EARTH & SOCIAL

A.A.&A. AliceAmbiente&Attualità. Questo Blog è dedicato alla mia bolla. Alla mia amata TERRA. Ma non solo. È dedicato anche alla globalizzazione e a questa nostra malsana società. È consigliabile l'utilizzo dei Tags.

 

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Stop al Consumo di Territorio

 

COME SI RICICLA A: STOCCOLMA...


 

CERCA L'INCENERITORE PIU' VICINO!

diffondi

MAURIZIO PALLANTE DOCET
SUGLI INCENERITORI

PAUL CONNET DOCET
docente di Chimica Ambientale, St. Lawrence University, NY
 
 

COSA DOBBIAMO FARE. TUTTI. SUBITO.

1-Usa lampadine fluorescenti e compatte, ma solo dove tieni la luce accesa per molto tempo". Per gli esterni, scegli le lampade a sensore, che si accendono solo quando serve.

2-Usa la macchina il meno possibile ma con cervello. Se ti è possibile monta gpl o metano. Ridurrai drasticamente le emissioni nocive e peserai meno all'ambiente; oltre a ridurre del 70% la tua spesa non dovrai più preoccuparti di scioperi dei benzinai o rincari del prezzo del petrolio, tantomeno dell'Ecopass. Spegni il motore quando sei in sosta.

3- Separa carta, plastica, legno, vetro e lattine e riciclale.

4 - Non sprecare acqua. Ad esempio quando ti lavi o quando lavi il cibo. È meglio riempire il lavandino che far scorrere l'acqua per mezz'ora. E controlla le tubature: in un anno, anche un buco minuscolo comporta ingenti perdite.

5- Non sprecare acqua calda.

6- Impara a ridurre i rifiuti già all'acquisto. Non comprare prodotti con molti imballi e con troppa plastica. Scegli le ricariche per ammorbidenti e detersivi, la polvere al posto delle pastiglie (che sono imbustate una per una), ecc..

7- Regola il termostato di casa sotto i 20°. Oltre questa soglia, ogni grado in più vuol dire +7% nei consum.

8- Monta doppi vetri a casa. Eviterai il disperdersi di calore in inverno e della frescura d’estate.

9- No stand-by. Spegni gli elettrodomestici quando non li usi. Non lasciare MAI in stand-by tv, stereo e qualsiasi altro elettrodomestico. La spia rossa che rimane accesa consuma tantissimo.

10- In auto, fai a meno del condizionatore, o almeno, usalo solo quando è davvero necessario (bambini o anziani a bordo e solo nelle ore più calde). Abbassa i finestrini.

11- Scegli elettrodomestici classe A. Informati. Puoi approfittare di molti incentivi.

12- Informati sul conto energia. È un bene per tutti e a lungo andare, può diventare anche un guadagno.

14- Bevi acqua del rubinetto. 87 aziende di acqua minerale su 98 sono risultate NON IN REGOLA dopo essere state sottoposte a esami specifici dal Ministero della SALUTE. L'acqua del rubinetto è più controllata. Inoltre, l'acqua minerale proviene spesso da zone molto lontane dal luogo di acquisto. La conseguenza è un forte impatto ambientale dovuto al trasporto: un camion può trasportare circa 26.500 litri (17.667 bottiglie da 1,5 litri), sono necessari ogni anno oltre 280.000 viaggi. E ancora: imballaggi e bottiglie devono essere smaltite; le Regioni spendono molto di più per lo smaltimento delle bottiglie di quanto ricavano dalle irrisorie concessioni per il prelievo dell'acqua. Si è calcolato che per una famiglia media il vantaggio economico ad utilizzare l'acqua del rubinetto, invece di quella minerale, è di 200 €/anno.
 

BOMBE NUCLEARI

Oggi sono in corso nel mondo più di 30 conflitti. Ogni anno muoiono a causa delle armi 500.000 persone, 1.300 al giorno, una al minuto.

•Secondo i dati ufficiali, la Russia ha ammesso di possedere 20.000 bombe nucleari , gli Stati Uniti 10.500 , la Gran Bretagna 185 , la Francia 450 e la Cina 400 . Secondo alcuni osservatori Israele ne possiede almeno 200.

• Nonostante le riduzioni effettuate negli anni Novanta, rimangono in tutto il pianeta più di 30.000 testate nucleari, sufficienti a distruggerlo per intero 25 volte .

