Titoli di coda

La vamp (ira) in ufficio


Tornato dall'ennesimo viaggio di lavoro trovo una sorpresa in ufficio. Premesso che dovrebbero chiedere a me prima di assumere una qualsiasi operatrice o operatore nella ditta, stamattina sono stato fermato da una bellona in tacchi a spillo e minigonna.Da dove arriva questa, penso mentre cerco di guadagnare la porta del mio ufficio. Mi tratta come un qualsiasi cliente e mi invita ad uscire in quanto è l'ora della pausa pranzo.La squadro dalla testa ai piedi piuttosto irritato e le chiedo di qualificarsi.- Non ti interessa chi sono, devi andartene e basta!-A parte quel tu che ho trovato irritante e sgarbato, io e lei non abbiamo mai preso un caffè insieme e chi le da il diritto di parlare così ad un estraneo, quant'anche fosse stato un cliente. Anzi, meno ancora visto che il mio lavoro si basa proprio sul rapporto con il cliente.Al che mi obbliga, dopo un paio di sparate micidiali sui suoi compiti all'interno della ditta, di presentarmi: sono il capo qui!Non ho mai visto cambiare colore così velocemente!! Adesso mi diverto io cara la mia impiegata da strapazzo. Una ventina di anni, bionda oro, occhiali scuri sulla testa e l'aria di chi sa tutto della vita.Le spiego quindi che lei non è autorizzata comunque a rivolgersi in maniera così maleducata con nessuno all'interno della ditta.  Le spiego che per quanto mi riguardo rivedrò la sua assunzione, visto che è stata decisa senza il mio benestare.Le spiego che gli stipendi qui dentro vengono pagati dal cliente, e che se lei tratta tutti così prima o poi, qualora lavorasse con me, sarebbe stata costretta a cercarsi un altro posto.Intanto che elargivo minacce e consigli lei si atteggia a femme fatal, mettendo in mostra le gambe, per altro già abbastanza scoperte, facendo mossettine con la bocca e parlando come Veronica Lake nei suoi film anni cinquanta, con quella voce stridula e falsamente mielosa che è tipica di chi non afferra nulla di quello che stai dicendo e, sopratutto non sa nulla del lavoro.Ma ciò che mi irrita di più è vedere questi ragazzi/e giovani che si fregiano di diritti che non hanno e non capisco da dove prendano il motivo per sentirsi così indispensabili. Affacciarsi nel mondo del lavoro richiede una buona dose di umiltà e rispetto. Quando vedo queste caratteristiche di solito è una persona capace, volenterosa di imparare e che mette dinanzi a tutto la voglia di crescere mentalmente e non solo fisicamente.Esseri belli e mettersi in mostra non sono un biglietto da visita che ti permette di salire sullo scranno.Non siamo a Mediaset, e non sono i provini per diventare una velina. Se è questo che ti interessa hai sbagliato lavoro.Offesa e irritata per il mio atteggiamento poco incline agli sguardi di approvazione verso l'esposizione fisica, mi lancia un "mi licenzio"!!Non puoi licenziarti, le dico.  E lei ammiccando:- ah no? Allora posso restare qui vero, hai bisogno di me?- No cara mia, non puoi licenziarti semplicemente perchè non sei mai stata assunta.Se ne va tra gli insulti e le bestemmie alla Bertè nel dopo festival.E' finita miseramente la sceneggiata della vampira a tutti i costi.