Titoli di coda

Il banco-paz della discordia


Devo ancora capire bene se io sono diventata intollerante o la gente si crede veramente troppo furba. L’entrata del bancomat è fatta di due vetri che si aprono automaticamente nel momento in cui inserisci la scheda di riconoscimento, e funzionano al passaggio davanti al led se la banca è aperta.Oggi giornata di lavoro, quindi istituto aperto al pubblico.Un bancomat molto frequentato quello dell’istituto dove sono cliente anche io, sarà perché chiuso quindi da un senso di sicurezza in più. Sono circa le due quando arrivo all’Unicredit, tranne due clienti già impegnati nelle operazioni non c’è nessuno. Che fortuna, penso appena finisce uno dei due tocca a me!Con aria svogliata mi guardo intorno e vedo avvicinarsi una donna molto elegante, griffata dalla testa ai piedi, eterea nella sua camminata lenta sulla moquette della banca.Mi guarda con sufficienza  l’eterea, mi sorpassa e si mette davanti ad uno degli sportelli, ancora impegnati. Lancio la prima occhiataccia!A parte il fatto che c’è una striscia rossa incollata alla moquette che, in teoria, dovrebbe impedire l’avvicinarsi allo sportello quando questi è impegnato. Ma l’eterea non solo si sta facendo i cavoli di un altro ma ha fatto finta di non vedermi.Il primo rimbrotto arriva dal cliente che sta operando davanti al bancomat.”Le spiace spostarsi signora, non sono trasparente e non intendo far vedere i cavoli miei ad estranei”!L’eterea fa un passo indietro, sbuffando!Proseguo io il giro di lagnanze:”…a parte la linea che non va oltrepassata dopo ci sono io!”Nemmeno si volta a vedere da dove arriva la voce.Allora mi metto di fianco a lei, mi accorgo che il ragazzo ha quasi finito le operazioni bancomat.Ripone il denaro nel portafoglio e si volta. Con un guizzo l’eterea si impossessa del bancomat. Io altrettanto mi affianco a lei reclamando la priorità, visto che lei è arrivata dopo.Sta per infilare la sua carta gold quando io la spintono di lato, traballa sui tacchi a spillo e io con il corpo difendo il mio posto davanti al bancomat.” Lei è proprio una maleducata e pezzente”!Non l’avesse mai detto. Pezzente a me!!!????  Ho finito la mia operazione poi insultando lei e sette generazioni indietro la sua le ho fatto notare che la carta gold non fa certo di lei una donna corretta ed educata e le ho consigliato dove mettersi la suddetta carta. Per intero!” Lei non sai chi sono io???”  Squittisce l’eterea cercando di non perdere l’equilibrio sulle prada.Sto uscendo dall’istituto, sulla porta mi fermo la guardo come fosse un insetto nocivo alla salute. ”Guardi che io so benissimo chi lei sia!!”Ah si, mi risponde alzando la testa come dire, ecco, adesso mi chiederà scusa, ha capito chi sono.”Certo che so chi è lei, cara la mia madamina , lei è una stronza che insieme alle firme che già indossa credo che le stia bene come cognome!!”Si volta per uscire, ci incrociamo davanti ai vetri. L’eterea appartiene al mondo degli imbecilli che non sanno nemmeno usare il movimento del corpo per aprire una porta.Lo faccio io ma così velocemente che la stronza viene “impaninata” in mezzo alla porta mentre si chiude.Uno scatto felino il mio che l’ha fatta cadere sul marciapiede. Ma rimbalza grazie alla folta pelliccia che indossa. Si alza infuriata. La bella eterea svanisce lasciando il posto alla babbiona che in realtà è.Me la rido e mi allontano. Ti insegno a vivere parassita!!.