• La Nato si muove al di fuori degli accordi del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, violandoli apertamente. Gli Stati Uniti hanno dislocato 480 bombe nelle varie basi Nato in Europa: 150 in Germania, a Büchel, e Ramstein; 20 in Belgio, a Kleine Brogel; 20 in Olanda, a Volkel; 110 in Gran Bretagna, a Lakenheath, 90 in Turchia, a Incirlik. 90 in Italia, ad Aviano e Ghedi Torre
 

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Guarda te stesso e apri gli occhi, e solleva il tuo velo d’amnesia: è forse tanto spesso da non poterlo sollevare? Il tesoro dell’uomo è nell’uomo. Direte che queste sono tante belle parole, figure retoriche… ma che la realtà è ben diversa. Lo credete davvero? Credete davvero che esseri felici di essere ciò che sono e contenti di avere ciò che hanno farebbero della loro casa (il loro pianeta) un’immensa pattumiera, una bomba gigante, un luogo di massacri? Direte ora che la colpa è dei governanti, che voi non centrate… Ma andiamo, siate onesti! Quante volte siete stati testimoni o protagonisti di meschinerie, dispute, menzogne? Sono cose quotidiane- E tutto per dei nonnulla, per delle cose senza importanza di cui ci si rende conto solo dopo, quando è troppo tardi. Allora, come potete sperare che le nazioni sviluppino una buona intesa, quando il sigolo individuo riesc a malapena a sopportare il vicino? Siamo tutti colpevoli. Ecco perché dobbiamo risvegliarci dal torpore ed ecco perché dobbiamo ritrovare la nostra vera origine. Una volta per tutte, guardiamoci in faccia e chiediamoci: chi siamo? Anne e Daniel Meurois-Givaudan Da «Racconti d’un viaggiatore astrale»
 

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LA STORIA DI ELUANA ENGLARO. Sulla vita. Sulla dignità. Sulla morte.

Post n°169 pubblicato il 10 Luglio 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Questa sera ho voglia di fare una cosa che ho fatto poche volte sul blog, per lo meno su questo.
Ho voglia di raccontare una storia, triste e dolorosa e di raccontarne il lieto fine, che paradossalmente arriverà soltanto quando la protagonista stessa morirà.

Pare una favola al rovescio, detta in questo modo. Pare che io sia impazzita, che abbia perso il sènno, la ragione. E invece no.
La storia di Eluana, la triste storia di Eluana, inizia una notte di gennaio del 1992.
A quel tempo io avevo tredici anni e lei ne aveva venti.
Io sognavo di crescere in fretta, anelando un’indipendenza che sapevo, sarebbe arrivata al compimento del diciottesimo anno; non prima, quasi sicuramente dopo.
Sognavo di essere già così grande da poter guidare, andare, spostarmi… sentirmi libera, svincolata dalla famiglia, dagli obblighi e dalle abitudini (a ripensarci, è incredibile la visione della vita che si ha da ragazzini…).
Posso dire con quasi totale certezza di aver passato la sera del 18 gennaio 1992 nella mia cameretta da adolescente, ascoltando musica, scrivendo (passione antica, per me) e sognando.
Eluana invece quella sera era stata a cena fuori con amici. Lei aveva quella meravigliosa età che aspettavo fibrillante e aveva la sua macchina e quindi la sua indipendenza. Mentre io restavo a casa, nella mia camera odiando la mia età, Eluana rideva e scherzava, chiacchierava e chissà, magari si innamorava, lassù da qualche parte nei dintorni di Lecco.
Era una ragazza tranquilla Eluana. Non aveva particolari vizi ma a detta di tutti molte virtù.
Quella sera aveva deciso di non fare tardi; guidava la sua macchina tra le curve dei monti lombardi e forse vedeva il lago, dalla strada che percorreva per tornare a casa.

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Andava piano e prestava attenzione. Purtroppo una lastra di ghiaccio, infima perché invisibile, la sorprese e la sua macchina andò a sbattere violentemente contro un muro.

La sera dopo, guardando il tiggì a tavola con i miei genitori, mi colpì la storia di questa ragazza arrivata in coma all’ospedale di Lecco a seguito di un incidente stradale. I medici fecero di tutto per salvarle la vita e ricordo di aver pianto di gioia, perché alla fine c’erano riusciti.

La storia di Eluana mi ha colpito molto, da subito e profondamente.

Lei aveva tutto quello che io a quel tempo sognavo. E non mi ero ancora mai accorta di come la vita, a volte, sappia essere beffarda.
È stata la prima volta che ho capito che in realtà non esiste nessuna certezza.
A quel tempo gioivo quando leggevo di lei sul giornale di papà, perché significava che non era morta. A quel tempo avevo tredici anni e lei venti. Oggi io ne ho ventinove e lei ne ha trentasei.

Io ho raggiunto i miei vent’anni, li ho vissuti e li ho superati. Sono quasi diventata una donna, anche se ancora mi fa fatica accettarlo (regola del processo inverso).
Eluana è ancora lì, proprio dov’era sedici anni fa.
Immobile, spenta, delicata, assente. Eluana "dorme" da quella lontana notte del 1992.
I medici quella notte l’hanno tenuta in vita e così hanno continuato a fare, così ancora oggi.

Dopo qualche anno dall’incidente, nel 1999, Beppino Englaro, il padre di Eluana chiese ai medici la sospensione dell’alimentazione forzata, chiese di spegnere le macchine che una volta avevano salvato la vita di sua figlia ma che a quel punto era evidente, la strappavano a una morte dignitosa.

