EARTH & SOCIAL

A.A.&A. AliceAmbiente&Attualità. Questo Blog è dedicato alla mia bolla. Alla mia amata TERRA. Ma non solo. È dedicato anche alla globalizzazione e a questa nostra malsana società. È consigliabile l'utilizzo dei Tags.

 

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STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO .IT

Stop al Consumo di Territorio

 

COME SI RICICLA A: STOCCOLMA...


 

CERCA L'INCENERITORE PIU' VICINO!

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MAURIZIO PALLANTE DOCET
SUGLI INCENERITORI

PAUL CONNET DOCET
docente di Chimica Ambientale, St. Lawrence University, NY
 
 

COSA DOBBIAMO FARE. TUTTI. SUBITO.

1-Usa lampadine fluorescenti e compatte, ma solo dove tieni la luce accesa per molto tempo". Per gli esterni, scegli le lampade a sensore, che si accendono solo quando serve.

2-Usa la macchina il meno possibile ma con cervello. Se ti è possibile monta gpl o metano. Ridurrai drasticamente le emissioni nocive e peserai meno all'ambiente; oltre a ridurre del 70% la tua spesa non dovrai più preoccuparti di scioperi dei benzinai o rincari del prezzo del petrolio, tantomeno dell'Ecopass. Spegni il motore quando sei in sosta.

3- Separa carta, plastica, legno, vetro e lattine e riciclale.

4 - Non sprecare acqua. Ad esempio quando ti lavi o quando lavi il cibo. È meglio riempire il lavandino che far scorrere l'acqua per mezz'ora. E controlla le tubature: in un anno, anche un buco minuscolo comporta ingenti perdite.

5- Non sprecare acqua calda.

6- Impara a ridurre i rifiuti già all'acquisto. Non comprare prodotti con molti imballi e con troppa plastica. Scegli le ricariche per ammorbidenti e detersivi, la polvere al posto delle pastiglie (che sono imbustate una per una), ecc..

7- Regola il termostato di casa sotto i 20°. Oltre questa soglia, ogni grado in più vuol dire +7% nei consum.

8- Monta doppi vetri a casa. Eviterai il disperdersi di calore in inverno e della frescura d’estate.

9- No stand-by. Spegni gli elettrodomestici quando non li usi. Non lasciare MAI in stand-by tv, stereo e qualsiasi altro elettrodomestico. La spia rossa che rimane accesa consuma tantissimo.

10- In auto, fai a meno del condizionatore, o almeno, usalo solo quando è davvero necessario (bambini o anziani a bordo e solo nelle ore più calde). Abbassa i finestrini.

11- Scegli elettrodomestici classe A. Informati. Puoi approfittare di molti incentivi.

12- Informati sul conto energia. È un bene per tutti e a lungo andare, può diventare anche un guadagno.

14- Bevi acqua del rubinetto. 87 aziende di acqua minerale su 98 sono risultate NON IN REGOLA dopo essere state sottoposte a esami specifici dal Ministero della SALUTE. L'acqua del rubinetto è più controllata. Inoltre, l'acqua minerale proviene spesso da zone molto lontane dal luogo di acquisto. La conseguenza è un forte impatto ambientale dovuto al trasporto: un camion può trasportare circa 26.500 litri (17.667 bottiglie da 1,5 litri), sono necessari ogni anno oltre 280.000 viaggi. E ancora: imballaggi e bottiglie devono essere smaltite; le Regioni spendono molto di più per lo smaltimento delle bottiglie di quanto ricavano dalle irrisorie concessioni per il prelievo dell'acqua. Si è calcolato che per una famiglia media il vantaggio economico ad utilizzare l'acqua del rubinetto, invece di quella minerale, è di 200 €/anno.
 

BOMBE NUCLEARI

Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.

•Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari , gli Stati Uniti 10.500 , la Gran Bretagna 185 , la Francia 450 e la Cina 400 . Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200.

• Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte .

• La Nato si muove al di fuori degli accordi del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, violandoli apertamente. Gli Stati Uniti hanno dislocato 480 bombe nelle varie basi Nato in Europa: 150 in Germania, a Büchel, e Ramstein; 20 in Belgio, a Kleine Brogel; 20 in Olanda, a Volkel; 110 in Gran Bretagna, a Lakenheath, 90 in Turchia, a Incirlik. 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre
 

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Guarda te stesso e apri gli occhi, e solleva il tuo velo d’amnesia: è forse tanto spesso da non poterlo sollevare? Il tesoro dell’uomo è nell’uomo. Direte che queste sono tante belle parole, figure retoriche… ma che la realtà è ben diversa. Lo credete davvero? Credete davvero che esseri felici di essere ciò che sono e contenti di avere ciò che hanno farebbero della loro casa (il loro pianeta) un’immensa pattumiera, una bomba gigante, un luogo di massacri? Direte ora che la colpa è dei governanti, che voi non centrate… Ma andiamo, siate onesti! Quante volte siete stati testimoni o protagonisti di meschinerie, dispute, menzogne? Sono cose quotidiane- E tutto per dei nonnulla, per delle cose senza importanza di cui ci si rende conto solo dopo, quando è troppo tardi. Allora, come potete sperare che le nazioni sviluppino una buona intesa, quando il sigolo individuo riesc a malapena a sopportare il vicino? Siamo tutti colpevoli. Ecco perché dobbiamo risvegliarci dal torpore ed ecco perché dobbiamo ritrovare la nostra vera origine. Una volta per tutte, guardiamoci in faccia e chiediamoci: chi siamo? Anne e Daniel Meurois-Givaudan Da «Racconti d’un viaggiatore astrale»
 

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ELUANA

Post n°183 pubblicato il 13 Novembre 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Il 9 Luglio di quest’anno, la prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano si è pronunciata a favore dello stop dell’alimentazione forzata sul corpo di Eluana Englaro parlando addirittura di atto “lecito e inevitabile”.

