Titoli di coda

La padella sul naso


Non c’è nulla di peggio che finire al pronto soccorso per una padellata sul naso ed essere assistiti da un amica come Giovanna.E si ancora lei, la donna che è dappertutto, uno e trino che al confronto le osannate trinità cattoliche sono dei principianti al confronto.Tutto inizia quando, presa da un raptus per le pulizie di Natale ho smontato i mobiletti della cucina e nel riporre le pentole in alto ( lo so, non guardatemi come una pazza, so che non si mettono in alto!) mi è caduta sul naso la più pesante, quella di ghisa per le bisteccone.Un dolore pazzesco e cinque punti di sutura in mezzo agli occhi. Accompagnata da mia sorella al pronto soccorso faccio l’errore di avvisare la Giovanna che non sarei potuta andare all’appuntamento con lei spiegandole il motivo.Non l’avessi mai fatto!!E’ arrivata di corsa, come una furia voleva entrare nell’astanteria, ha litigato, nell’ordine, con due infermieri e tre dottoresse che l’hanno mandata a quel paese in un batter di ciglia. Inutile dire che lei a quel paese non c’è andata, è rimasta lì dietro la porta finchè è riuscita ad intrufolarsi come un ladro nell’astanteria.E qui cominciano le scene alla Merola.Sono stanca Giovanna stai zitta un attimo!! Ripetevo come in un delirio crescente. Pensate mica che mi abbia dato retta??? Ah ecco, non è stato così anzi.All’invito del medico di guardia di uscire per l’arrivo di urgenze risponde che io sono la sua urgenza e quindi lei sta lì accanto a me.Minaccia di chiamare un suo amico dottore, Corrado se non ricordo male. Alle minacce le veniva costantemente risposto “ e chi è Corrado!!”Ovvio, Corrado è un tirocinante, mica il primario quindi per ovvie ragioni uno sconosciuto. Ma lei dura, vai con Corrado e tutti  filistei. Un agonia la Giovanna.In un attimo di gentilezza e silenzio mi prende la mano e mi fissa.” Giovanna non sono moribonda ma solo stanca e gradirei tu vada a casa così riposo invece di fare la guardia a te!!”No, la mia preghiera non è esaudita. La Giovanna si inchioda come una martire al mio lettino, sprimaccia il cuscino che deve stare così, basso per l’afflusso del sangue. Mi sposta le coperte, sistema la mia roba sotto il letto di un altro e sorseggia un caffè alla faccia mia che vorrei tanto dormire!!Così fino alle dieci di sera , quando mi dimettono. Esco con la Giovanna, mi aspetta un’altra mezz’ora di terrore: guida lei e vi assicuro che un rotolo di carta igienica non basterebbe!!Ho un dolore fortissimo, i punti “tirano” il naso è gonfio e io respiro malissimo. Ma Giovanna non demorde malgrado insista perché vada a casa.Conclusione: una notte insonne, tesa come una corda di violino non tanto per la botta quanto per la Giovanna. Se chiudo gli occhi rivedo la giornata e vi assicuro meglio una padella di ghisa sul naso che un ora con la Giovanna!!!