Eluana era in stato vegetativo permanente; la seconda vertebra spezzata le impediva di respirare autonomamente e lei non c’era più, era morta ma non poteva morire, perché i medici tenevano il suo corpo attaccato a delle macchine al grido “No, non è accanimento questo!”…
A mio avviso oltre ad essere a tutti gli effetti “accanimento”, è pure “frankensteiniano”, ma questa come al solito è solo la mia opinione.
Eluana è ancora lì. Non è stata prolungata la sua vita ma solo la sua agonia.
Non voglio apparire cinica e mi spiace davvero che qualcuno giudichi in tal senso il padre di Eluana.
Su questa storia si sono riversati fiumi d’inchiostro e tutti negli anni si sono sentiti in diritto di dire la loro; tutti tranne Eluana, questo è chiaro…


Nel 1999 la prima sentenza del tribunale di Lecco ha respinto la richiesta di spegnimento dell’alimentazione.
Nel 2000 il NO è arrivato prima dal Tribunale di Lecco e poi dalla Corte d’appello di Milano e il tutto si è ripetuto cinque anni dopo (in concomitanza del simile caso americano di Terry Schiavo che aveva destato tanto clamore nel mondo) quando anche la Cassazione ha deplorato il ricorso di Beppino, triste e stanco.
Addirittura, una qualche sentenza lo ha giudicato non idoneo a poter decidere del distacco del sondino dal corpo di sua figlia, come se fosse meglio la decisione fredda e senza cuore del primo venuto, magari anche incazzato perché pagato male.

Nel 2006 finalmente, qualcuno ha deciso di fermarsi ad ascoltare.
Finalmente qualcuno ad un certo punto si è chiesto: “ma Eluana cos’avrebbe voluto, a questo punto?”…
Vengono riascoltati in tribunale i numerosi amici di Eluana e la famiglia ma è dai primi che arrivano conferme importanti. Viene fuori che lei era una persona dallo spirito libero e che la sua visione della vita era per così dire molto “aperta”. Ma di più, in molte occasioni quando Eluana “era viva” aveva più volte detto di non augurarsi mai una vita in stato vegetativo perché non avrebbe sopportato quella totale mancanza di libertà e di dignità (lo disse perché un suo amico era stato coinvolto in un grave incidente quando ancora lei non poteva sapere di condividere quel triste destino con lui), che in una situazione del genere avrebbe senza dubbio preferito volare via, morire.
La vita a volte è davvero beffarda.

Il 9 luglio 2008, cioè ieri, la prima sezione civile della Corte d'Appello di Milano ha finalmente dichiarato “lecito e inevitabile” il fermo dell’alimentazione forzata.
Eluana può andare, il suo lungo check-in è terminato.

Il Vaticano è insorto, condannando e giudicando, acclamando la vita e la volontà di Dio senza nemmeno accorgersi che Dio aveva chiamato a sé questa ragazza sedici anni fa ma che poi degli uomini l’hanno trattenuta, quasi fosse un gioco, quasi a voler vedere quanto si poteva andare avanti;

Finalmente Eluana può andare.

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Eluana Englaro
1972 - 1992 - 2008



Alice Virtù

 
 
 

EFFETTO SERRA.

Post n°168 pubblicato il 24 Giugno 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

La sfida è (o forse dovrei dire era?) questa: sviluppare un’intelligenza globale ambientale capace di farci proseguire nella nostra evoluzione verso una società capace di vivere senza necessariamente continuare a gravare pesantemente sulla Natura e sulle popolazioni deboli, senza necessariamente avvelenare l’aria che respiriamo, senza necessariamente finire l’acqua che tiene in vita tutti quanti, esseri umani e non, senza necessariamente far sciogliere tutto il ghiaccio che c’è, per lo meno, quel poco che è rimasto.
(a tal proposito consiglio di visitare il PoloNord con GoogleEarth o di cercare informazioni sulle recenti ricerche del National Geographic a riguardo, perché mostrano bene come il ghiaccio al Polo Nord si sia già quasi totalmente sciolto).

Quello che si è autodefinito ”Homo-Sapiens-Sapiens” proprio per il suo straordinario modo di pensare, a questa sfida unica nel suo genere (perché decisiva per la salvaguardia della vita per come la conosciamo e perché imminente) ha risposto in vari modi, più che altro ridicoli (a mio avviso), senza dubbio degni di un essere che si è sempre troppo paragonato a Dio.

In sostanza, piuttosto che modificare leggermente l’attuale nostro stile di vita, le più illustri menti del pianeta si sono messe a pensare al miglior modo per “illudere la Natura” con due o tre costossimi sotterfugi. Come scrive «Repubblica»: “non avendo voglia di combattere la causa, si cerca almeno di attaccarne gli effetti”.
Purtroppo chi ha il compito di pensare a una “soluzione” pare non possa andare oltre e cioè permettersi di pensare anche alle eventuali conseguenze della stessa. Azione ---> Reazione.
Non ho capito perché ma “ai piani alti” pare funzioni così...

IPOTESI 1: Irrorare di zolfo la stratosfera terrestre
con dei continui getti di “mega-aerosol”
.
Costo dell’operazione: 100.000.000$/anno

L’idea è venuta al Premio Nobel - Paul Crutzen, ispirato dall’eruzione dell'enorme Vulcano Pinatubo (nelle Filippine), che nei primi anni ’90 eruttò violentemente proiettando nell’atmosfera una intensa nube di zolfo (calcolata in circa 20 Megatoni di gas di zolfo), che perdurò sull'intero Pianeta per parecchi mesi, raffreddando il clima globale per un paio di anni.
Semplice: le microparticelle di zolfo rimaste “a mollo” nell’atmosfera avevano fatto da specchio riflettendo la luce del sole e filtrando il suo arrivo a terra. 

