EARTH & SOCIAL

Trentacinque su quarantasette.


Il 16 febbraio (oggi) è il 47° giorno dell’anno e come ogni anno, “Milano La Grigia” ci ha tenuto e si è impegnata per superare il suo personale record.Dall’inizio di questo 2010, Milano è stata in grado di “respirare” per dodici giorni soltanto; per i restanti trentacinque è stata da paragonare a una trappola mortale, una camera a gas estremamente nocivi.E non c’è eco-pass (chiaramente) o incentivo statale sulle automobili che tenga, l’aria in città è totalmente irrespirabile.Tanto più se si pensa che “35 giorni” sono il termine massimo assegnato dall’Unione Europea per il sorpassamento dei limiti di Pm10, fissato a 50 microgrammi al metrocubo.L’anno scorso, Milano ce l’aveva fatta il 22 febbraio, al 53° giorno.Record battuto, dunque. Chi ce la fa se vuole può fare un applauso…L' ufficio dove lavoro è in via Turatti, una piccola arteria, in realtà molto importante per il collegamento in auto tra la zona di “via Montenapo” e quella della stazione Centrale dei treni. Basta avvicinarsi alle finestre e passare un dito sugli stipiti per capire cosa sono le “polveri sottili” che si depositano nei nostri polmoni (e non solo) e che non sono per niente invisibili. La polvere o la terra al confronto sono auspicabili, il dito dopo il passaggio vicino alle finestre risulta ogni giorno nero come la pece, e nulla possono le signore dell’impresa di pulizia che diligentemente, ogni notte, puliscono il nostro ambiente di lavoro: alle due del pomeriggio, di smog ce n’è già abbastanza per disegnare i bisonti delle Grotte di Lascaux, basta intingere il dito nella polvere nera. La sera, uscendo in strada per tornare a casa, il primo impatto con l’aria è tutto tranne che gradevole. L’ossigeno scarseggia e lo si capisce dai polmoni che accelerano, un odore dolciastro e allo stesso tempo amarognolo, appiccicoso, nauseante, di sicuro alla lunga svenevole, entra nel naso e ci resta, ti salva solo l'assuefazione perché almeno quando ti abitui non lo senti più. E fino a quando non mi allontano da quella -dannata- città (con l’auto a gas, che tengo parcheggiata all’estremo capolinea della metropolitana), il mio respiro non riprende un ritmo naturale. Ancora oggi, come se nulla fosse (perché in realtà a chi importa davvero?), una decina di pullman blu a gasolio-dei-peggiori sostavano a motore acceso (assieme ad altrettanti autobus arancioni) sotto i portici della stazione di Famagosta, come accade tutti i giorni per tutto il giorno.Ma che cosa provoca lo smog, quali sono i suoi danni sull’organismo?I danni sono tanti che servirebbe un intero trattato di medicina per citarli tutti.Mi limito a ricordarne solo qualcuno. Cuore. All’Università di Harvard si è scoperto che le sostanze chimiche generate dall'utilizzo di combustibili fossili sono in grado di danneggiare la funzionalità del nostro principale organo, disturbando la sua capacità di inviare impulsi elettrici e modificando il tracciato che indica le condizioni di salute e funzionamento del principale muscolo umano. Un’altra Università, quella di Edimburgo, ha dimostrato (con studi pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche del mondo) che chi vive in zone altamente inquinate ha elevate probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. A San Paolo (Brasile), gli studi sono stati indirizzati a smog e gas di scarico delle auto, risultati colpevoli dell’aumento dell'ipertensione, uno dei principali fattori di rischio per il cuore.Carbonio e piombo, tra i componenti di questo mostro che chiamiamo “smog” sono i responsabili dell’aumento di radicali liberi, causa di invecchiamento precoce non tanto delle nostre belle facce, quanto dei nostri organi interni.E via discorrendo, l’elenco è l’ungo e facilmente consultabile su web; a questo triste elenco di studi e prove, si aggiungerà presto la leucemia.In questi 47 giorni, sette nuovi casi di questa terribile malattia si sono presentati a discapito di altrettanti bambini di Milano (la statistica dice che in un anno la città si aspetta da 8 a 12 casi), tutti in cura presso la Clinica pediatrica di Monza. Tre di loro frequentano la stessa scuola elementare, quella di via Corridoni, la stessa che negli anni ’50 ha frequentato mio padre, quando ancora dopo la scuola ci si fermava a giocare al pallone per la strada, perché di auto ne passavano due in un’ora. Luigi Bisanti, direttore del Servizio di epidemiologia dell'Asl di Milano ha commentato così: “si tratta di una concentrazione eccezionale di casi che rende doverose le indagini in corso, ma le evidenze di un collegamento tra inquinamento e leucemia sono deboli, per questo le micropolveri non sono nella lista dei nostri rilievi».Per quanto ancora continueremo a farci ammazzare?... AliceVirtù