EARTH & SOCIAL

G8 di HEILIGENDAMM: PRIMA GIORNATA sul CLIMA, nulla di fatto.


È cominciato con un sontuoso pranzo di lavoro tra Angela Merkel, la padrona di casa e Bush, ospite tanto atteso quanto contestato (in tutta Europa si preparano cortei “NO BUSH - NO WAR), il G8 Baltico di Heiligendamm che fino a ‘stamattina, aveva il principale scopo di trovare un punto d’accordo tra le “grandi 8 potenze” per quanto riguarda la salute dell’ambiente. Alle 16.30 di mercoledì 7 giugno, a poche ore soltanto dall’inizio dell’incontro, i giornali di mezzo mondo danno come “Nulla Di Fatto”, la questione ambientale. Usa, Giappone e Canada, avrebbero infatti specificato d’aver altri problemi più urgenti da sistemare e hanno fatto chiaramente sapere di considerare la questione ambientale importante, si, ma non così tanto da coinvolgere l’intero pianeta politico. Certo, del resto è risaputo che Canada, Giappone e Stati Uniti calpestano altra terra, respirano e inquinano aria differente da quella che respiriamo noi e bevono acqua che probabilmente arriva già filtrata da Sirio, oppure da Marte, non ricordo… Secondo Bush, ogni Paese deve (o dovrebbe) occuparsi dei propri obiettivi per combattere il surriscaldamento globale. E allora perché chiamarlo globale? Le parole sono importanti, diceva Beppe Grillo… Fortunatamente, la cancelliera Merkel ha specificato che non è disponibile a trattare (o negoziare, per dirlo in politichese) sugli obiettivi prefissati dal protocollo di Kyoto. Qualcuno (non ho capito chi) si è infatti permesso di chiedere di poter abbassare meno del previsto le emissioni di Co2 entro il 2012. Comunque, la parte predominante della giornata iniziale l’ha avuta la questione “scudo stellare” (scudo stellare… Gig robot d’acciaio, lanciami i componenti!). Pare infatti che Putin, dopo essere stato offeso da Bush nella giornata di ieri («La Russia sta deragliando sempre più dalla Democrazia») abbia pensato bene di far sapere che avrebbe puntato i suoi stramaledetti missili contro l’Europa… come rappresaglia per il progetto “scudo antimissile” portato avanti nei mesi scorsi dalla Banda degli Stati Uniti. Il solito applauso.