Subito dopo, la Procura Generale (sempre di Milano) ha presentato ricorso contro questo “atto lecito e inevitabile” e il ricorso è stato accolto l’8 ottobre scorso, sempre dalla medesima Corte che soltanto tre mesi prima l’aveva invece suggerito e che ha passato poi “la palla” alla Cassazione, che però è per fortuna anche l’ultima che può esprimersi.
O la và o la spacca, ma quello che decide la “Suprema Corte” non è contestabile e spesso le sue dichiarazioni danno luogo a sentenze senza precedenti (l’ultima lo scorso 21 Ottobre, che ha imposto alla Germania di risarcire le vittime delle stragi naziste*).

In questi giorni, la Suprema Corte ha respinto la richiesta della Procura, permettendo di fatto il distacco del sondino dal corpo di Eluana e permettendo di fatto l’eutanasia in Italia per la prima volta.
È una sentenza senza precedenti, ma è quella che tanti aspettavano, soprattutto Beppino triste e stanco, che a mio parere andrebbe solo rispettato.

O forse questa sentenza l’aspettava soprattutto Eluana, alla quale nessuno ha chiesto nulla, ma che in passato si era pronunciata contro questo tipo di “vita-alimentata-forzatamente” (successe poco prima dell’incidente e lei parlava a proposito di un suo amico).
Sono sedici anni che Eluana non c’è più e da nove va avanti la vicenda giudiziaria di suo padre, Beppino triste e stanco, che tenta in tutti i modi di lasciarla andare. Questa volta è davvero finita, anche se il Vaticano è davvero infuriato. Menomale che la scomunica non fa più così paura!

Ora Eluana probabilmente viaggerà verso Udine, perché la Lombardia ha deciso di non voler in alcun modo rendere possibile questo “omicidio”, che io chiamerei più fine di un’agonia, di un vero e proprio accanimento terapeutico durato quasi 17 anni.


Alice Virtù


*le stragi di Civitella, Cornia e San Pancrazio
(vedi anche mess n°169/175)

 
 
 

MIRIAM MAKEBA

Post n°182 pubblicato il 10 Novembre 2008 da AliceVirtu
 



Miriam Makeba
(Mama Africa)

 
 
 

SPERO DI NON RIVEDERTI MAI PIU'.

Post n°181 pubblicato il 04 Novembre 2008 da AliceVirtu
 

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Ελπίζω εγώ δεν βλέπω πια, Надеюсь, Надявам се да не виждате ли вече, я не вижу вас больше, אני מקווה שאני לא רואה אותך יותר, 私はもう表示されていない場合の希望, وآمل أنا لا أراك بعد الآن, I hope I don't see you anymore, Jag hoppas att jag inte ser dig längre, Espero no veure mai més, Doufám, že nevidíte jste už, 我希望我没有看到你了, 이제 내가 당신을보고하지 않았 으면, Nadam se da ne vidim vas više, Jeg håber, jeg kan ikke se dig mere, J'espère ne pas vous voir jamais plus, मुझे लगता है कि मैं कभी तुम्हें देख नहीं है आशा, Saya harap saya tidak melihat Anda pernah, Es ceru, es neredzu jūs kādreiz, Tikiuosi, kad aš nematau, tu kada nors, Ik hoop dat ik niet zie je ooit, Mam nadzieję, że nie widzę kiedykolwiek, Espero que eu não te ver nunca, Sper să nu te văd vreodată, Надам се да не видим вас све, Dúfam, že to niekedy nie je vidieť, Upam, da ne vidimo kdaj, Jag hoppas att jag inte ser du någonsin, Umaasa ako na hindi ko makita ka, Сподіваюся, я не бачу, ви коли-небудь, Tôi hy vọng tôi không bao giờ bạn xem (e chi più ne ha, più ne metta).


Se ci fossero degli errori, prego rivolgere reclami allo staff di Google.
Chiedo scusa ai Paesi ai quali non ho dato voce, ma scrivete sempre a Google; io le lingue che c'rano le ho messe tutte!!!

 
 
 

MALPELO a TARANTO

Post n°180 pubblicato il 02 Novembre 2008 da AliceVirtu
 



MalPelo
- Inchiesta sull'ILVA di Taranto*.Grazie.

*parte 3 e 4 di 7.
consiglio la visione dell'intero speciale.

 
 
 

LAPIDATA

Post n°179 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Mi chiamo Asha.
Asha Ibrahim Dhuhulow e sono una ragazza somala di ventitrè anni.
Lo ero.

Quando ero bambina mio padre mi ha trovato marito e non appena il mio corpo s'è fatto a forma di donna con quel marito mio padre mi ci ha fatta accasare. Ero così giovane.
Per qualche anno ho tenuto duro e ho fatto il mio dovere di moglie, anche se quel marito non lo amavo, anche se quella vita scelta da mio padre non era la mia. Chissà, io magari avrei studiato, avrei cercato il modo di vedere il mondo, di lavorare. Oppure semplicemente avrei aspettato l'amore a Chismaio, dove sono nata e dove ho sempre vissuto, per poi costruirmi con lui una vita serena e felice passo dopo passo, mattone dopo mattone, fatica dopo fatica. E invece no.

Tempo fa in città ho incrociato uno sguardo che mi ha fatta vibrare.
Tempo fa in città, mentre facevo la spesa al mercato, ho incontrato un uomo che mi ha fatto conoscere l'Amore e quell'amore è stato così forte, così impetuoso che per quell'amore ho rischiato la vita.
Quell'uomo l'ho amato platonicamente, con tutta l'anima ma mai con il corpo.

Qualcuno se n'è accorto e sono stata denunciata.
In Somalia da due anni il governo transitorio ha tolto i poteri alle Corti islamiche ma da qualche tempo a questa parte il fondamentalismo è tornato forte.

