa, i bambini raccontano, pe sembrà più belli e più fichi, a me invece me dà tanto na brutta impressione, il cervello mio in automatico pensà...embè...pe non di sticaxxi...è normale, mica solo te, tante volte ce sarebbe da dillo pe spegne quell'inutile euforia, c'è modo e modo de esprime la propria contentezza, sarebbe molto più vantaggioso e mejo esprimerla in un certo modo con chi di "dovere" magari in gesti, ma basta pure n'occhiata, tante volte le parole sono inutili e oltretutto bugiarde, l'espressione la dice tutta oltre che lunga, solo le parole non dette è mejo dille, quelle dette o fatte è mejo de no ai 4 venti, ogni essere umano la mattina se alza e alla sera, o notte, va a dormì, e nell'arco de tutto quel poco tempo succedono delle cose, anche semplici, che trovo così stupido che vada a finì dentro altre orecchie, "non capisco" certa gente che come se move lo deve scrive su tutti i muri e fà 18mila telefonate, gente così non è da prende in considerazione, manco lontanamente, il bello stà da tutt'altra parte, certi sforzi è mejo orientalli da altre parti, ce sò un sacco d'altri luoghi dove sprecà st'energie, si se sprecano nei racconti poi la dove s'è protagonisti s'è distratti sul prossimo racconto e va a finì che anzichè un racconto diventa na barzelletta.Dovevo scrive tutt'altra cosa, n'altro argomento proprio, ma sta musica che c'è in sottofondo da na parte me fà sempre scrive sto genere de assurdità, veritiere èh, ma sò le dita che se movono da sole, spingono senza manco pensà, come viè viè, come sempre quasi. Se invece leggo qualche riga è ancora peggio, penso pure, e questa è pure n'ora pericolosa pe pensà, mejo che non lo faccio, mejo che metto la parola punto sulla fine, perchè si penso la prima cosa che me viene in mente è niente, rido solo, se me sforzo un pochetto allora ricomincio a pensà che...e quindi rido di nuovo, anche se c'è poco da ride, in verità non c'è proprio nulla da ride, il luogo è abbastanza cupo e non c'è discussione, è così, c'hai torto te, io sò io e voi...avvolto dal mistero, me dà st'aria qui, è pure un luogo dove se vede che c'è na persona che parla, a differenza de altri luoghi dove sembra che non ce sò persone ma lettere che compaiono da sole, tutte uguali e sempre le stesse, non c'è un filo de pensiero proprio, legge luoghi dove c'è gente che parla è difficile, e c'è gente che se lamenta che non c'è dialogo...ma menomale, de che voi parla su du disegnetti e du paroline che manco sò tua, pefforza che...vorrei ben vedè, me stupirebbe il contrario. Poi invece s'accende li e ao, prima rido, poi leggo, dice che è tutto suo, la sua porta, la sua finestra, le sue pareti, le sue sigarette...almeno una che se le compra e non le scrocca, ogni tanto me ce incastro a legge.