Buono!

Dalla finestra della mia domenica mattina!Mi fermo tra un lavoro  l'altro in questa domenica calda già al mattino, con il sole che filtra dalla finestra semiaperta e il braccio appoggiato alla ringhiera già calda, guardo la vita sotto di me. Sento il profumo del pane caldo, che sembra più buono di domenica mattina, pulita dalla notte fresca.La signora anziana appoggiata al braccio della figlia, vestito della festa grigio e nero con passo lento incontro al suono delle campane a festa. E subito i miei occhi trasformano l'anziana sconosciuta in un'altra donna, vestita anche lei di grigio e blu. Blu il colore che amava tanto, e la vedo sistemarsi la manica lunga, anche ad agosto per quel freddo che ormai aveva stampato addosso come un tatuaggio! E la vedo, conto i suoi passi fino alla pasticceria, quella solita dei giorni di festa dove fanno un cappuccino divino e hanno le briosche calde. Buone.Buono come i suoi pranzi della domenica, quando ancora riusciva a viziarci, quando arrivavi sempre troppo presto perché lei amava farci trovare il tavolo apparecchiato con la tovaglia "buona". Rotonda come il suo sorriso. E i merletti da spostare che arrivano i ragazzi e vogliono guardare il tiggì, solo quello però. Lei amava chiacchierare, ridere con i suoi ragazzi "buoni" come il pane. Lo stesso della domenica mattina. Questa mattina quando i ricordi di tanti odori e profumi mi assalgono smuovendo quella lacrima ferma lì da troppo tempo.Buono anche questo sapore di sale che mi scende sulle labbra e l'assaporo al volo per sentire ancora una volta l'essenza di lei!