AlfaZulu

Risveglio


  Mi addormentai subito dopo l’ultima nota. Il trucco nel rossetto ancora intatto. Chi è stato a mettermi vicino il violino di rosso laccato, offerta nell’assolo della mia arte? Il riposo fu lungo pareva non finisse mai. Note di ciglia accordavano il mio silenzio. La pelle d’avorio, il rosso di labbra non diedero segni di cedimento per intere settimane. Mi nutrivano il sonno o i sogni. Sogni di sonno forse! Poi il tuo raggiungermi, fresco, sereno, spontaneo. L’archetto, sconosciuto strumento fra le tue mani, mandò in risonanza le quattro di crine. Il suono giunse diritto dentro le mie visioni. Si posò sul battito del cuore e con lui ballò. Graffi, carezze, gemiti, messaggi, baci …m’agitavano. Mi risvegliai dal sonno e ancora musica uscire dai tuoi occhi. Intonavano quella romanza, la ricordi vero? “non sarai più sola” Ci saremmo presi cura l’una dell’altro, avremmo suonato insieme solo la nostra musica. Un pentagramma su cui deve ancora essere posato il prossimo arpeggio AlfaZulu31