EARTH & SOCIAL

NO AL TERMOVALORIZZATORE


Molti fra quelli che abitualmente passano a curiosare qui sul blog, sanno che da qualche anno ho lasciato la mia città natale (Milano, lasciata metaforicamente perché ci torno ogni giorno per lavoro) per andare a vivere in piena campagna. Essendo per l’appunto una “pendolare” non ho potuto allontanarmi quanto avrei voluto, ma sono riuscita a trovare comunque un piccolo paese che potesse fare al caso mio; da qualche anno vivo a circa 35 km dalla grande città (non troppi ma abbastanza), fuori dalla finestra vedo innumerevoli tonalità di verde e innumerevoli specie animali. Sono circondata da campi coltivati e in fondo, proprio dietro il bosco, scorre il Ticino che è l’elemento indispensabile per l’irrigazione e il mantenimento di questa fertile pianura. La campagna pavese è rinomata per le sue coltivazioni di riso di altissima qualità e i comuni che ne fanno parte si impegnano a mantenere sano l’ecosistema che li ospita. Ad esempio, già da anni in questa zona si porta avanti con successo la raccolta differenziata dei rifiuti e per spostarsi fra i paesi molti usano ancora la bicicletta, anche in inverno. In estate si ospitano le cicogne e tutto l’anno è presente e attiva una varietà faunistica considerevole. Per quanto mi riguarda è un piccolo paradiso. Qualche giorno fa leggevo il giornale locale che compro all’edicola del mio paese. Quando capita lo leggo con piacere perché rispetto ai grandi quotidiani nazionali a me pare più sincero, più onesto e dai toni più pacati e c’è sempre molto spazio dedicato all’ambiente. Proprio fra queste pagine ho fatto due terribili scoperte che mi hanno fatto tremare le ginocchia. 1• Il sindaco di Abbiategrasso conferma la decisione di voler costruire un termovalorizzatore. 2• Pavia vorrebbe ospitare il primo reattore nucleare dedicato alla ricerca. In un attimo, il mio piccolo paradiso s’è trasformato in un probabile inferno e la cosa m’ha messo i brividi. È incredibile come in un momento tutto possa cambiare. Non che io pensi di vivere al riparo e al sicuro da tutto, ma un attacco doppio così ravvicinato, sinceramente non me lo aspettavo e non penso di poterlo sopportare. 1• TERMOVALORIZZATORE DI ABBIATEGRASSO Leggendo «La provincia Pavese», sono rimasta particolarmente basita di fronte alle dichiarazioni del Presidente Bardazzi in merito a un articolo che annunciava l’imminente avvio della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta anche nel comune di Abbiategrasso, ben accolta dalla gente perché già in uso in altri comuni della zona, e conosciuta da tutti per quello che è: efficiente e ben organizzata. Alla domanda del giornalista, che chiedeva a Bardazzi cosa ne pensasse dell’avvio della procedura-porta-a-porta, lui rispondeva che nel caso Abbiategrasso avesse deciso di dotarsi di un impianto di termovalorizzazione la gente non avrebbe dovuto preoccuparsene, perché si sarebbe trattato di un impianto “ultra-moderno”. … A parte il fatto che “ultra-moderno” non è per forza sinonimo di “efficiente e sicuro” (anche il Titanic a suo tempo era ultra-moderno), soprattutto a fronte dei numerosi studi a riguardo che dicono esattamente l’opposto questa risposta mi ha destabilizzata. Che c’azzÈcca parlare di un inceneritore, quando ti stanno chiedendo della differenziata? Qualcuno ha spiegato al Presidente che la differenziata va a rotoli dove c’è un termo”valorizzatore”? ... No. Non penso ci sia bisogno di spiegarglielo, penso lo sappia benissimo e che non gliene importi nulla. La differenziata non porta soldi ed elimina la “monnezza”, che come abbiamo ultimamente imparato è come l’oro. Con quella pulce nell’orecchio non potevo stare. Ho acceso internet e ho digitato le due parole-chiave: Termovalorizzatore e Abbiategrasso. È bastato. Ho scoperto che è nei sogni del sindaco di Abbiategrasso, tale Albetti, la riapertura e l’ampliamento di un vecchio inceneritore ormai chiuso, che non so come (né in quanto tempo) verrebbe trasformato in “ultra-moderno”. “C’è bisogno di un nuovo termovalorizzatore da 650 mila tonnellate all’anno nella provincia di Milano”, perché i 5 già presenti non sono sufficienti. Dulcis in fundo, è stata apportata una “modifica dei criteri localizzativi degli inceneritori, così da facilitarne la realizzazione anche in prossimità dei centri abitati e delle zone di pregio e questa è la classica presa per il culo all’italiana!... Modificare i criteri non rende innoqua una cosa pericolosa. «Bambini! Prendete pure il cianuro e mettetelo sul gelato!! Ieri alla tivvù hanno detto che non fa più male!»
NANO PARTICELLE E NANO-PATOLOGIE Le “nano-particelle” restano terribilmente dannose anche in un “impianto-di-nuova-generazione/ultra-moderno” e sono tutt’ora sconosciuti molti dei probabili danni che provocano nel tempo, perché non è ancora passato l’arco di anni necessario allo studio di alcune patologie. Al momento, nessun filtro è in grado di trattenere nano-particelle del diametro di 0,01 Micron semplicemente perché sono ancora più piccole di quelle dell’aria e perché trattenerle vorrebbe dire tappare tutto a chiusura stagna (anche i moderni filtri DeNox, pur trattenendo bene i cloruri e gli ossidi di azoto, non risultano efficaci per il trattenimento del resto del particolato extrafine, per rispondere al presidente Bardazzi). E infatti, quelle stesse nano-particelle sono in grado di penetrare nel corpo umano (e in tutto ciò che “vive”), di oltrepassare le cellule e di attaccare direttamente il nostro DNA. Ci sono molti studi che mettono in evidenza come l’aumento delle malformazioni fetali, così come di tumori, malattie infiammatorie e neurologiche e di allergie sia spaventosamente alto nelle zone a ridosso di tali impianti. Nel profilo del blog ho inserito una cartina degli impianti di termovalorizzazione presenti in Italia. Se vi capita datele un’occhiata, così ci capiamo. Fortunatamente, non tutti sono guidati dal Dio denaro e dall’idiozia. Sempre cercando informazioni a riguardo ho trovato sul web un articolo scritto di getto e col cuore da Domenico Finiguerra, cittadino di Abbiategrasso e sindaco di un paese limitrofo (Cassinetta di Lugagnano). DOMENICO FINIGUERRA Mi ha dato speranza e seguirò il suo operato. SULLE NANOPATOLOGIE PETIZIONE CONTRO L’INCENERITORE Alice Virtù Aggiornamento al 16Ottobre2008: petizione: 601 firme ancora troppo poche...