Nel caso si dovesse prendere questa assurda strada, sarebbe una decisione a senso unico.
Paul Crutzen non ha pensato alle conseguenze; per fortuna l’hanno fatto altri per lui e le conseguenze della sua brillante idea non sarebbero affatto rosee.
Ken Caldeira, importante climatologo di Standford ha simulato al "piccì" il processo di immissione dello zolfo nella stratosfera, con le successive-probabili reazioni della Terra:  come già dimostrato dal vulcano, effettivamente un ribasso della temperatura terrestre è possibile. Peccato però, che smettendo di immettere il gas ammorbante (lo zolfo è eterno?.. non ci farà male, a lungo andare?.. e la Natura come la prenderebbe?) la temperatura terrestre farebbe un improvviso balzo verso l’alto e l’intero processo di surriscaldamento globale ripartirebbe ad una velocità maggiore rispetto a quella di oggi; la siccità e la mancanza d’acqua farebbero il resto, uccidendo centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. 

Se a questo, sommiamo il fatto che lo zolfo assottiglierebbe in breve tempo l’intera fascia d'ozono terrestre….

IPOTESI 2: Disseminare gli oceani di polveri di ferro allo scopo di far crescere il fitoplancton* in grado di assorbire Co2..
*(un insieme di alghe molto importante perché genera la metà dell'ossigeno totale prodotto dagli organismi vegetali della Terra -Wikipedia-).
Peccato che il ferro danneggerebbe in poco tempo l’intero ecosistema marino, già abbastanza fragile, sempre a causa nostra.
La paternità di questa genialata è contesa fra due “colossi” del clima americani, la Climos e la Planktos, che già da tempo si vantano di buttare polvere di ferro qua e là per gli oceani.
Cercano di risolvere un problema creandone altri,
qualcuno li può avvertire?...

IPOTESI 3: Aspirare tutta l’anidride carbonica
con tanti “super-aspiratori”.

Semplice quanto diabolico.

Gli aspiratori in questione sono prodotti dall’ennesimo colosso americano (la Global Research Technologies), ognuno di loro ha la dimensione di un tir e per aspirare 10 milioni di tonnellate (t)di Co2 all’anno (soltanto 1/3 delle attuali emissioni annue) servirebbero 30 milioni di unità, disseminate qua e la per il globo. Gli aspratoroni sono in grado, attraverso reazioni chimiche, di trasformare l’anidride carbonica in un non meglio precisato “materiale inerte” che però va seppellito con cura in località isolate…

Costo dell’operazione: 250.000$/t Co2
Calcolo del costo annuo: 250mila x 30milioni = 7.500.000.000 $/anno (settemiliardicinquecentomilioni di dollari all'anno).
Azz!
Si, sarebbe davvero un ottimo affare per la Global Research Technologies...

Queste ipotesi (sono soltanto alcune) un po' fanno sorridere e un po' fanno accapponare la pelle. Fa sorridere un po’ meno il fatto che provengano tutte da progetti di geoengineering: "ingegnerizzazione della terra" o “approccio rivoluzionario al cambiamento climatico”, life-style adottati da molte aziende americane che pur di non rinunciare a vizi-pregi-abitudini si venderebbero l’anima al diavolo, se già non l’hanno fatto…
Una per tutte la Exxon-Mobil, scoperta già in passato a pagare ricercatori inetti e decerebrati, assoldati per scrivere su riviste scientifiche affermate che il “Global Warning” era solo un’invenzione. 

Nel mio piccolo, trovo che il messaggio di questa “scienza” sia semplicemente diseducativo. Far credere alla gente di aver tovato una soluzione, indurrebbe molti a disinteressarsi nuovamente alla questione ambientale. E non sarebbe proprio di nessun aiuto.


Alice Virtù

 
 
 

NO AL TERMOVALORIZZATORE

Post n°167 pubblicato il 15 Giugno 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Molti fra quelli che abitualmente passano a curiosare qui sul blog, sanno che da qualche anno ho lasciato la mia città natale (Milano, lasciata metaforicamente perché ci torno ogni giorno per lavoro) per andare a vivere in piena campagna.
Essendo per l’appunto una “pendolare” non ho potuto allontanarmi quanto avrei voluto, ma sono riuscita a trovare comunque un piccolo paese che potesse fare al caso mio; da qualche anno vivo a circa 35 km dalla grande città (non troppi ma abbastanza), fuori dalla finestra vedo innumerevoli tonalità di verde e innumerevoli specie animali. Sono circondata da campi coltivati e in fondo, proprio dietro il bosco, scorre il Ticino che è l’elemento indispensabile per l’irrigazione e il mantenimento di questa fertile pianura. La campagna pavese è rinomata per le sue coltivazioni di riso di altissima qualità e i comuni che ne fanno parte si impegnano a mantenere sano l’ecosistema che li ospita. Ad esempio, già da anni in questa zona si porta avanti con successo la raccolta differenziata dei rifiuti e per spostarsi fra i paesi molti usano ancora la bicicletta, anche in inverno. In estate si ospitano le cicogne e tutto l’anno è presente e attiva una varietà faunistica considerevole.
Per quanto mi riguarda è un piccolo paradiso.

