EARTH & SOCIAL

MARE DI PLASTICA


Bandiera nera per il Mar Mediterraneo. Tipo quella dei pirati, con tanto di teschio al centro. Anzi, bandiera nera a chi il Mar Mediterraneo non l'ha mai rispettato, a noi tutti che amiamo tanto circondarci di plastica, di sacchetti, di cose inutili con l'unica caratteristica di non essere biodegradabili. Il mare non centra, non è colpa sua. Questo genere di notizie mi mettono tristezza. Penso al passato, a quando il nostro piccolo mare splendeva e scoppiava di salute, a quando le sue acque erano azzurre e cristalline e Ligure, Adriatico, Ionio e Tirreno parevano quasi il paradiso in terra. Adesso la situazione è diversa e ancora non riesco a spiegarmi tutte quelle bandierine azzurre che lo Stato vantava l'anno scorso parlando della bellezza delle nostre coste e del nostro mare. •LA VERITA' è che il nostro mare fa schifo e che ormai è persino dannoso per la nostra salute, oltre che chiaramente per quella delle numerose specie che lo abitano. È stato calcolato che il Mediterraneo contiene inquinanti (soprattutto plastica) in quantità ben 15 volte superiori rispetto al Mar Baltico. Per l'esattezza, se quest'ultimo contiene 126 unità per chilometro/quadrato, nel mediterraneo ce ne sono 378 quando va bene, 1.935 quando va male (cioè nel tratto di mare compreso tra il Tirreno e le coste spagnole). Ogni anno, dalle nostre abitudini, vengono espulsi 64MILIONI di TONNELLATE di rifiuti, che finiscono puntualmente in mare. Il 70% di questi scarti si trovano sul fondo e non ci vuole un'intelligenza fine per capire che lo stanno distruggendo, anzi... che l'hanno già distrutto. •TARTARUGHE, DELFINI e FOCHE sono le vittime più frequenti. Incapaci di cogliere il pericolo di un sacchetto di plastica, spesso lo ingeriscono e poi muoiono in preda a sofferenze atroci. Altri pesci che si nutrono di sostanze tossiche finiscono poi sulle nostre tavole e ci avvicinano pericolosamente ad una serie di guai di salute da non augurare a nessuno. Ma questo ci sta. Chi è causa del suo male pianga sé stesso... mi pare si dica così. Ora, non vorrei essere assalita da messaggi indignati di gente che "non ha mai buttato un sacchetto in mare", perchè non l'ho mai fatto nemmeno io. Però la plastica l'ho largamente usata (e abusata) nel corso della mia vita e quindi sono colpevole di questo schifo come lo siamo tutti. •CAMBIARE SI PUO'! In teoria basterebbe iniziare dal solito "primo passo", quello che al singolo non costa nulla ma che calcolato sulla massa cambia molto. Scegliere prodotti con il minor imballaggio possibile e fare la spesa magari più volte con lo stesso sacchetto, come fanno le nonne che alla cassa lo estraggono ben piegato dalla borsa. Non costa nulla, solo un poco d'impegno.