Ieri, senza aver sostenuto nessun processo, alcuni uomini sono venuti a prendermi nella mia casa di Chisimaio, la città dove sono nata e dove ho sempre vissuto; mi hanno coperto la faccia con un panno nero e mi hanno trasportato su di una jeep al centro d'una piazza dove c'era tanta gente che gridava: "a morte, a morte, a morte l'adultera, a morte la traditrice!"...
Non appena mi hanno fatta scendere dall'automobile ho cominciato a dibattermi, a tirar calci e pugni, ma loro mi tenevano stretta e i miei calci e i miei pugni non facevano altro che alimentare la loro rabbia, il loro odio, il loro malsano senso di giustizia.
Un mio parente è corso in mio soccorso e a quel punto gli aguzzini hanno iniziato a sparare, ad altezza d'uomo.

È morto un bambino.
S'è preso una pallottola che ha rovinato la giornata di festa dei suoi genitori, che l'avevano portato in piazza come in altri luoghi i bambini si portano al parco o al cinema. Per svagarsi, ma anche per scontrarsi con la vita, forse.

In tutto quel trambusto i miei carcerieri hanno fatto quello che erano venuti a fare.
Mi hanno buttata in una buca dove stavo giusto-giusto in piedi e mi hanno coperto di terra fino alla testa. E d'un tratto sulla mia faccia, sul mio giovane volto coperto dal panno nero, è cominciata una pioggia di pietre dure, spigolose, dolorose pietre scagliate da vicino con violenza immane, con ferocia disumana, da chissà quante persone. Persone...

Forse perché era appena morto un bambino, forse per il mio giovane cranio delicato, per fortuna è durato poco.
D'un tratto è finito tutto e su di me è scesa la pace.
Ho volato per l'ultima volta sopra Chisimaio, la città dove sono nata, dove ho sempre vissuto e dove oggi sono morta, uccisa a sassate, lapidata senza pietà per aver amato.

Somalia - 29 ottobre 2008

 
 
 

Opere Pubbliche/1. STAZIONE CENTRALE DI MILANO

Post n°178 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da AliceVirtu
 
Tag: Social
Foto di AliceVirtu

A Milano, è risaputo, siamo sempre tutti di corsa.
Ci prendono in giro anche alloZelig perché sembriamo tante formiche operaie (lo siamo?), perché camminiamo tutti svelti senza alzare quasi mai lo sguardo e perché se perdiamo la metro ci girano le palle, anche se quella dopo arriva al massimo in tre minuti.
A guardare la cosa da fuori possiamo sembrare tutti degi idioti e lo capisco. Ma ad esserci dentro si deve correre e non c'è niente da fare; il tempo nella città grigia sembra sempre correre più veloce di tutti. Inoltre, è tutto un immenso percorso ad ostacoli, in qualunque modo si scelga di muoversi... ad esempio, io mi sposto in metropolitana o con il treno.

A proposito di questo, c'è una domanda che mi pongo da ormai quasi un mesetto e che sento il bisogno di condividere con qualcuno; la domanda è la seguente:
Come mai quando in italia (con la minuscola del caso) si fa un "lavoro di ammodernamento" ad un'opera pubblica, qualsiasi essa sia, il risultato dello stesso è identico all'originale se non addirittura peggiore?

Ad esempio, circa un mese fa è stata aperta la nuova biglietteria della stazione centrale.


ViviMilano, Grandi Stazioni (Fs)


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Se Milano è una città frenetica, c'è da immaginarsi cosa sia la sua stazione centrale dei treni.
Ho visto parecchie stazioni italiane nella mia vita e per come mi è sembrato solo quella di Roma Termini le si avvicina per caos e per abbondanza di traffico umano.
Fino ad un mese fa la biglietteria era la prima cosa che s’incontrava entrando nel grande edificio bianco voluto dal duce. C’erano una ventina di sportelli, di cui almeno dieci chiusi e una ventina di distributori automatici di biglietti, di cui quattro fuori servizio, quindici che non accettano più né monete né soldi di carta e uno ladro, nel senso che come si mettono i soldi, si spegne e chi s’è visto s’è visto.
Adesso invece, all’ingresso del grande edificio voluto dal duce c’è un cantiere; l’ambientazione, la luce fioca, l’odore e la desolazione, unita alla gente che di corsa perennemente lo attraversa e al gusto estetico di chi lo fece costruire, fa sembrare quel posto un girone dantesco.
Perché adesso c’è la nuova biglietteria e non è più all’ingresso. No…
La prima volta che ne ho usufruito non ci volevo credere.

Faccio parte di quei milanesi scappati da Milano che però ci tornano ogni giorno per lavoro. Ci chiamano pendolari.
E siccome ho deciso di ridurre il mio impatto ambientale, raggiungo la città con mezz’ora di treno la mattina e in mezz’ora di treno me ne vado la sera.
Esco dall’ufficio all’ultimo minuto utile, m’infilo in metropolitana veloce come un razzo e salgo sul vagone che poi (ormai lo so) si fermerà esattamente di fronte all’imbocco d’uscita dalle banchine. Quando arrivo alla fermata “Centrale” mi catapulto fuori dal treno e imbocco svelta il tunnel, affronto la corsa della mandria impazzita anzi vi partecipo e oltrepasso i tornelli stando sempre ben attenta a non incastrarmici in mezzo assieme a qualcun altro. Affronto la spaventosa gradinata a due scalini alla volta (fino in fondo, compresi quelli di marmo alti quindici centimetri l’uno) ed entro nel grande edificio tetro voluto dal duce. Seguo i tanti cartelli seminati qua è là, che sembrano scritti con i pennarelli (probabilmente lo sono) e che indicano in diverse lingue la collocazione della nuova biglieteria e mentre cammino ho sempre più l’impressione che qualcuno mi stia prendendo in giro.
I nuovi sportelli (che sono diciotto) e i soliti vecchi distributori automatici si trovano in fondo ad un lungo corridoio “collocati lungo il nuovo asse pedonale parallelo alla galleria delle carrozze” (come da cartella stampa).
Questo significa che la camminata che si deve fare per avere i biglietti equivale a quella che si dovrà fare poi per raggiungere il “vagone 7”: mezzo chilometro circa. A piedi e di corsa e molto probabilmente con pesanti valige a carico, essendo quella la maggiore stazione di snodo italiana per l'Europa.
Questo significa che se per caso si arriva in ritardo, anche di poco, è altamente probabile perdere il treno perché si perde troppo tempo già solo per fare i biglietti.