Qualche giorno fa leggevo il giornale locale che compro all’edicola del mio paese.
Quando capita lo leggo con piacere perché rispetto ai grandi quotidiani nazionali a me pare più sincero, più onesto e dai toni più pacati e c’è sempre molto spazio dedicato all’ambiente. Proprio fra queste pagine ho fatto due terribili scoperte che mi hanno fatto tremare le ginocchia.

1• Il sindaco di Abbiategrasso conferma la decisione di voler costruire un termovalorizzatore.
2• Pavia vorrebbe ospitare il primo reattore nucleare dedicato alla ricerca.


In un attimo, il mio piccolo paradiso s’è trasformato in un probabile inferno e la cosa m’ha messo i brividi. È incredibile come in un momento tutto possa cambiare.
Non che io pensi di vivere al riparo e al sicuro da tutto, ma un attacco doppio così ravvicinato, sinceramente non me lo aspettavo e non penso di poterlo sopportare.

1• TERMOVALORIZZATORE DI ABBIATEGRASSO
Leggendo «La provincia Pavese», sono rimasta particolarmente basita di fronte alle dichiarazioni del Presidente Bardazzi in merito a un articolo che annunciava l’imminente avvio della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta anche nel comune di Abbiategrasso, ben accolta dalla gente perché già in uso in altri comuni della zona, e conosciuta da tutti per quello che è: efficiente e ben organizzata.
Alla domanda del giornalista, che chiedeva a Bardazzi cosa ne pensasse dell’avvio della procedura-porta-a-porta, lui rispondeva che nel caso Abbiategrasso avesse deciso di dotarsi di un impianto di termovalorizzazione la gente non avrebbe dovuto preoccuparsene, perché si sarebbe trattato di un impianto “ultra-moderno”.

A parte il fatto che “ultra-moderno” non è per forza sinonimo di “efficiente e sicuro” (anche il Titanic a suo tempo era ultra-moderno), soprattutto a fronte dei numerosi studi a riguardo che dicono esattamente l’opposto questa risposta mi ha destabilizzata.
Che c’azzÈcca parlare di un inceneritore, quando ti stanno chiedendo della differenziata?
Qualcuno ha spiegato al Presidente che la differenziata va a rotoli dove c’è un termo”valorizzatore”? ... No. Non penso ci sia bisogno di spiegarglielo, penso lo sappia benissimo e che non gliene importi nulla. La differenziata non porta soldi ed elimina la “monnezza”, che come abbiamo ultimamente imparato è come l’oro.

Con quella pulce nell’orecchio non potevo stare.
Ho acceso internet e ho digitato le due parole-chiave: Termovalorizzatore e Abbiategrasso. È bastato.
Ho scoperto che è nei sogni del sindaco di Abbiategrasso, tale Albetti, la riapertura e l’ampliamento di un vecchio inceneritore ormai chiuso, che non so come (né in quanto tempo) verrebbe trasformato in “ultra-moderno”. “C’è bisogno di un nuovo termovalorizzatore da 650 mila tonnellate all’anno nella provincia di Milano”, perché i 5 già presenti non sono sufficienti. Dulcis in fundo, è stata apportata una “modifica dei criteri localizzativi degli inceneritori, così da facilitarne la realizzazione anche in prossimità dei centri abitati e delle zone di pregio e questa è la classica presa per il culo all’italiana!... Modificare i criteri non rende innoqua una cosa pericolosa.
«Bambini! Prendete pure il cianuro e mettetelo sul gelato!! Ieri alla tivvù hanno detto che non fa più male!»

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NANO PARTICELLE E NANO-PATOLOGIE
Le “nano-particelle” restano terribilmente dannose anche in un “impianto-di-nuova-generazione/ultra-moderno” e sono tutt’ora sconosciuti molti dei probabili danni che provocano nel tempo, perché non è ancora passato l’arco di anni necessario allo studio di alcune patologie.
Al momento, nessun filtro è in grado di trattenere nano-particelle del diametro di 0,01 Micron semplicemente perché sono ancora più piccole di quelle dell’aria e perché trattenerle vorrebbe dire tappare tutto a chiusura stagna (anche i moderni filtri DeNox, pur trattenendo bene i cloruri e gli ossidi di azoto, non risultano efficaci per il trattenimento del resto del particolato extrafine, per rispondere al presidente Bardazzi). E infatti, quelle stesse nano-particelle sono in grado di penetrare nel corpo umano (e in tutto ciò che “vive”), di oltrepassare le cellule e di attaccare direttamente il nostro DNA. Ci sono molti studi che mettono in evidenza come l’aumento delle malformazioni fetali, così come di tumori, malattie infiammatorie e neurologiche e di allergie sia spaventosamente alto nelle zone a ridosso di tali impianti.
Nel profilo del blog ho inserito una cartina degli impianti di termovalorizzazione presenti in Italia. Se vi capita datele un’occhiata, così ci capiamo.

