Belle le giornate in famiglia, serene e allegre, per carità nulla da ridire, ma ho deciso che non voglio sentir parlare di cucina e cotture per i prossimi due mesi. Mi adatterò ai quattro salti in padella o barella per i più spiritosi, precotti e stracotti da scaldare al microonde senza dovermi arrovellare per mettere insieme un primo con il secondo.Basta.E' festa per tutti, anche per noi donne che cominciamo un mese prima a preparare il menu di Natale che alla fine accontenta tutti. E ci mancherebbe che non fossero contenti parenti vicini e lontani, con tutto ill lavoro che da la preparazione.Siamo stati bene a Natale!Classica frase di mariti e ospiti. Tanto che gli frega non hanno mosso un dito nemmeno per spostare la forchetta da destra a sinistra. Già messa nella posizione giusta considerando mancini e non, sai che fatica digerire, parlare, scolarsi lo spumante rimasto e sopratutto, riposino dopo pranzo se no c'è un calo di pressione da paura.E alla nostra ipertensione chi ci pensa? Noi ovviamente, siamo infaticabili robot da cucina, mai stanche, sempre con i piedi belli sgonfi da ventenne.E no cari ometti, forse non vi siete accorti, ma siamo di pelle e ossa, magari frantumate dalla stanchezza, ma vive. Con i pupazzi di gomma non ce lo fate il pranzo di Natale!Mi sono stampata un sorriso al mattino e ho chiuso la bocca verso sera, con la mascella contratta dal dolore. Ma sono stati bene!!La sera ho cercato di trascinarm a letto con fatica e senza pensare più a nulla. Stanchissima ho indossato il pigiama e lui che mi guardava come fossi un aliena che dice : ma non si mangia stasera?Ma fai schifo ragazzo mio! Ti sei divorato mezzo agnello da solo , antipasti , dolce frutta fresca e secca e hai il coraggio di parlare di cibo!L'ho lasciato nervoso davanti ai tortellin in brodo da riscaldare, e lavati un pò lo stomaco visto che la coscienza non ce l'hai nemmeno il giorno di Natale.Il prossimo anno emigro in un paesino sperduto in mezzo ai monti. Sola, io e un piatto di spaghetti, una bottiglia di moscato dolce e vai con il Natale sereno.Tanto caro marito petulante come una bisbetica annoiata, di fame non muori.Ciao natale, alla prossima, forse!
Stanchezza post natalizia
Belle le giornate in famiglia, serene e allegre, per carità nulla da ridire, ma ho deciso che non voglio sentir parlare di cucina e cotture per i prossimi due mesi. Mi adatterò ai quattro salti in padella o barella per i più spiritosi, precotti e stracotti da scaldare al microonde senza dovermi arrovellare per mettere insieme un primo con il secondo.Basta.E' festa per tutti, anche per noi donne che cominciamo un mese prima a preparare il menu di Natale che alla fine accontenta tutti. E ci mancherebbe che non fossero contenti parenti vicini e lontani, con tutto ill lavoro che da la preparazione.Siamo stati bene a Natale!Classica frase di mariti e ospiti. Tanto che gli frega non hanno mosso un dito nemmeno per spostare la forchetta da destra a sinistra. Già messa nella posizione giusta considerando mancini e non, sai che fatica digerire, parlare, scolarsi lo spumante rimasto e sopratutto, riposino dopo pranzo se no c'è un calo di pressione da paura.E alla nostra ipertensione chi ci pensa? Noi ovviamente, siamo infaticabili robot da cucina, mai stanche, sempre con i piedi belli sgonfi da ventenne.E no cari ometti, forse non vi siete accorti, ma siamo di pelle e ossa, magari frantumate dalla stanchezza, ma vive. Con i pupazzi di gomma non ce lo fate il pranzo di Natale!Mi sono stampata un sorriso al mattino e ho chiuso la bocca verso sera, con la mascella contratta dal dolore. Ma sono stati bene!!La sera ho cercato di trascinarm a letto con fatica e senza pensare più a nulla. Stanchissima ho indossato il pigiama e lui che mi guardava come fossi un aliena che dice : ma non si mangia stasera?Ma fai schifo ragazzo mio! Ti sei divorato mezzo agnello da solo , antipasti , dolce frutta fresca e secca e hai il coraggio di parlare di cibo!L'ho lasciato nervoso davanti ai tortellin in brodo da riscaldare, e lavati un pò lo stomaco visto che la coscienza non ce l'hai nemmeno il giorno di Natale.Il prossimo anno emigro in un paesino sperduto in mezzo ai monti. Sola, io e un piatto di spaghetti, una bottiglia di moscato dolce e vai con il Natale sereno.Tanto caro marito petulante come una bisbetica annoiata, di fame non muori.Ciao natale, alla prossima, forse!