Quando mi sono avvicinata alle macchinette, dopo aver fatto la consueta super-fila, ho riconosciuto i soliti vecchi distributori automatici, di cui quindici fuori servizio, dieci che non accettano più né monete né soldi di carta e il solito ladro, che si riconosce facilmente perché c’è sempre qualcuno che lo prende a calci (inutilmente perché tanto non si riaccende e anche se lo facesse sarebbe impossibile dimostrare d’averci appena inserito 50 euro, provare per credere…). La solita vecchia roba che fa perdere il treno e la calma nello stesso momento, insomma.. solo che adesso poggia tutto su un pavimento di linoleum bianco e la schermata iniziale ha una nuova grafica; solo quello, il resto è identico. Inoltre, gli aggeggi non sono più tutti nello stesso punto, bensì sparpagliati qua e là in ogni angolo (e alcuni ancora oggi probabillmente sono da scoprire)… Così tocca saltellare da una fila all’altra nella speranza di riuscire a individuare qual è la macchinetta che prende le monete (io non ce l’ho la carta di credito e non la voglio avere e il mio biglietto costa 3 euro).

Quando finalmente riesco ad avere il pezzo di carta in mano, cerco il modo di tornare su, ai treni.
Individuo subito i nuovi tapis roulant e mi ci infilo (all’ingresso e all’uscita di ognuno dei 12 tappeti ci sono 3 panettoni alti quasi un metro che sono antisfondamento, anti sedia a rotelle, anti carrozzina, anti passeggino e anche anti obeso, probabilmente), li percorro di corsa.
Per salire all’altezza dei binari ci sono da fare due rampe di tapis roulant, entrambe parecchio lunghe.
Ce ne sono alcune direzionate in modo che alla fine della prima rampa si possa subito salire sulla seconda.
Se va male, si capita in quelle direzionate alla cacchio e alla fine della prima rampa in salita si trova la prima rampa in discesa, che riporta esattamente al punto di partenza; per proseguire la salita bisogna quindi ripercorrere l’intera lunghezza del tappeto, tornare indietro per un corridoio dalle pareti bianche e spoglie manco fosse un grande magazzino con la merce esposta da porre all’attenzione della gente.
No. È semplicemente un luogo di passaggio che è stato “ammodernato” e “migliorato” per rendere la vita dei viaggiatori e dei pendolari migliore e i tempi per gli spostamenti inferiori, ma questo solo nelle intenzioni, forse. Nella realtà e nella quotidianità di chi vive quel posto ogni giorno è invece un’ulteriore perdita di tempo. Null’altro.


Alice Virtù

 
 
 

ROBERTO SAVIANO: Eroe dei giorni nostri

Post n°177 pubblicato il 14 Ottobre 2008 da AliceVirtu
 
Tag: Social
Foto di AliceVirtu

Alto, asciutto e con pochi capelli, a dispetto dei suoi ventinove anni Roberto Saviano ha lo sguardo perennemente serio, assolutamente attento, velatamente triste e sinceramente arrabbiato.
Bene o male ormai lo conosciamo tutti (chi più e chi meno, anche se oggi ho spiegato ad una mia collega di chi si trattasse); bene o male la sua storia, scritta di suo pugno in un meraviglioso libro-denuncia: "GOMORRA", tramutato solo successivamente in spettacolo teatrale e ancora in film (l'unico che porterà l'Italia agli Oscar americani) è sulla bocca di ognuno di noi.
Gomorra parla dell'Italia e degli italiani; anzi, dell'italia, con la minuscola, perché tratta soprattutto di una cerchia (neanche tanto) ristretta degli stessi e cioè, dei cosìddetti "malavitosi".
Si.
Perché è vero che in Italia ci sono problemi dovuti alla difficoltà di far convivere più razze e più culture, ma è vero anche che l'Italia è da sempre la madre-patria di mafiosi e camorristi, specie quest'ultima della quale s'è occupato Saviano, con tanto di nomi, cognomi, giri, imprese, amicizie...

Dopo la pubblicazione del suo libro sono state aperte inchieste, le forze dell'ordine hanno potuto indagare meglio e molti dei catturati, certamente per la paura del carcere duro, hanno cominciato a parlare.
E i "vertici" della camorra hanno iniziato a vacillare.

Borsellino e Falcone hanno fatto un ottimo lavoro che hanno pagato con la vita; dal loro sforzo è nata prima di tutto una generazione di persone che ha iniziato a smettere d'avere paura e di tacere. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone erano due magistrati che hanno segnato una svolta portando a termine senza macchia il loro duro lavoro.
Però quello era il loro lavoro e purtroppo quello che è successo era compreso nel pacchetto rischi fin dall'inizio. Roberto Saviano quando ha deciso di scrivere «Gomorra» era uno qualsiasi, che non ce l'ha fatta più a tacere, a non denunciare e che la voleva smettere di avere costantemente paura, anche se ora forse di paura ne ha di più.
Da quando è uscito il libro, a seguito del suo scalpore e del suo successo, vive sotto scorta ed è stato al centro di gravi minacce (processo "Spartacus") rivolte direttamente a lui dai boss Antonio Iovine e Francesco Bidognetti, del clan dei casalesi.