Fortunatamente, non tutti sono guidati dal Dio denaro e dall’idiozia.
Sempre cercando informazioni a riguardo ho trovato sul web un articolo scritto di getto e col cuore da Domenico Finiguerra, cittadino di Abbiategrasso e sindaco di un paese limitrofo (Cassinetta di Lugagnano).

DOMENICO FINIGUERRA



Mi ha dato speranza e seguirò il suo operato.

SULLE NANOPATOLOGIE



PETIZIONE CONTRO L’INCENERITORE





Alice Virtù

Aggiornamento al 16Ottobre2008:

petizione: 601 firme
ancora troppo poche...

 
 
 
 
 

SUL NUCLEARE. ANCORA.

Post n°165 pubblicato il 02 Giugno 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

La foto mostra la nube generata dall'incidente di Chernobyl.


PROBLEMA: L'Istituto di ricerche CESI ha calcolato che in Italia la domanda di energia elettrica passerà dagli attuali 333 TWh (terawattora) ai 470 TWh del 2030. A una prima occhiata può sembrare una differenza minima, ma in realtà si tratta di un aumento del 42%.
Tutta questa energia in più l'Italia la dovrà produrre da sola, perché è già troppa (e troppo costosa) quella acquistata all'estero e lo dovrà fare in poco tempo; in più questa energia dovrà essere economica, vale a dire a basso costo di produzione e il suo impatto ambientale dovrà essere ridotto al minimo, fattore che implica l’esclusione delle fonti fossili (petrolio, gas naturali e carbone) perché inquinano e perché comunque si stanno esaurendo.
Che fare?
Come affrontare al meglio questa enorme scommessa con (e per) il futuro?...
Con il nucleare.
(uauauauauaaaaa… mini-jingle calante, come da cartoni animati warner).
Nonostante le varie fonti rinnovabili attualmente in fase di studio o realizzazione in molti paesi europei, pare che la politica italiana stia tristemente volgendo il capo ancora una volta verso un qualcosa che era stato allontanato a furor di popolo soltanto vent’anni fa (al referendum dell’8 novembre 1987 votarono 25.896.355 persone: 20.770.334 i si –l’80,2%- e 5.126.021 i no –il 19%-).

L'ITALIA HA LA MEMORIA CORTA.

Si dice che la cosiddetta “nuova generazione” di centrali nucleari sia sicura, poco inquinante e quasi-quasi conveniente.
Ad esempio, il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha proposto uno sconto sulla bolletta per tutti quei cittadini che acconsentiranno ad ospitare una centrale nucleare nelle vicinanze della propria abitazione.
Come a dire: "Tu non rompermi i coglioni che io ti do il contentino."
Wow! Quasi-quasi ci faccio un pensiero...

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PER OGNI "PRO" CI SONO DUE "CONTRO"...
PRO:
Una centrale nucleare produce pochissimi gas serra, anche paragonata all’energia eolica; per fare un esempio, 1 kWh di energia generata con il nucleare produce 8g di Co2, generata con l’eolico produce 11g, con il fotovoltaico 60g e con il petrolio 0,9 Kg di Co2. Solo l’idroelettrico produce meno Co2 del nucleare (5 g).

CONTRO:
Questo calcolo però non tiene conto dei costi, sempre in termini di Co2, della costruzione di una centrale nucleare (i lavori durano dai 7 ai 14 anni e la centrale “vive” al massimo per 30, dopo va smantellata), né dello smaltimento delle scorie radioattive, che come si sa è ancora in fase di studio. Non si sa ancora dove metterle o come fare per liberarsene una volta per tutte e sono pericolosissime (impiegano dalle migliaia alle centinaia di migliaia di anni per “inattivarsi” e non esistono siti di stoccaggio capaci di resistere per così tanto tempo).
L’Università di Groninger, (Olanda) ha dimostrato che le emissioni di tutta la filiera sono paragonabili a quelle di una qualsiasi centrale a gas naturale a ciclo combinato.

Eppure, c’è chi considera il nucleare una cosa positiva…

Nonostante i massicci finanziamenti pubblici ricevuti per più di 50 anni, l’energia nucleare copre nel mondo soltanto il 6,3% dell’energia primaria utilizzata; nemmeno la stessa Agenzia Internazionale dell’Energia prevede, per i prossimi 30anni, nessun sostanziale aumento di richiesta.

Insomma, non mi pare un successone, una grande “scommessa vincente”.
Spesso, quando si parla di “economico” ci si rivolge al nucleare perché si dice, ci toglierebbe da quell’impiccio di dover acquistare energia all’estero (e cioè petrolio dalla Russia e nucleare dalla Francia) rendendo l’Italia "finalmente indipendente".

Maddai!? E dove abbiamo i giacimenti di Uranio in Italia?...
Cercando ne ho trovato un solo, che però pare già essere in mano all'Australia.

NOVAZZA (Bg)



E comunque, cercando informazioni a riguardo ho saputo che ”al mondo, già adesso ci sono fonti di uranio sufficienti per coprire la domanda solo dei prossimi 70anni, poi anche questa risorsa si esaurirà”.

