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PASSAGGIO A NORD/OVEST


• UN PO' DI STORIA Il passaggio a Nord/Ovest (chiamato anche Stretto di Anián) è un'antica rotta tra i ghiacci dell'Antartide, ricercata per anni dai più famosi esploratori che tentarono (invano) di trovare una via facile da percorrere per passare dall'Atlantico al Pacifico (ma sarebbe meglio dire dall'Europa all'Asia), passando per il Canada. Fu proprio grazie al desiderio di trovare questa preziosa rotta, che intorno al 1500 iniziò l'esplorazione delle coste del Nord America. Per secoli, impavidi esploratori si buttarono a capofitto tra i ghiacci alla ricerca del passaggio che avrebbe permesso loro di arrivare in Asia e di risparmiare centinaia di chilometri di tragitto e per secoli, impavidi esploratori sparirono nel nulla (o più probabilmente fra i ghiacci) senza dare mai più notizie e senza mai più tornare a casa. Fino all'arrivo di un certo Roald Amundsen, esploratore norvegese che nel 1906 riuscì nell'incredibile impresa a bordo di un peschereccio per aringhe "camuffato" da spacca-ghiaccio. Negli ultimi 30 anni, grazie soprattutto al sistema di satelliti che ruota attorno alla Terra, il passaggio a Nord/Ovest è stato continuamente monitorato; questo perchè il periodo del disgelo è sempre stato breve e si è sempre dovuto calcolare per filo e per segno quanto tempo sarebbe rimasto alle navi per concludere l'attraversamento. Se il ghiaccio si fosse chiuso infatti, sarebbe stato necessario aspettare un anno prima di poter riprendere la navigazione. E fino a qualche tempo fa questo voleva dire "morte certa". • UN DISGELO ALLARMANTE Dal 1980 ad oggi, il livello di disgelo del ghiaccio nello Stretto di Anián, è sempre stato abbastanza stabile: 100.000 Km2 in meno, ogni anno. Il fatto che negli ultimi due anni (dal 2005 al 2007), il livello di giaccio in quello stesso punto sia sceso di ben 1.000.000 di Km2 fa allarmare molti. Nella nota redatta da Toudal Pederson, lo studioso del Danish National Space Centre che ha monitorato il ritiro dei ghiacci, si legge: "La forte riduzione in atto ci fa supporre che la diminuzione estiva dei ghiacci procede ad una velocità del tutto inaspettata e questo ci dice che dobbiamo rivedere i criteri dei processi coinvolti, perchè un fenomeno di tale portata non era nelle nostre previsioni". • IL RISCHIO La paura degli studiosi non sta nell'innalzamento dei livelli del mare, ma nel futuro surriscaldamento (extra) dello stesso. Infatti, venendo a mancare una tale quantità di ghiaccio, è facilmente prevedibile un ulteriore aumento della temperatura marina (perchè il sole non riflettendo più sul ghiaccio, andrà a surriscaldare direttamente l'acqua), con il conseguente aumento di Co2 che ormai abbiamo capito, non porterà nulla di buono. • I GUADAGNI Nonostante tutto questo, c'è già chi ha studiato il piano giusto per far fruttare al meglio la nuova "via della seta" fra i ghiacci. E di conseguenza, iniziano a percepirsi le prime tensioni internazionali. È la solita vecchia storia: c'è chi vuole guadagnarci su e chi non vuole spenderci troppi soldi. È il Canada, che questa volta è deciso a battere cassa, visto che ospita nel suo territorio questo prezioso passaggio. Usa e Europa, vorrebbero invece che lo Stretto di Anián venisse considerato "acqua internazionale", per poterlo liberamente sfruttare per far transitare merci verso l'Asia. E viceversa. Resta il fatto che a nessuno fra i potenti, sembra interessare la scomparsa ormai definitiva, dell'ennesimo patrimonio naturale terrestre. Una prece.