Alexandros

la lettura di se stessi passa per gli occhi...


Capita di avere i paraocchi che diriggono alla sola volontà, tuttavia se ben strumentato il paraocchi ti leva non solo le 2 dimensioni, ma anche la 4. Gli occhi costretti alla sola strada percorribile , in difetto d'aria e di luce non percepiscono l'anima di se stessi riflessa negli specchi delle anime che li stanno di fronte, ma solo una pittura anonima e priva di sensazioni, non noti neppure la postura che integra il giudizio che hanno di te. A volte è talmente un contatto distaccato che non ti accorgi neppure del loro tentativo di interazione e prosegui esausto e inconsapevole di esserlo... Tutto fila, tutto è camuffato ad arte, la corsa non si ferma, i pensieri non tangono. Bruci le tappe senza essertene arricchito, senza aver consentito la manutenzione... sinchè arrivi la dove un ceffone talmente forte fa cadere il tuo paraocchi e permette alla luce, all'aria... Da quel momento ti accorgi che il tuo zaino e le tue vesti , sono mutate di colore e aspetto, e ogni macchia ti ricorda uno sguardo che hai attraversato , ne riporta la firma e la data , indirizzo a volte... poi vedi lo zaino aperto e di fretta controlli il tuo carico di valore... ma ormai obsoleto e incompleto. Lo sconforto iniziale viene sopraffatto dall'abitudine e presto tenti di rimetterti in cammino, ma ti accorgi ben presto che non hai gambe di farlo allora tenti di chiamare la gente che ti stava attorno e che hai superato con tanta superficialità, ma è notte e nessuno è più di strada. Il buio è tuttavia leggero, la notte è bellissima diversa dalle altre che hai attraversato allora ti adagi e un senso sopito , ora risvegliato, di curiosità ti spinge ad osservare meglio lo zaino e noti che le macchie , non sono che segni di mani e veri e propri messaggi , di coloro che hanno provato a rallentarti e spiegarti che la strada da percorrere era comprensiva di soste che avrebbero arricchito il tuo bagaglio e ritemprato le tue gambe.