Creato da tabacco.e.miele il 17/12/2007

Sfioriscono.Le.Viole

Scrivevo silenzi, notti, segnavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini.

 

 

« — Milano era veleno.Se piangi ti si arruggin... »

*

Post n°155 pubblicato il 16 Giugno 2010 da tabacco.e.miele

Dicevo di essere un corpo asettico,
impossibile da infettare col sentimento.
Ma da quando mi cadi fra le gambe, ho
l'amore che esonda; alte maree mosse
dalla luna delle tue mani, che mi fanno ondeggiare
i fianchi con le viscere; e voglie indissolubili:
come raggiungerti negli abissi, del cuore e della carne.

Dicevo di avere l'istinto umano andato a male,
i cavi della sensibilità scollegati, recisi. Dicevo.
Prima di conoscere te. Prima di vivere(-te).

Ora gli unici lamenti che conosco
sono i nostri gemiti.
 
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