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ACCORDO BILATERALE SUL NUCLEARE.


La stretta di mano che Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy si sono scambiati ieri (9 aprile) a Parigi ha sancito il ritorno dell’Italia tra la cricca dei pochi Stati ancora a favore dell’atomo.Il primo Ministro italiano ha promesso ai francesi, preoccupati del forte dissenso dell’opinione pubblica italiana, che questa storia del ritorno al nucleare ce la farà digerire con l’aiuto della televisione (un po’ come ha cercato di fare con il malaffare, propinando film per la tv come “Il Capo dei Capi” o “la Banda della Magliana”) e Sarkò ha molto gradito questa sua affermazione.È importante ricordare che la Francia ha da poco perso un super-contratto sul nucleare con gli Emirati Arabi valutato attorno ai 20 MILIARDI di Dollari.Ecco perché Sarkosy ha l’interesse di trovare in fretta il pollo da spennare, deve colmare alla svelta quell’immenso buco lasciato da Abu Dhabi.Ad accompagnare questa stretta di mano, la firma tra Giovanni Lelli Commissario dell’ENEA, (Agenzia nazionale per l’energia e lo sviluppo) e Jacques Repussard, direttore generale dell’ASN (Istituto francese di radioprotezione e sicurezza nucleare) ha sancito un accordo di cooperazione per la sicurezza nucleare e la radioprotezione.Secondo Andrea Lepore, responsabile della campagna Anti-Nucleare di Greenpeace Italia, “l'accordo bilaterale tra Italia e Francia per la sicurezza nucleare non si regge in piedi ancora prima di nascere, dal momento che persino la stessa Autorità di sicurezza francese le considera rischiose.Infatti, Marie-Pierre Comets, commissaria ASN, lo scorso 7 aprile ha annunciato che le autorità per la sicurezza britannica, francese, finlandese e statunitense stanno preparando un comunicato congiunto per mettere in guardia le Nazioni circa le anomalie riscontrate dall'autorità finlandese Stuk nell'impianto EPR in costruzione a Olkiluoto e già lo scorso novembre con un precedente comunicato congiunto le autorita' di sicurezza francese, inglese e finlandese avevano evidenziato carenze progettuali del sistema di controllo degli EPR.Lo stesso previsto per il ritorno al nucleare in Italia perché ieri ieri Berlusconi ha detto “Oui”, strafregandosene dell’80,6% di Italiani che vent’anno fa dissero NO. E che adesso lo direbbero ancora.Oggi, nell'ambito del vertice italo-francese a Parigi, e' stato firmato il protocollo sulla sicurezza nucleare fra l'Italia e la Francia. Contestualmente le agenzie nazionali competenti in materia di sicurezza nucleare, l'Ispra in Italia e l'Asn in Francia, sottoscriveranno un accordo di collaborazione finalizzato allo scambio di informazioni sulla scelta dei siti, la costruzione, la gestione e la dismissione degli impianti nucleari.È quindi prevista la costruzione di 4 centrali entro il 2030.Alla faccia della fretta che c’è di cambiare la situazione energetica mondiale. Vent’anni.Per me, più che contraria alla costruzione di queste costose e pericolose centrali, vent’anni sono una speranza. La speranza che nel mentre cambi qualcosa e sinceramente, più tempo ci si mette a costruirle, meglio è.Ma guardiamo in faccia la realtà. Che soluzione è?Alice Virtùhttp://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/energia/energialasted.shtml