E dopo?... 70anni fa era il 1938 e qualsiasi nonno potrà confermare che “il tempo vola”.
E questo sarebbe “rispetto ambientale?” Sarebbe “pensare al futuro”, avere un occhio di riguardo verso le prossime generazioni?…
Con che faccia guarderò i miei nipoti che vivranno in un mondo senza alberi ma con immense scorte di scorie radioattive, che non avranno acqua potabile e che se la dovranno (nel migliore dei casi) filtrare, con un clima perennemente umido e caldo e con l'acqua del mare ovunque e senza più animali?... Senza più un eco-sistema, un ritmo naturale...
Con che faccia spiegherò loro in che modo tre o quattro generazioni hanno mandato tutto in sfascio?

L’ultimo dato.
Secondo GreenPeace, i morti correlati all’incidente di Chernobyl del 26 aprile 1986 sono circa 200Mila, ma alcuni studi effettuati in Ucraina alzano la cifra, portandola a mezzo milione, senza contare i 30Mila che moriranno negli anni a venire.
È stato da poco reso noto uno studio sui tassi di mortalità infantile nel Regno Unito secondo il quale la pioggia radioattiva che si abbatté su certe aree della Gran Bretagna dopo il disastro di Chernobyl e fino al 1989 avrebbe causato un aumento del 10% dei decessi dei neonati.



RAPPORTO WWF


PROPOSTA DI SCAJOLA

 

 



P.S.
chi volesse avere ulteriori informazioni a riguardo, può andare su YOUTUBE e digitare "CHERNOBYL".

Alice Virtù


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Peacekeeping. E non solo.

Post n°164 pubblicato il 27 Maggio 2008 da AliceVirtu
 
Tag: Social

Da che mondo è mondo esiste un giusto opposto per qualsiasi cosa. Sia essa positiva, oppure no.
Yin/Yang, come vado spesso dicendo tra le pagine di questo mio blog: c’è il freddo e c’è il caldo, ci sono il bianco e il nero, c’è lo zucchero così come c’è il sale.
In termini di “risorse umane” potrei continuare dicendo che c’è chi è alto e chi è basso, chi è magro e chi è grasso, chi è ricco e chi è povero … oppure che c’è il fedele come c’è il fedifrago, il vile e il coraggioso, l’onesto e il “mica-tanto”, il lavoratore e lo sfaticato, (e di “eccetera-eccetera” potrei metterne ancora molti)...
E poi (o prima di tutto) c’è chi è buono e chi è cattivo.

Dal mio punto di vista non c’è cosa peggiore al mondo di un “cattivo” che si finge “buono”.
Per fare un esempio, quando ero una bambina non mi terrorizzavano gli zoombie, i lupi mannari o vari “Robocop”, ma guai a farmi vedere il film di un poliziotto corrotto..
O peggio, di un falso benefattore.

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O PEGGIO ANCORA…
di un falso «Peacekeeping dell’Onu»

Minori: ancora troppi abusi sessuali da parte delle forze di pace.
(Liberazione, 27 maggio 2008)

Peacekeeping” letteralmente significa “Portatore di Pace” ed è il nome (riconosciuto in tutto il mondo) dato alle missioni e agli operatori umanitari dell’Onu impegnati a soccorrere Paesi in crisi o in situazioni di grave emergenza. Ad esempio, una missione di Peacekeeping è presente in Burundi, uno dei Paesi più fragili d’Africa, dove ha portato e mantiene una pur fragilissima Pace; al Peacekeeping sono stati attribuiti due Premi Nobel per la Pace.
L’UNRIC (United Nations Regional Information Centre for Western Europe) di Bruxelles, rende noto che “ le operazioni di pace dell’ONU garantiscono sicurezza e sostegno a milioni di persone, sostenendo nel contempo le fragili istituzioni che sorgono nella fase post-bellica”; e ancora, che “le più recenti operazioni di pace e sicurezza ONU si sono svolte in alcuni dei luoghi più conflittuali ed ingovernabili del mondo, dove nessuna missione internazionale era mai giunta prima. Gli operatori di pace raggiungono regioni dove nessun altro può o vuole andare, facilitando stabilizzazione, pace duratura e sviluppo”.
Ma non solo, evidentemente.

La denuncia è partita da “Nessuno a cui dirlo”, l’ultimo Rapporto di Save The Children (www.savethechildren.it) e i dati si basano sulle missioni di Peacekeeping svolte ad Haiti, nel Sudan e in Costa d’Avorio e sono frutto di interviste, incontri e gruppi di discussione tra 250 bambini e 90 adulti. Il dato è sconcertante. Aberrante, abominevole e chi più ne ha più ne metta.

Le vittime degli abusi da parte di adulti che lavorano per la comunità internazionale sono generalmente orfani, bambini allontanati dai genitori o con famiglie che dipendono interamente dagli aiuti umanitari e la loro età va dai 6 ai 15 anni.
Durante questi colloqui sono state denunciate varie forme di abuso: da quello verbale allo stupro di gruppo, passando per tutti i dannati passaggi intermedi in percentuali elevatissime (il 55% dei bambini intervistati ha raccontato d’aver subito molestie fisiche e il 30% vere e proprie violenze perpetrate da singoli individui o peggio da interi branchi).
Le vittime spesso tacciono per paura e la questione è poco documentata.

