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ENERGIA: forse non tutti sanno che…


Dal 1° luglio di quest’anno, il mercato energetico è stato “liberalizzato” Significa che da quella data, chiunque può scegliere se usufruire come privato di “energia pulita” (ossia ricavata da fonti rinnovabili come vento, acqua e sole) oppure continuare a ricevere energia normale, quella prodotta da combustibili fossili e da centrali nucleari (in Russia). Questa liberalizzazione è stata avviata dalla Direttiva Europea n°54 del 2003 per combattere il regime di monopolio e ha stabilito che i governi facenti parte dell’Unione Europea debbano predisporre misure di tutela per i consumatori nel caso in cui nel marcato energetico nazionale sussistano posizioni dominanti. È il caso dell’Italia, perché Enel copre il 90% delle nostre abitazioni. Seguendo questo principio, dal 18 giugno 2006 il mercato energetico nazionale ha subito delle variazioni. Per l’esattezza s’è sdoppiato: 1) REGIME DI MAGGIOR TUTELA Questo nome tranquillizzante è stato dato al vecchio mercato, quello al quale facciamo parte ancora praticamente tutti (a meno ché non si sia presentata l’apposita domanda). Il prezzo dell’energia elettrica è stabilito dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (che fa da garante) e subisce variazioni trimestrali, a causa dell’andamento della borsa e del prezzo del petrolio, sempre in crescita. 2) MERCATO LIBERO Effettivamente, la situazione all’interno del nuovo mercato non pare ancora tranquillizzante. Le aziende che forniscono energia pulita, al momento sono libere di decidere prezzi, tariffe e servizi; il tutto senza vincoli, lasciando il consumatore alla mercé dell’onestà del fornitore. Se fossimo in Svezia, questo non sarebbe un problema; ma dato che siamo in Italia la cosa mi fa un po’paura. L’unica TUTELA per i consumatori del mercato libero è il diritto di recesso, che non comporta nessun rischio, neppure quello di restare al buio per un po'. MA L’ENERGIA PULITA È DAVVERO PULITA? La domanda è lecita, visto che (oltre ad essere sempre in Italia), l’energia ottenuta da fonti alternative viene immessa in rete in tempo reale e va a mischiarsi con quella normale. Quando si decide di passare al mercato libero, è dunque il caso di assicurarsi che il fornitore scelto, sia certificato dal sistema RECS (Renewable Energy Certificate System, www.recs.org ). Un dato di fatto è che più ci sarà in futuro richiesta di energia pulita e meno energia nucleare o fossile passerà nella nostra rete. Automaticamente, se molti più acquirenti passassero alle energie alternative, quella del mercato libero diventerebbe l’alternativa più tutelata. Dal 1° ottobre, è stato sdoppiato anche il regime di maggior tutela. Si può infatti scegliere fra due tariffe: unica e bioraria. La tariffa unica, lo dice la parola stessa, lascia tutto intatto, con un solo costo-energia per tutto il giorno. La tariffa bioraria, consente di suddividere in due fasce il “costo a giornata” facendo pagare un po’ di più di giorno e un po’ di meno la sera. Questa tariffa va incontro a chi lavora tutta la settimana fuori casa e che di giorno effettivamente non consuma energia, se non per il citofono e per le solite lucine di “stand-by” di stereo, elettrodomestici e televisioni che ancora molti “dimenticano” accese. Ecco il confronto fra tariffa unica e bioraria. • TARIFFA UNICA: CATEGORIA COSTO ATTUALE DI CONSUMO (tutta la giornata) Fino a 900kWh/anno: 0,0990 Da 901 a 1.800 kWh/anno: 0,1115 Da 1.801 a 2.640 kWt/anno: 0,1681 Da 2.641 a 3.540 kWh/anno: 0,2475 Da 3.541 a 4.440 kWt/anno: 0,2421 Oltre 4.440 kWh/anno: 0,1621 • TARIFFA BIORARIA: CATEGORIA COSTO FASCE ORARIE DI CONSUMO (8-19 / 19-8) Fino a 900 kWh/anno: 8-19 = 0,1353 / 19-8 = 0,0807 Da 901 a 1.800 kWh/anno: 8-19 = 0,1478 / 19-8 = 0,0932 Da 1.801 a 2.640 kWt/anno: 8-19 = 0,2044 / 19-8 = 0,1498 Da 2.641 a 3.540 kWh/anno: 8-19 = 0,2838 / 19-8 = 0,2229 Da 3.541 a 4.440 kWt/anno: 8-19 = 0,2784 / 19-8 = 0,2238 Oltre 4.440 kWh/anno: 8-19 = 0,1984 / 19-8 = 0,1438 (fonte “Focus, n. 182”)