Ho appena letto su Corriere.it, le ultime notizie circa Gullelmo Habacuc Vargas, l’artista che ha legato un cane alla Biennale Centramericana d’Arte dell’anno scorso (vedi due post sotto). LA PETIZIONE che anche io ho appoggiato con un link a fine articolo, ha raggiunto quasi quota 2 Milioni. A questo punto, l’artista e i vertici della Biennale hanno dovuto dare qualche spiegazione. Qualcuno in questi mesi ha parlato di “leggenda metropolitana” (ma questa ipotesi è stata smentita) e di “bufala”. Gli organizzatori della mostra, intervistati dai giornalisti, hanno spiegato che in realtà Navidad, questo il nome del Cane in questione (e non potevano dargli nome più azzeccato, che dite?), restava legato alla corda nel museo soltanto per tre ore al giorno e che per tutto il resto del tempo razzolava, beveva e mangiava. Sostengono che il suo pessimo aspetto, fosse dovuto alla vita da randagio che aveva sempre vissuto e che non sia affatto morto il giorno dopo la chiusura della manifestazione.
La rete contro Gullelmo Vargas Habacuc
Ho appena letto su Corriere.it, le ultime notizie circa Gullelmo Habacuc Vargas, l’artista che ha legato un cane alla Biennale Centramericana d’Arte dell’anno scorso (vedi due post sotto). LA PETIZIONE che anche io ho appoggiato con un link a fine articolo, ha raggiunto quasi quota 2 Milioni. A questo punto, l’artista e i vertici della Biennale hanno dovuto dare qualche spiegazione. Qualcuno in questi mesi ha parlato di “leggenda metropolitana” (ma questa ipotesi è stata smentita) e di “bufala”. Gli organizzatori della mostra, intervistati dai giornalisti, hanno spiegato che in realtà Navidad, questo il nome del Cane in questione (e non potevano dargli nome più azzeccato, che dite?), restava legato alla corda nel museo soltanto per tre ore al giorno e che per tutto il resto del tempo razzolava, beveva e mangiava. Sostengono che il suo pessimo aspetto, fosse dovuto alla vita da randagio che aveva sempre vissuto e che non sia affatto morto il giorno dopo la chiusura della manifestazione.