Titoli di coda

Gli occhi della montagna


Stringo forte l'immagine che ho davanti, ne stritolo l'essenza rompo il vetro che mi divide da quegli occhi, duri, rigidi di bontà.Sono un uomo maturo, qualche capello grigio segnala i miei anni al mondo eppure mi manca la pressione della sua voce. Mi manca quel senso austero e intransigente che aveva nello sguardo quando imprecava contro le mie scelte, per poi abbandonarsi alle domande, quando tornavo stanco nella mia casa di montagna, quasi volesse in qualche modo chiedermi scusa per non aver avuto fiducia in me.E' un agosto senza la sua sedia di paglia cotta sotto il sole, e abbellita dalla luce della luna. La sedia è vuota, mia madre mi vorrebbe lì seduto, come mio padre, ad ascoltare il silenzio del bosco nella fioca luce che arriva dalla cucina. Sono notti da ricordare, magiche per quel senso di infinito che solo la vetta davanti a me riesce a darmi.E lo immagino lassù, a confortare un dolore, a sorridere per una lacrima che cade adagio dagli occhi di mia madre. Lo vedo lassù, come non l'ho mai visto qui, in mezzo a noi, allegro e sereno.Di quella serenità che un giorno potrò raccontare anch'io alle stelle.