È di oggi, la notizia che a questo ragazzo è stata rivolta la minaccia più grave.
Uno dei catturati di cui parlavo sopra, preso a seguito della "strage degli africani" di Castelvolturno, ha infatti raccontato per filo e per segno il piano secondo il quale, Roberto Saviano sarebbe condannato a morte, con termine massimo fissato per Natale. Nel piano si fa esplicito riferimento all'esplosivo, all'autostrada Roma-Napoli che percorre spesso e nel caso, alla necessità di eliminare anche tutta la sua scorta.

Ecco perché prima citavo Borsellino e Falcone.

Alice Virtù

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Gomorra
Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra

Tradotto in 32 lingue.

 
 
 

Eluana vuole andare

Post n°176 pubblicato il 11 Ottobre 2008 da AliceVirtu
 

Questa notte, il corpo di Eluana Englaro, già martoriato e reso inerme dall'incidente di sedici anni fa (16 anni, 8 mesi, 22 giorni), è stato colpito da una grave emorragia interna che ha spinto i medici a rivelare che è possibile che la ragazza (o il suo corpo) si spenga nel giro di poco tempo. Eluana è stanca, Eluana vuole andare.

12Ottobre2008

Nel tardo pomeriggio di ieri la forte emorragia che aveva colpito Eluana se n'è andata all'improvviso, così come all'improvviso era arrivata. Nessuno ha capito cosa sia successo; non era mai accaduto, nei 6.112 giorni precedenti.
Beppino Englaro e i medici comunque, hanno raggiunto un tacito accordo. Se l'emorraggia dovesse tornare, non sarà effettuata sul corpo di Eluana nessuna inutile trasfusione, né nessun altrettanto inutile intervento chirurgico. Se sarà lei a decidere di andare la si lascerà volare via. Senza che nessun giudice possa aggiungere altro.


Alice Virtù

 
 
 

LA STORIA DI ELUANA ENGLARO.
 Sulla vita. Sulla dignità. Sulla morte/2

Post n°175 pubblicato il 08 Ottobre 2008 da AliceVirtu
 





«Se uno vuol sapere che cos’è l’inferno sulla faccia della terra, si deve trovare in questa situazione…»



A luglio s’era forse cantato vittoria troppo in fretta, perché non è vero che Eluana può morire (vedi 169 oppure nei trackback).
Torno a raccontare la favola al rovescio perché nonostante tutto, la parola fine a questo triste racconto non può essere scritta.
Non ancora.
Non voglio tornare sul particolare affetto che mi lega alla storia di questa ragazza anzi, che mi lega a questa ragazza, dalla quale ho imparato tanto; non voglio scrivere ancora le mie personali idee sull’eutanasia né tantomeno penso sia il caso di riaprire il ciclico chiacchiericcio attorno all’accanimento terapeutico.
Mi sento abbattuta, io che in questa triste storia non c’entro proprio nulla.

- La Prima Corte d’Appello Civile, accogliendo il ricorso della Procura Generale di Milano, ha autorizzato il «non luogo a procedere», sospendendo di fatto la sentenza del 9 luglio scorso (pronunciata dalla medesima Corte), che prevedeva l’interruzione dell’alimentazione forzata sul corpo di Eluana Englaro, in stato vegetativo permanente dal 1992 -
I giudici hanno deciso che non c’è urgenza.
Come a dire: "tanto è lì da sedici anni, può starci ancora un poco"...

E il padre di Eluana, Beppino Triste e Stanco aspetta paziente la data dell’11 novembre, giorno in cui la Cassazione si pronuncerà sul dafarsi.
Paziente, ma arrabbiato; ha fatto sapere tramite i suoi avvocati che agirà legalmente nei confronti della regione Lombardia, perché quest'ultima ha fatto di tutto per rendere impossibile la messa in atto del provvedimento giudiziario o meglio, ha reso impossibile la morte di Eluana.
Nonostante questo, Beppino fa sapere che: «tutto sta andando come doveva andare, cioè nella direzione giusta» impegnandosi a non dare esecuzione al provvedimento fino all’ultimo definitivo pronunciamento, quello della Cassazione il prossimo undici novermbre.


Alice Virtù

 
 
 

Gli Orsi Bianchi e la scomparsa del ghiaccio.

Post n°174 pubblicato il 27 Settembre 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

L’allarme, lanciato il 20 agosto scorso dal WWF, parlava di nove orsi bianchi in balia delle onde a 100 chilometri dalla costa nel bel mezzo del mare dell’Alaska, dove una volta c’erano i ghiacci.
Il 1° Settembre, circa una decina di giorni dopo, alcuni di quegli orsi non ce l’avevano fatta, altri invece avevano ancora da qualche parte la forza per nuotare o quantomeno per stare a galla. Gli uomini e le donne del WWF hanno cercato in ogni modo di salvarne quanti più possibile, ma le condizioni atmosferiche e del mare, oltre che la mole degli orsi stessi (i maschi misurano fino a 2 metri e mezzo d’altezza e pesano dai 400 ai 600 chili ciascuno, le femmine circa la metà), hanno reso proibitivo il salvataggio.
Il problema è che il WWF in questo salvataggio è stato lasciato solo.
Nessun Governo ha messo in atto nessuna misura, tantomeno l’ha fatto quache altra istituzione. Nessuno era pronto. Nessuno, nonostante l’allarme fosse stato lanciato anni prima. Nonostante la richiesta di aiuto.
E gli orsi intanto affogavano. In natura sono abilissimi nuotatori, (raggiungono la velocità di 10 km/h usando le zampe anteriori come remi e quelle posteriori come veri e propri timoni) serve loro per la caccia, ma lo fanno per massimo tre ore, poi tornano sulla banchisa (o “pack”) .

Oltre ai nove orsi avvistati, il WWF segnala che risultano altri esemplari in difficoltà nella stessa area anche se in situazioni meno tragiche.

