EARTH & SOCIAL

GUILLELMO VARGAS HABACUC L’ARTISTA CARO ALLA MORTE


Si fa chiamare “artista” ma l’arte è ben altra cosa e forse qualcuno dovrebbe spiegarglielo. Sono sicura che sarete presto tutti d’accordo con me. L’anno scorso, la sua geniale idea “artistica” fu quella di prendere un cane randagio dalla strada, legarlo per il collo a una corda ed “esporlo come opera d’arte” alla Biennale Centroamericana di Arte. La cosa assurda è che questa folle idea trovò dei riscontri e venne effettivamente messa in pratica. L’esposizione (anche se mi viene la pelle d’oca a chiamare così questa barbarie) è durata parecchi giorni durante i quali il povero animale è stato lasciato morire di fame e di sete davanti agli occhi dei molti visitatori che assistevano alla lunga agonia della povera bestia sorseggiando colorati drink offerti dalla casa. L’assurdità sta per ripetersi. Infatti, la “prestigiosa” Biennale Centroamericana di Arte, paga e soddisfatta per la molta pubblicità dell’anno passato, ha chiesto all’ “artista” di ripetere l’esposizione per il 2008. FERMIAMOLO. Alice Virtù FIRMA LA PETIZIONE