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ACQUA BENE COMUNE ACQUA BENE PREZIOSO


DOMANDA: C’è per caso fra voi qualcuno che abitualmente compra acqua in bottiglia e che ha voglia di spiegarmi perché lo fa? Sono ormai numerosissimi gli studi effettuati sia dalle associazioni-consumatori (tipo Altroconsumo) sia da vari laboratori scientifici ingaggiati da liberi cittadini semplicemente curiosi di sapere cosa bevono (tipo i Meet-Up) e i risultati delle analisi sono da tempo alla portata di tutti. Sto parlando della “differenza” che c’è tra acqua in bottiglia e acqua del rubinetto, che l’italiano “medio”ha sempre scambiato per veleno (mi ci metto anche io, ma molti anni fa; ora grazie al cielo non più). • I PARAMETRI Dal dicembre 2003 è in vigore un decreto legislativo che fa capo ad una direttiva europea, nata con lo scopo di regolamentare i parametri delle acque destinate al “consumo umano” su tutto il territorio. Senza buttarla troppo sul complicato, vi basti sapere che la legge suggerisce quali debbano essere i parametri per: • Residuo fisso di sali disciolti (sodio, potassio, magnesio, cloruri, solfati e bicarbonati), la cui somma non deve mai superare i 500mg/l • Durezza dell’acqua (e cioè la quantità di calcio che dev’essere compresa tra i 15 e i 50°F). • Quantità di metalli pericolosi (ferro, magnese e alluminio) • Solventi (trielina e tetracloroetilene, usati per la disinfezione delle acque) • Tiralometani (cloroformio, bromoformio, dibromoclorometano e bromodiclorometano) L’acqua destinata al consumo umano, prima d’essere “catturata” può essere "di superficie" (di fonte) oppure "di falda" e cioè sotterranea. È importante sottolineare che l’acqua di superficie, essendo maggiormente esposta all’inquinamento, viene sottoposta ad un trattamento di potabilizzazione molto serrato, che richiede in genere l’aggiunta di Ozono e Cloro. In sostanza, sia l’acqua del rubinetto che quella in bottiglia, provengono dallo stesso luogo e passano i medesimi controlli. Esiste una sola differenza tra le due cose e cioè: l’acqua del rubinetto viene controllata due volte (il primo controllo è effettuato dal gestore dell’acquedotto e il secondo dalla Asl competente per territorio e con cadenza variabile, a seconda degli eventuali rischi), mentre l’acqua in bottiglia viene controllata una volta sola, tra l’altro dai laboratori interni alla ditta che poi la vende. Insomma, l’acqua che beviamo, che sia di rubinetto o che sia “Boario, Danone, S.Rita", ecc... non fa differenza. Anzi, a ben guardare una differenza la fa. I soldi spesi per la “minerale”, più che a pagare l’acqua, servono a pagare pubblicità, imballaggio e trasporto della stessa. Senza contare i costi sociali per lo smaltimento della plastica, le emissioni Co2 dei camion che la trasportano su e giù per tutto lo stivale… e la fatica che si fa a portare dodici litri a casa dal supermercato. Ecco. Sulla base di questo… cosa vi spinge ancora a comprarla? INFO: http://www.effettoacqua.it