EARTH & SOCIAL

SUL NUCLEARE. ANCORA.


La foto mostra la nube generata dall'incidente di Chernobyl. PROBLEMA: L'Istituto di ricerche CESI ha calcolato che in Italia la domanda di energia elettrica passerà dagli attuali 333 TWh (terawattora) ai 470 TWh del 2030. A una prima occhiata può sembrare una differenza minima, ma in realtà si tratta di un aumento del 42%. Tutta questa energia in più l'Italia la dovrà produrre da sola, perché è già troppa (e troppo costosa) quella acquistata all'estero e lo dovrà fare in poco tempo; in più questa energia dovrà essere economica, vale a dire a basso costo di produzione e il suo impatto ambientale dovrà essere ridotto al minimo, fattore che implica l’esclusione delle fonti fossili (petrolio, gas naturali e carbone) perché inquinano e perché comunque si stanno esaurendo. Che fare? Come affrontare al meglio questa enorme scommessa con (e per) il futuro?... Con il nucleare. (uauauauauaaaaa… mini-jingle calante, come da cartoni animati warner). Nonostante le varie fonti rinnovabili attualmente in fase di studio o realizzazione in molti paesi europei, pare che la politica italiana stia tristemente volgendo il capo ancora una volta verso un qualcosa che era stato allontanato a furor di popolo soltanto vent’anni fa (al referendum dell’8 novembre 1987 votarono 25.896.355 persone: 20.770.334 i si –l’80,2%- e 5.126.021 i no –il 19%-). L'ITALIA HA LA MEMORIA CORTA. Si dice che la cosiddetta “nuova generazione” di centrali nucleari sia sicura, poco inquinante e quasi-quasi conveniente. Ad esempio, il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha proposto uno sconto sulla bolletta per tutti quei cittadini che acconsentiranno ad ospitare una centrale nucleare nelle vicinanze della propria abitazione. Come a dire: "Tu non rompermi i coglioni che io ti do il contentino." Wow! Quasi-quasi ci faccio un pensiero...
• PER OGNI "PRO" CI SONO DUE "CONTRO"... PRO: Una centrale nucleare produce pochissimi gas serra, anche paragonata all’energia eolica; per fare un esempio, 1 kWh di energia generata con il nucleare produce 8g di Co2, generata con l’eolico produce 11g, con il fotovoltaico 60g e con il petrolio 0,9 Kg di Co2. Solo l’idroelettrico produce meno Co2 del nucleare (5 g). CONTRO: Questo calcolo però non tiene conto dei costi, sempre in termini di Co2, della costruzione di una centrale nucleare (i lavori durano dai 7 ai 14 anni e la centrale “vive” al massimo per 30, dopo va smantellata), né dello smaltimento delle scorie radioattive, che come si sa è ancora in fase di studio. Non si sa ancora dove metterle o come fare per liberarsene una volta per tutte e sono pericolosissime (impiegano dalle migliaia alle centinaia di migliaia di anni per “inattivarsi” e non esistono siti di stoccaggio capaci di resistere per così tanto tempo). L’Università di Groninger, (Olanda) ha dimostrato che le emissioni di tutta la filiera sono paragonabili a quelle di una qualsiasi centrale a gas naturale a ciclo combinato. Eppure, c’è chi considera il nucleare una cosa positiva… Nonostante i massicci finanziamenti pubblici ricevuti per più di 50 anni, l’energia nucleare copre nel mondo soltanto il 6,3% dell’energia primaria utilizzata; nemmeno la stessa Agenzia Internazionale dell’Energia prevede, per i prossimi 30anni, nessun sostanziale aumento di richiesta. Insomma, non mi pare un successone, una grande “scommessa vincente”. Spesso, quando si parla di “economico” ci si rivolge al nucleare perché si dice, ci toglierebbe da quell’impiccio di dover acquistare energia all’estero (e cioè petrolio dalla Russia e nucleare dalla Francia) rendendo l’Italia "finalmente indipendente". Maddai!? E dove abbiamo i giacimenti di Uranio in Italia?... Cercando ne ho trovato un solo, che però pare già essere in mano all'Australia. NOVAZZA (Bg) E comunque, cercando informazioni a riguardo ho saputo che ”al mondo, già adesso ci sono fonti di uranio sufficienti per coprire la domanda solo dei prossimi 70anni, poi anche questa risorsa si esaurirà”. E dopo?... 70anni fa era il 1938 e qualsiasi nonno potrà confermare che “il tempo vola”. E questo sarebbe “rispetto ambientale?” Sarebbe “pensare al futuro”, avere un occhio di riguardo verso le prossime generazioni?… Con che faccia guarderò i miei nipoti che vivranno in un mondo senza alberi ma con immense scorte di scorie radioattive, che non avranno acqua potabile e che se la dovranno (nel migliore dei casi) filtrare, con un clima perennemente umido e caldo e con l'acqua del mare ovunque e senza più animali?... Senza più un eco-sistema, un ritmo naturale... Con che faccia spiegherò loro in che modo tre o quattro generazioni hanno mandato tutto in sfascio? L’ultimo dato. Secondo GreenPeace, i morti correlati all’incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986 sono circa 200Mila, ma alcuni studi effettuati in Ucraina alzano la cifra, portandola a mezzo milione, senza contare i 30Mila che moriranno negli anni a venire. È stato da poco reso noto uno studio sui tassi di mortalità infantile nel Regno Unito secondo il quale la pioggia radioattiva che si abbatté su certe aree della Gran Bretagna dopo il disastro di Chernobyl e fino al 1989 avrebbe causato un aumento del 10% dei decessi dei neonati. RAPPORTO WWF PROPOSTA DI SCAJOLA   P.S. chi volesse avere ulteriori informazioni a riguardo, può andare su YOUTUBE e digitare "CHERNOBYL". Alice Virtù Appoggio la campagna