Secondo gli esperti, l'aumento delle temperature in tutto il globo sta sciogliendo sempre più le banchise dell'Artico; è già stato osservato un ritardo sempre maggiore nella loro formazione, ogni anno che passa: il satellite, il 16 agosto 2007 ha mostrato un Artico privo di ghiaccio. Quest’anno le immagini erano identiche.
Generalmente, quando la luce del sole colpisce un'enorme lastra di ghiaccio, questa è in grado di riflettere la luce stessa fino al 70%, e di mantenerne solo il 30% sotto forma di calore.
Ma il ghiaccio si sta riducendo, la temperatura dell'aria non consente di cristallizzare; non più. Succede quindi che la luce incontra acqua (e non più ghiaccio) che è ben più scura e non rimanda nessuna luce.
Di conseguenza, ultimamente soltanto il 6% viene riflessa mentre il 94% viene assorbita sotto forma di calore.

Gli orsi hanno poco tempo e pochissime aree a disposizione per cacciare rispetto anche solo a dieci anni fa (quando il ghiaccio era nero perché pieno delle polveri di tutto il mondo)...
Mentre il loro habitat si riduce, gli orsi che vivono ai margini meridionali dell'Artico (specialmente nella zona di Hudson Bay, Canada) si trovano ad affrontare una grave minaccia alla loro sopravvivenza.
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Si stima che esistano circa 20-25 mila orsi polari in tutto il mondo (in uno stadio durante un concerto si raggruppano 60 mila persone).
Non ci vuole poi molto prima che spariscano tutti.


Alice Virtù


(fonte: www.wwf.it)

 
 
 

ITALIA: BOOM DEL FOTOVOLTAICO

Post n°173 pubblicato il 22 Settembre 2008 da AliceVirtu
 

Solo un anno e mezzo fa pareva una cosa ancora lontana, una necessità che forse non avremmo avuto.
Invece, da qualche tempo a questa parte mi capita sempre più spesso di guardare per aria, sui tetti delle case (mentre passeggio o quando sono sul treno) e di vedere che molti sono dotati di pannelli fotovoltaici e che il numero di questi cresce di giorno in giorno. Finalmente ho avuto una conferma alla mia sensazione.
Il dato è il seguente: dall'inizio dell'anno ad oggi nella sola Italia (questa volta con una meritata I maiuscola), sono stati installati 230 nuovi impianti solari fotovoltaici alla settimana.
Ma non solo; data l'alta richiesta è possibile prevedere un probabile raddoppio del dato entro la fine dell'anno.



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Com'è stato possibile?
Questa volta, mi tocca ammetterlo, una mano alla gente comune l'hanno data le banche.
Perché ci guadagnano, questo è certo, ma quantomeno hanno evitato alle famiglie di spendere altri soldi.
Per installare un impianto fotovoltaico al momento occorrono circa 7.000 € a kWatt installato, il che vuol dire che per un impianto di 3 kW occorre un investimento iniziale di circa 21.000 €, che di questi tempi balordi e magri per molti sono parecchi soldi.

Gli aspetti positivi di questo tipo di impianto sono tre
(e non ci sono controindicazioni):
1. Abbassano l'impatto ambientale, permettendo alla famiglia che lo possiede di non gravare sull'ambiente e di poter "sprecare" quanto vuole.
2. Possedere dei pannelli fotovoltaici significa "licenziare" l'agenzia elettrica e non dover più soldi a nessuno, almeno per quanto riguarda l'elettricità.
3. Permettono un guadagno, calcolato in base all'avanzo di energia prodotta, che viene riversato (e quindi rivenduto) all'agenzia energetica stessa. Vuoi mettere la soddisfazione?

Facciamo due conti...
Con un investimento iniziale di 21.000€ si può contare su un risparmio economico annuo di circa 2500€.
Ne nel caso del mutuo agevolato con la banca, il ricavato dell'energia in esubero prodotta (circa 1720€/anno) va interamente all'istituto di credito; alla famiglia resta la consolazione (nemmeno tanto magra) d'aver comunque risparmiato circa 780€ di bolletta all'anno e di non gravare più così tanto sull'ambiente.
Mica male!

Alice Virtù


(fonti: Focus n. 192 - www.soldiblog.it)

 
 
 

L'ENERGIA STRADALE...

Post n°172 pubblicato il 19 Settembre 2008 da AliceVirtu
 

In questi giorni, ad un congresso fieristico di Zurigo in merito alla strada e l'ambiente, è stata presentata una ricerca scientifica americana (università del Massachusetts ) che potrebbe davvero essere l'apri-pista di una grande svolta.
Gli scienziati stanno infatti cercando il modo di produrre energia dall'asfalto, ricavandola direttamente dall'uso che se ne fa in tutto il mondo ogni giorno;
Alle "tre alternative di energia alternativa" (uno sciogli lingua) fino ad oggi conosciute e cioè solare, eolico, e idroelettrico (il nucleare lo ometto coscientemente), se ne aggiungerebbe una quarta: l'energia stradale.

Per questa ricerca è stata calcolata la quantità di strade, autostrade, super-strade esistenti e utilizzabili, oltre che il traffico su di esse e la somma è enorme.
Il catrame delle nostre strade, come tutti sanno, è in grado di incanalare il calore del sole e di conservarlo per molte ore (chi non si è mai seduto a terra la sera d'estate?...); se ciò non bastasse, viene mantenuto perennemente caldo (caldissimo, su strade a scorrimento veloce o sulle autostrade) dal continuo passaggio degli automezzi. L'idea è quella di far passare acqua sotto le strade, di farla surriscaldare e di produrre in questo modo energia.

Alice Virtù

 
 
 

10 MINUTI DI OSCURITA'

Post n°171 pubblicato il 15 Settembre 2008 da AliceVirtu
 



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In fondo cosa sono dieci minuti?..
Il tempo di prepararsi un caffè e sono già passati.
Per il terzo anno consecutivo, la popolazione cosciente del mondo spegnerà la luce, anche se per dieci minuti soltanto.
Il tempo di prepararsi un caffè a lume di candela.

