Titoli di coda

Cuore nel cestino


Ho scritto il mio primo bigliettino d'amore alle medie.La ricordo ancora lei. Austera nel suo cappotto a quadri, il passo allungato dalla severità, lunghi capelli biondi e uno sguardo che lasciava cenere al suo passaggio.Avevo preso la classica "scuffia" per la mia professoressa di matematica.Non sono mai stato un genio in questa materia, lei stessa un giorno disse a mia madre che avrei potuto fare di tutto meno lavorare in finanza.Eppure il quel periodo avevo segnato in rosso tutte le ore di matematica della settimana. Quando c'era lezione alla prima ora ero il primo ad arrivare davanti ai cancelli, soltanto per vederla scendere dal tram e attraversare la strada.- Buongiorno professoressa-Mi usciva una voce da imbecille, afona e distorta, ossequiosa e voleva essere in qualche modo anche conturbante.Ma come potevo essere intrigante a 12 anni con i calzettoni rammendati e la maglietta blu con il pon-pon sfilacciato.Eppure tentavo lo sguardo all'Amedeo Nazzari e la voce di Alberto Lupo nel famodo duetto con Mina.Tentativo fallito. Naturale che lei, il mio amore segreto, passasse con noncuranza e mi lanciasse un indifferente ciao.C'era il professore di educazione fisica che le faceva una corte spietata. Se ne erano accorti tutti alla scuola, dai bidelli a noi alunni, tutti meno che lei.Prestipino, un nome buffo per un professore, era il ragazzone tutto muscoli, più piccolo di lei di parecchi centimetri. Valeria, la prof era altissima per essere una donna, alta, altera, austera. Le tre A che mi confondevano il cervello fino a stare male. Prestipino non ebbe fortuna con la prof. Io meno ancora!Di lei si sapeva nulla, se era sposata o meno, se aveva figli. Nulla. Era discreta e teneva per se la sua vita privata, lontana dai riflettori e dalle curiosità scolastiche. Così io, potevo sognarla con me a passeggiare, come i fidanzati, nel giardino della scuola. Non conoscevo altri posti romantici a quell'età!Poi un giorno le lasciai un biglietto con un timido "Ti voglio bene prof" nel famigerato registro che portava sempre con se.Non mi disse mai nulla, l'avevo anche firmato, pirla che sono!! Ma lei niente. Lo lesse e lo vidi volare nel cestino dei rifiuti.Lo raccolsi. Avevo paura lo trovassero i miei compagni e allora si che sarei stato al centro dell'attenzione per mesi, ma non certo in modo gratificante.L'idea di diventate una barzelletta all'interno e fuori dalla scuola non mi attirava così tanto. Il prezzo era troppo caro per rendere pubblica la mia passione!Finì così, dentro quel cestino pieno di carta, il mio primo amore.Deluso, arrabbiato e anche un pò geloso di Prestipino, lui aveva la possibilità di corteggiarla,io solo con la speranza di crescere in fretta, almeno prima che lei invecchiasse troppo per sposarla, tornai a casa, triste, afflitto.Non mi alzai più all'alba per vederla scendere dal tram. Anzi, penso di averla odiata un pò.Le dimissioni della prof. giunsero inaspettate alla fine dell'anno. Era stata trasferita dove lei desiderava.Nel salutarla sentii una fitta al cuore. Con lei se n'è andò il primo palpito, i primi tum-tum del cuore. Per molto tempo non considerai importante la figura della ragazzina.Ma credo sia stato soltanto un riverbero strano e oscuro dell'età!