Oscar è nato il 22 Novembre del 1986 a Pretoria, una cittadina del SudAfrica. Quando è nato, i medici si sono accorti subito che aveva una malformazione congenita, difficile e inguaribile. Oscar, "Oz" per chi gli vuole bene è nato senza talloni e per questo a dieci mesi d'età i suoi genitori hanno divuto prendere la terribile decisione di lasciare che i medici gli amputassero entrambe le gambe, appena sotto il ginocchio. E così è stato. Così Oscar ha perso, seppur in apparenza, la possibilità di vivere una vita "normale". Normale. Che parola strana... Quando la gente chiede a Oscar cosa lui provi a stare senza gambe, lui risponde serio: "E tu cosa provi, ad averle?" Nonostante il suo gravissimo difetto, Oscar si è sempre sentito un ragazzo come tanti. Nella sua vita ha praticato sport impegnativi, come WaterPolo, Rugby e Tennis, conducendo con gran forza una vita che fosse alla pari con la vita di qualsiasi suo coetaneo. Poi si è rotto un ginocchio. Da quella che apparentemente poteva sembrare una grandissima sfortuna, Oscar ha saputo trarre il miglior insegnamento: non mollare, non mollare mai. È stato a causa (o grazie?) della riabilitazione che ha dovuto sostenere dopo l'incidente al ginocchio che ha scoperto l'atletica leggera e se n'è innamorato. Ha cominciato a correre, grazie a speciali protesi in titanio costate alla sua famiglia un patrimonio e ha cominciato a vincere tutto quello che era possibile vincere, gareggiando nelle paraolimpiadi per sportivi disabili. •ROMA, 13 Luglio 2007. Stadio Olimpico. A Roma è arrivato a luglio e ha gareggiato per la prima volta contro atleti "normodotati". Parola terribile che sta ad indicare quelli fortunati, con gambe e braccia e senza nessun handicap accertato. Alla gara di Roma Oscar è arrivato secondo e ha lasciato tutti senza fiato; ora conserva nel cassetto il grande sogno di partecipare alle Olimpiadi di Pechino 2008 e tutti facciamo sinceramente il tifo per lui. Oddio, non proprio tutti... C'è qualcuno all'interno della «IAAF» (Federazione Internazionale di Atletica) che Oscar alle olimpiadi non ce lo vuole per niente e si sta battendo perchè non possa partecipare assieme a tutti gi altri. Qualcuno all'interno della IAAF sostiene che «le sue gambe di titanio hanno una forza superiore alle gambe degli uomini "normali" e che l'uomo bionico non può essere ammesso, se non in una categoria a parte». Questo, nonostante Oscar abbia seguito un iter come tutti gli altri, collezionando nella sua breve carriera di corridore (corre da un anno e mezzo) dapprima un sacco di flop e poi risultati sempre in crescita, mano a mano che aumentavano il suo impegno e la sua grinta. Ce l'ha fatta perchè si è impegnato (e solo Dio può sapere quanto), non certo per le sue gambe "bioniche". Insomma, Oscar Pistorius è un ragazzo normale, che agli altri ragazzi normali avrebbe tanto da insegnare. Speriamo che glielo lascino fare. Intanto io faccio il tifo per lui. (Ringrazio Cubachulo per il grandioso Incipit!)
NE MONDO DI «OZ»
Oscar è nato il 22 Novembre del 1986 a Pretoria, una cittadina del SudAfrica. Quando è nato, i medici si sono accorti subito che aveva una malformazione congenita, difficile e inguaribile. Oscar, "Oz" per chi gli vuole bene è nato senza talloni e per questo a dieci mesi d'età i suoi genitori hanno divuto prendere la terribile decisione di lasciare che i medici gli amputassero entrambe le gambe, appena sotto il ginocchio. E così è stato. Così Oscar ha perso, seppur in apparenza, la possibilità di vivere una vita "normale". Normale. Che parola strana... Quando la gente chiede a Oscar cosa lui provi a stare senza gambe, lui risponde serio: "E tu cosa provi, ad averle?" Nonostante il suo gravissimo difetto, Oscar si è sempre sentito un ragazzo come tanti. Nella sua vita ha praticato sport impegnativi, come WaterPolo, Rugby e Tennis, conducendo con gran forza una vita che fosse alla pari con la vita di qualsiasi suo coetaneo. Poi si è rotto un ginocchio. Da quella che apparentemente poteva sembrare una grandissima sfortuna, Oscar ha saputo trarre il miglior insegnamento: non mollare, non mollare mai. È stato a causa (o grazie?) della riabilitazione che ha dovuto sostenere dopo l'incidente al ginocchio che ha scoperto l'atletica leggera e se n'è innamorato. Ha cominciato a correre, grazie a speciali protesi in titanio costate alla sua famiglia un patrimonio e ha cominciato a vincere tutto quello che era possibile vincere, gareggiando nelle paraolimpiadi per sportivi disabili. •ROMA, 13 Luglio 2007. Stadio Olimpico. A Roma è arrivato a luglio e ha gareggiato per la prima volta contro atleti "normodotati". Parola terribile che sta ad indicare quelli fortunati, con gambe e braccia e senza nessun handicap accertato. Alla gara di Roma Oscar è arrivato secondo e ha lasciato tutti senza fiato; ora conserva nel cassetto il grande sogno di partecipare alle Olimpiadi di Pechino 2008 e tutti facciamo sinceramente il tifo per lui. Oddio, non proprio tutti... C'è qualcuno all'interno della «IAAF» (Federazione Internazionale di Atletica) che Oscar alle olimpiadi non ce lo vuole per niente e si sta battendo perchè non possa partecipare assieme a tutti gi altri. Qualcuno all'interno della IAAF sostiene che «le sue gambe di titanio hanno una forza superiore alle gambe degli uomini "normali" e che l'uomo bionico non può essere ammesso, se non in una categoria a parte». Questo, nonostante Oscar abbia seguito un iter come tutti gli altri, collezionando nella sua breve carriera di corridore (corre da un anno e mezzo) dapprima un sacco di flop e poi risultati sempre in crescita, mano a mano che aumentavano il suo impegno e la sua grinta. Ce l'ha fatta perchè si è impegnato (e solo Dio può sapere quanto), non certo per le sue gambe "bioniche". Insomma, Oscar Pistorius è un ragazzo normale, che agli altri ragazzi normali avrebbe tanto da insegnare. Speriamo che glielo lascino fare. Intanto io faccio il tifo per lui. (Ringrazio Cubachulo per il grandioso Incipit!)