L'appuntamento, rinominato sulla blogsfera "Oscurità Mondiale" è previsto per Mercoledì 17 Settembre 2008, dalle 21:50 alle 22:00. Puntate la sveglia. Infondo si tratta solo di dieci minuti.
Si raccomanda, in quei dieci minuti, di spegnere non solo la luce, ma anche tutti quegli altri apparecchi "succhia energia" che popolano le nostre abitazioni. Insomma, fatta eccezione per i macchinari medici, il resto sarebbe bene spegnerlo.

Cosa cambia spegnendo la luce dieci minuti all'anno?..
Immaginando un paradossale "spegnimento globale" potrebbe cambiare moltissimo. Improbabile.
Ipotizzando una ricca partecipazione a livello globale (la voce gira su web da parecchio e la coscienza ambientale di molti pare essersi risvegliata, finalmente) potrebbe cambiare molto; verrebbero risparmiate ingenti quantità di energia e ci sarebbe un enorme vuoto in quella catena inesorabile che genera Co2.
In soli dieci minuti, la terra potrebbe tirare un sospiro di sollievo...


Alice Virtù

 
 
 

LA MALDIZIONE DEL REATTORE N°4

Post n°170 pubblicato il 23 Luglio 2008 da AliceVirtu
 

Il reattore numero 4 più famoso di tutti è senza dubbio quello di Chernobyl che, come sanno ormai tutti quasi a menadito, nel 1986 causò il più grande incidente nucleare della storia, catalogato come LIVELLO 7, il più alto.
Nonostante i 4000 morti presunti, ad oggi si suppone che la stima debba salire e non di poco. Come non mi stancherò mai di ripetere, le scorie nucleari non devono contare solo i morti che fanno sul campo, ma dovrebbe includere anche tutte quelle persone che si sono ammalate nel tempo, dopo anni, respirando la morte trasportata dal vento, che di certo non si “dissolve”.
Parlando di questo tipo di incidenti, mi fa sorridere chi si prodiga in stime nel tentativo di convincere i “NO-ATOMO” dell’assoluta non pericolosità delle centrali nucleari: “negli ultimi 10 anni ci sono stati milioni di morti sulle strade e “solo” qualche migliaio nell’unico incidente nucleare” che c’è stato”…

Certo.
Mi fa sorridere (seppure amaramente) il fatto che nessuno mai consideri che nella maggior parte dei casi gli incidenti “minimi” alle centrali nucleari non vengono raccontati, non vengono divulgati… l’informazione non filtra (e anche qui Chernobyl dovrebbe insegnare). Ci sono troppi soldi nel giro e nessuno ha mai voglia di correre il rischio.


L’ INCIDENTE.
Ad esempio, due settimane fa (il 9 luglio) è accaduto l’ennesimo -“piccolo”- incidente al reattore n.4 (brrr!...) della centrale di Tricastin, nel sud della Francia cioè, qui dietro (per la precisione a 200km dal confine italiano: due ore di macchina o se preferite una giornata di vento..).
Dopo qualche giorno, leggendo le versioni web di alcuni giornali Francesi (Le Monde e Le Figaro uno “a sinistra” e l’altro “a destra”), sono venuta a sapere che si sono dispersi in 6,2 mq d’acqua ben 75kg di uranio (questo secondo la società Socatri, padrona della centrale, citata da Le Figaro; secondo Le Monde si sarebbero dispersi invece 360kg di uranio “nei fiumi circostanti”; sinceramente penso sia saggio fare una media tra i due dati).
Ma non solo.
Sempre dai suddetti giornali francesi, ho appreso altro.. ad esempio che le autorità d’oltralpe hanno vietato (fino a data da stabilirsi) di pescare, di bere o immergersi e di usare l’acqua corrente per irrigare i campi.

La notizia da noi è passata quasi in sordina, soprattutto nei telegiornali (no, non è che me ne sono accorta adesso..) che le hanno riservato quattro minuti la prima sera e poi sono tornati a parlare d’altro. Dei delitti dell’estate, che a loro piacciono tanto.
Oggi è invece tornata sui giornali, perché in due settimane sono già stati contaminati oltre 97 operai, per ora.
Sono stati contaminati da “Cobalto 58”, una speciale lega altamente irradiante.

Ma non solo.
Questa volta dal Corriere.it apprendo che in Francia, nel sud della Francia, solo a luglio ci sono stati ben 3 incidenti in altrettante centrali nucleari.


Alice Virtù

 
 
 
 
 

