Titoli di coda

Un pò di pace!


  Sono a casa a causa di una brutta bronchite, effetto collaterale del freddo e della pioggia che continuano ad imperversare in questa primavera piuttosto rigida. Bene, a parte le considerazioni alla Giuliacci, stare a casa significa rendermi conto di cosa succede quando non ci sono. Ho tempo per riflettere e mi annoio a morte! Sono troppo abituato al movimento che, due giorni fermo tra queste mura mi sta innervosendo alquanto, se poi aggiungiamo le continue telefonate dei due spasimanti di mia figlia completo il quadro di insopportabilità. E si, perché la Fede vedendomi piuttosto acciaccato ha deciso di prendersi un paio di giorni per "curarmi". Apprezzo le sue intenzioni senza dubbio lodevoli dettate dall'affetto che ha per me ma, e c'è un ma, più che curami il fisico mi sta demolendo il sistema nervoso e mi chiedo: ma perché non posso starmene tranquillo da solo, al massimo in compagnia di una tachipirina che invece avere un infermiera che latita, una figlia sempre al telefono e due ragazzi che rompono le scatole quando io cerco di riposare almeno un oretta tra uno squillo di cellulare e un litigio in "dolby surround" tra la Fede e uno dei corteggiatori ostici? Me lo chiedo. Glielo chiedo ma non ottengo che un grugnito come risposta. Ieri sera sono sbottato! Erano le undici, direi un'ora senza dubbio democratica per cominciare a pensare di andare a letto tranquillo e possibilmente dormire! Invece no! Gli effetti della libertà di espressione e di movimento inculcata erroneamente in questi ragazzi del 3000 sortiscono situazioni decisamente deplorevoli, come l'arrivo di Danilo. Inaspettato e poco tollerato dal sottoscritto. Non bastavano le due ore al cellulare, no e che caspita c'è sempre qualcosa in sospeso, lo comprendo, ma rimandare a domani? Non si può, si sa mai che durante le ore notturne succeda che si blocchino tutte le vie di comunicazioni esistenti al mondo. Oppure che la serratura della porta blindata si inceppi evitando così al Danilo di uscire di casa. Oddio, previdente lo è il ragazzo ma a me girano i cosiddetti gioielli di famiglia perché accidenti, posso dormire in casa mia o devo cercarmi una camera d'albergo??? Così è successo che in preda ad una crisi esistenziale e alla febbre mi sono alzato, ho percorso il corridoio che mi divideva dal salotto con passo da leone incazzato, ho trovato lo spasimante folle seduto comodamente sul mio divano l'ho preso per la collottola e poco elegantemente sbattuto fuori di casa non senza elencagli una serie di regole da rispettare una delle quali, vecchia come il mondo, che questa casa non è un albergo! Sbam!! Chiuso la porta e obbligato la Fede a spegnere tutte le luci e andare a dormire. Subito! Decurtando le ore di sonno sono esattamente sette ore che non mi rivolge la parola.