Le meraviglie di Liz

Post N° 3


Se io potrò impedire ad un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano - Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena - O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido Non avrò vissuto invano. conosco vite della cui mancanza non soffrirei affatto - di altre invece ogni attimo di assenza mi sembrerebbe eterno. Sono scarse di numero - queste ultime - appena due in tutto - le prime molto di piu' di un orizzonte di moscerini. Mi incanta il mormorio di un'ape - qualcuno mi chiede perchè - piu' facile è morire che rispondere. Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà - se qualcuno sogghigna stia attento - perchè Dio è qui - questo è tutto. La luce del mattino mi eleva di grado - se qualcuno mi chiede come - risponda l'artista che mi tratteggiò così. Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita. Portare la nostra parte di notte, la nostra parte di mattino. Di immensa gioia riempire il nostro spazio, il nostro spazio riempire di disprezzo. Qui una stella, là un'altra stella. Qualcuno smarrisce la via! Qui una nebbia, là un'altra nebbia. Poi, il giorno! Tutti hanno diritto al mattino, alla notte solo alcuni. Alla luce dell'aurora pochi eccelsi privilegiati. Se avessimo le ali per fuggire la memoria molti volerebbero. Abituati a esseri più lenti gli uccelli con sgomento scruterebbero la folla di persone in fuga dalla mente dell'uomo. Non stimare lontano quello che si può avere anche se in mezzo si stende il tramonto - né stimare vicino ciò che standoti a fianco è più lontano del sole.