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LE RINNOVABILI

SOLARE. È l’energia raggiante sprigionata dal Sole per effetto di reazioni nucleari (fusione dell’idrogeno) e trasmessa alla Terra (ed in tutto lo spazio circostante) sotto forma di radiazione elettromagnetica. Essa è rinnovabile in quanto la sua fonte (il sole) è inesauribile e ha un impatto ambientale molto limitato rispetto ai combustibili fossili. Può essere termica o fotovoltaica.
TERMICA. comprende le tecnologie in cui la radiazione solare viene utilizzata per produrre calore. Il maggiore settore di applicazione è quello per la produzione dell’acqua calda e per il riscaldamento delle abitazioni private. È anche possibile produrre energia elettrica specialmente in Paesi a forte irradiazione solare con impianti di dimensioni fino a 200Mw
FOTOVOLTAICA. costituito da diverse celle, trasforma l’energia contenuta nella radiazione solare in energia elettrica. Questa energia può essere accumulata in batterie per renderla sempre disponibile (e allora si parla di impianti solari autonomi, solitamente realizzati per alimentare carichi elettrici distanti dalla rete), oppure può essere immediatamente utilizzata dall’utenza, anche senza l’adozione di batterie (è il campo degli impianti connessi alla rete).
EOLICA. L’energia eolica è l’energia posseduta dal vento soprattutto sotto forma di energia cinetica, che trasformata in energia meccanica può essere sfruttata per la generazione di energia elettrica. Ha un impatto ambientale estremamente limitato grazie alla mancanza assoluta di emissioni climalteranti. Attualmente, con circa 55mila turbine installate in tutto il mondo, l’eolico rappresenta la sorgente energetica con il maggior tasso di crescita.
IDROGENO. L’idrogeno, non è una fonte energetica ma un vettore, ed è l’elemento più abbondante nell’universo e sul pianeta è presente nell’acqua e negli idrocarburi, tuttavia per ricavarlo da tali sostanze vi è bisogno di energia elettrica. Il problema fondamentale è che non è disponibile sulla Terra allo stato elementare e pertanto è necessario ottenerlo da fonti secondarie, come per esempio l’acqua e i combustibili fossili.
IDRELETTRICA. Energia elettrica ottenibile sfruttando una caduta d’acqua.
BIOMASSA. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche e dei materiali fossili. In relazione alla loro natura e composizione, le biomasse possono essere convertite in combustibili di vario tipo attraverso tre principali sistemi: • la gassificazione, che consiste nel sottoporre le biomasse a processi di fermentazione anaerobica, dai quali si ottiene il biogas, una miscela di metano e anidride carbonica; • la conversione biologica ad alcoli: l'amido viene demolito a glucosio e poi sottoposto all'azione di microrganismi, che operano la fermentazione alcolica; l'alcol è un ottimo carburante ed è meno inquinante dei derivati del petrolio; • la combustione diretta: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica.
GEOTERMICA. Trova origine dal calore che si sviluppa nelle zone più interne della Terra. Nelle zone geologicamente attive, come quelle vulcaniche, il gradiente è ancora maggiore. Quella geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
 

GUARDA LE MIE FOTOGRAFIE!

NUCLEARE O NO?



Da decenni si sentono contrapporre due forme energetiche, fossile e nucleare, entrambe senza futuro nel lungo termine: spesso sono presentate come le sole vere opzioni, e limitano gli orizzonti ad una scelta "tra peste e colera".

•Il nucleare è economicamente sconveniente e non competitivo rispetto ad investimenti in efficienza energetica e alle moderne fonti rinnovabili. Gli investitori privati sui mercati liberi non stanno generalmente investendo in energia nucleare oggi, perché tale scelta aumenta i rischi di business ed ha redditività inferiore rispetto alle alternative possibili.

•È una fonte esauribile, per cui si posticipa il problema senza risolverlo, e se ne creano altri: oggi i 443 reattori operativi forniscono meno del 4% di tutta l'energia globale. Aumentare tale percentuale farebbe salire i prezzi e ridurrebbe la disponibilità di un combustibile non rinnovabile e in esaurimento.

•Non è mai stata risolta la questione dello stoccaggio delle scorie, che deve garantire totale sicurezza per 100-200.000 anni, e della radioattività da estrazione, movimentazione, utilizzo.

•Le centrali vecchie non sono sicure: si stima che Chernobyl abbia causato ad oggi tra i 9000 e i 250.000 morti, a seconda delle modalità di conteggio (che dipendono essenzialmente da orizzonte temporale e geografico).

•Rischio terrorismo. Le centrali nucleari e i luoghi di stoccaggio delle scorie sono tra i target a più 'alto potenziale' per gli obiettivi dei terroristi.

Trascurabili i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 in ottica di Life Cycle Assessment, ovvero le emissioni per tutto quello che serve per estrarre, trasportare e raffinare il combustibile, costruire, far funzionare e smantellare una centrale nucleare e stoccare le scorie.

•Problemi non trascurabili sono la difficoltà in regimi democratici nell'individuare luoghi adatti per nuove centrali e i tempi lunghi dalle decisioni all'operatività, nell'ordine dei decenni.
 
•Trend d'investimento in declino: chi non ha centrali non ne sta costruendo, chi ce le ha non ne costruisce più o le dismette (eccezioni: una nuova centrale in Finlandia in costruzione, la Cina, la Turchia, l'Iran). La centrale media al mondo ha oltre 21 anni, quindi è già prossima alla dismissione o oltre la soglia di uso sicuro. Oggi sono in costruzione 27 nuove centrali, la maggior parte in Cina: il bilancio tra centrali nuove costruite e centrali dismesse dovrebbe risultare negativo, a condizione che vengano chiuse le centrali 'esaurite.' La Svezia, uno tra i Paesi più competitivi e avanzati al mondo, sta gradualmente dismettendo il nucleare per passare alle fonti rinnovabili. Le risorse per la necessaria innovazione nel settore sono in sistematico declino.

•Il nucleare viola tutte le "4 System Condition" di sostenibilità di «The Natural Step» in quanto contribuisce 1) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze estratte dalla crosta terrestre 2) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze prodotte dalla società, 3) alla sistematica distruzione della natura e 4) alla sistematica compromissione della capacita' delle persone di soddisfare i propri bisogni. 15 anni di esperienza indicano che ciascuna di queste violazioni porta ad un sistematico ed inevitabile aumento dei costi e dei rischi dell'attività svolta.

Altre scelte economicamente vantaggiose già esistono.

Il sole fornisce ogni giorno 10.000 volte tutta l'energia fossile, nucleare, idroelettrica e da biomassa messe assieme che consumiamo, ed ha una distribuzione capillare ovunque sulla terra. Investendo in efficienza energetica ed energia rinnovabile quanto oggi viene consumato nel nucleare si avrebbero avanzamenti portentosi ed immediatamente profittevoli verso un successo anche di medio e lungo termine.

I sistemi energetici di domani saranno conformi alle quattro System Conditions sopra espresse. Oggi abbiamo l'opportunità di scegliere le modalità più intelligenti per muoverci in quella direzione.
 

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