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LA MALDIZIONE DEL REATTORE N°4


Il reattore numero 4 più famoso di tutti è senza dubbio quello di Chernobyl che, come sanno ormai tutti quasi a menadito, nel 1986 causò il più grande incidente nucleare della storia, catalogato come LIVELLO 7, il più alto. Nonostante i 4000 morti presunti, ad oggi si suppone che la stima debba salire e non di poco. Come non mi stancherò mai di ripetere, le scorie nucleari non devono contare solo i morti che fanno sul campo, ma dovrebbe includere anche tutte quelle persone che si sono ammalate nel tempo, dopo anni, respirando la morte trasportata dal vento, che di certo non si “dissolve”. Parlando di questo tipo di incidenti, mi fa sorridere chi si prodiga in stime nel tentativo di convincere i “NO-ATOMO” dell’assoluta non pericolosità delle centrali nucleari: “negli ultimi 10 anni ci sono stati milioni di morti sulle strade e “solo” qualche migliaio nell’unico incidente nucleare” che c’è stato”… Certo. Mi fa sorridere (seppure amaramente) il fatto che nessuno mai consideri che nella maggior parte dei casi gli incidenti “minimi” alle centrali nucleari non vengono raccontati, non vengono divulgati… l’informazione non filtra (e anche qui Chernobyl dovrebbe insegnare). Ci sono troppi soldi nel giro e nessuno ha mai voglia di correre il rischio. L’ INCIDENTE. Ad esempio, due settimane fa (il 9 luglio) è accaduto l’ennesimo -“piccolo”- incidente al reattore n.4 (brrr!...) della centrale di Tricastin, nel sud della Francia cioè, qui dietro (per la precisione a 200km dal confine italiano: due ore di macchina o se preferite una giornata di vento..). Dopo qualche giorno, leggendo le versioni web di alcuni giornali Francesi (Le Monde e Le Figaro uno “a sinistra” e l’altro “a destra”), sono venuta a sapere che si sono dispersi in 6,2 mq d’acqua ben 75kg di uranio (questo secondo la società Socatri, padrona della centrale, citata da Le Figaro; secondo Le Monde si sarebbero dispersi invece 360kg di uranio “nei fiumi circostanti”; sinceramente penso sia saggio fare una media tra i due dati). Ma non solo. Sempre dai suddetti giornali francesi, ho appreso altro.. ad esempio che le autorità d’oltralpe hanno vietato (fino a data da stabilirsi) di pescare, di bere o immergersi e di usare l’acqua corrente per irrigare i campi. La notizia da noi è passata quasi in sordina, soprattutto nei telegiornali (no, non è che me ne sono accorta adesso..) che le hanno riservato quattro minuti la prima sera e poi sono tornati a parlare d’altro. Dei delitti dell’estate, che a loro piacciono tanto. Oggi è invece tornata sui giornali, perché in due settimane sono già stati contaminati oltre 97 operai, per ora. Sono stati contaminati da “Cobalto 58”, una speciale lega altamente irradiante. Ma non solo. Questa volta dal Corriere.it apprendo che in Francia, nel sud della Francia, solo a luglio ci sono stati ben 3 incidenti in altrettante centrali nucleari. Alice Virtù