Titoli di coda

L'occhio


Quando hai l'impressione di non fare mai abbastanza e sei compresso, avvinghiato all'ossessione di non essere giusto. Ma poi chi è giusto?Nemmeno gli altisonanti giudizi della legge lo sono. Chi sono, quindi io, per pensare di essere migliore degli altri. Mi perdo anch'io nella poca acqua del mio bicchiere e affondo, cercando di respirare la poca aria rimasta fra la mia gola e il contorno di vetro.Il freddo vetro che ripete, stridente, l'ordine cronologico dei miei errori.  me li restituisce, secco in viso tra spruzzi, umido di arsure da soddisfare.Per un istante mi guardo l'occhio riflesso allo specchio. Solo un occhio per guardarmi, quello meno violento, che mi asseconda , tollera la mia mancanza, sorvola sulla mia debolezza.L'altro no! L'altro è spietato, osserva attento, incanala i miei sogni e li circuisce facendoli suoi. E li distrugge, non ammette la fantasia di un tazzone colorato alla domenica mattina. No, lui vuole la precisione di intenti, lo sconbussolamento, le urla e la porta che sbatte in un fragore definitivo.Basta poco per cadere preda dell'incertezza. Devo ricostruire tutto, ricominciare come dopo un conflitto, riprendere possesso del fiato, dell'aria, dell'ossigeno. Lo sento, quell'occhio che satanicamente ride di me, del mio animo samaritano.Mi solleverò un'altra volta, davanti a me e con coraggio mi guarderò e a te, occhio maledetto infilerò la più sicura delle mie lame.Una lente a contatto colorata di blu!