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BALI: ACCORDO RAGGIUNTO! «BALI ROAD MAP» entro il 2009


Sarò stupida, ma sabato, quando ho sentito la notizia mi sono scese un paio di lacrime... Insomma, non ci speravo più... Avevo appena finito di scrivere il post qua sotto, scovando l'unica notizia positiva di tutto il summit nell'annessione dell'Australia al patto di Kyoto. E invece, inaspettatamente, dopo un'intera notte di negoziati, a Bali è stato finalmente raggiunto un accordo. Alla XIII Conferenza dell'Onu sui mutamenti climatici gli Stati Uniti hanno ceduto alle pressioni dei Paesi più poveri. Paula Dobriansky (nella foto), il capo della delegazione Usa, ad un certo punto e inaspettatamente, ha chiesto "parola" per dire: "sì, sotto il peso di 700 città e 25 stati americani, gli Stati Uniti danno il consenso al documento finale". Nella grande sala che ospitava il summit è scoppiata l'ovazione. C'erano persone che si abbracciavano, altre che piangevano, altre che saltellavano dalla felicità. A me sono scese le famose lacrime... Era la notizia che tutti speravano di sentire, ma alla quale tutti avevano ormai rinunciato... "L'amministrazione Bush ha misurato l'impopolarità crescente della sua posizione, il declino dell'immagine degli Stati Uniti nel mondo, i voti che in casa repubblicana cominciano a passare ai candidati pro Kyoto, la pressione di oltre cento grandi aziende preoccupate di venire tagliate fuori dal mercato dell'energia pulita e dell'efficienza. Ed è stata costretta a cambiare posizione", scrive «Repubblica». • BALI ROADMAP Abituiamoci a questo nome perché tra un paio di anni sostituirà l'ormai familiare "trattato di Kyoto". Entro il 2009 (quando il summit si riunirà a Copenaghen) si dovrà infatti raggiungere l'accordo sulla seconda fase del suddetto protocollo, che prenderà il via solo nel 2012, quando tutti i Paesi membri avranno raggiunto l'obiettivo (difficilissimo ma vitale) del -5.2% in Co2 rispetto al 1990.