Pare che l’Onu abbia deciso di far luce.
Stiamo a vedere.

Alice Virtù

 
 
 

My Dear Birmania

Post n°163 pubblicato il 24 Maggio 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Il 22 maggio in Birmania (o se preferite nel Myanmar, come da decisione della giunta) è finalmente atterrato il primo elicottero (primo di dieci) per la distribuzione di aiuti umanitari di urgenza del PAM (Programma Alimentare Mondiale dell’Onu), il cui invio è stato autorizzato dalla-mostruosa-giunta soltanto il giorno prima, a ben tre settimane dal terribile passaggio del ciclone Nargis (Narciso, come il fiore).

Per cercare di comprendere la gravità della situazione, dato che le immagini che giungono dalla Birmania sono poche, filtrate e probabilmente falsate, basta sapere che Nargis è stato classificato "ciclone categoria 3" e che i suoi venti a 240 Km/h (esattamente come quelli portati dall’Uragano Katrina che distrusse New Orleans nel 2005) hanno colpito con particolare violenza 5 regioni birmane, spazzandole via letteralmente.
Nargis ha causato 100mila vittime fin’ora accertate, alle quali si devono sommare i 220mila dispersi e i 2 milioni di profughi, persone rimaste senza più nulla: senza casa, senza famiglia, senza speranza e senza futuro.

In tutto questo, la-dannata-giunta-militare (quella che a settembre dell’anno scorso sparò ad altezza testa ai monaci e alla gente che manifestava pacificamente chiedendo democrazia), incapace di gestire una situazione di tale emergenza, ha trovato lecito bloccare l’arrivo degli aiuti umanitari, dell’Onu e delle Ong, forse per paura di perdere il controllo sul Paese aprendosi all’occidente, di sicuro per vigliaccheria. Come già era successo per la Marcia Pacifica e per la mattanza che ne era seguita, la dittatura in Birmania risolve qualsiasi problema censurando le immagini, cacciando via gli stranieri, bloccando gli aiuti e lasciando la sua gente sola, impaurita e senza possibilità di salvezza. Occhio non vede, cuore non duole.
Inoltre, il-maledetto-generale-Thwe ha sequestrato e tenuto per sé e per i suoi militari i pochi aiuti che inizialmente erano riusciti a giungere in Birmania. Vile.
Al momento mancano acqua e cibo, manca l’elettricità, le linee telefoniche sono interrotte e il rischio di grandi epidemie è davvero altissimo.

La gente della Birmania è da sola e isolata dal mondo.




CESVI, ENTE MORALE

Grazie al cielo, esistono Ong (Organizzazioni Non Governative) che non devono “arrivare” in Birmania perché in Birmania ci stanno da tempo.
Come il Cesvi Cooperazione e Sviluppo, un'organizzazione umanitaria laica e indipendente (fondata a Bergamo nell’85) che opera per la solidarietà internazionale e che nello specifico, è stata la prima a portare in Birmania un programma di lotta alla malaria e alla malnutrizione infantile, che grazie alla giunta (va ricordato che in passato il Burma era uno dei Luoghi più ricchi e prosperi degli Stati asiatici) raggiunge percentuali elevatissime.

In questo momento, il Cesvi si sta mobilitando nella regione del delta (Bago e Irawaddy) per un intervento di prima emergenza, distribuendo cibo, acqua potabile, utensili e kit igienico/sanitari e allestendo rifugi temporanei.
Ma c’è bisogno di fondi. Fondi che sicuramente non passeranno per le mani della-dannata-giunta.

Per sostenere il soccorso del Cesvi alla popolazione birmana
è possibile donare al numero verde 800.036.036
o tramite c/c bancario n. 1000 presso UBI Banca Popolare di Bergamo (codice IBAN IT 14 T054 2811 1010 0000 0001 000)
intestato a Cesvi Emergenza, causale “Emergenza Birmania” .

Oppure, inviando un SMS del valore di 1 euro al numero 48581
(World Food Programme Unicef + Cesvi).

Alice Virtù

 
 
 

L'UNIONE FA IL FUTURO Firenze - 23/25 Maggio 2008

Dal 23 al 25 Maggio si terrà nella suggestiva Fortezza da Basso a Firenze la 5° Mostra-Convegno Internazionale delle buone pratiche di Sostenibilità Ambientale, Economica e Sociale e il tema portante sarà l'«ALLEANZA».
Si è infatti compreso che per combattere i cambiamenti climatici, la perdita della biodiversità, la crisi energetica è necessario che associazioni no profit, istituzioni ed enti locali si uniscano per perseguire obiettivi comuni, in modo da creare un dialogo costruttivo con il mondo dell'economia e della politica.
Nelle 500 aree espositive verranno rappresentati circa 4.000 enti, a dimostrazione del fatto che uno stile di vita più rispettoso dell'ambiente, della sostenibilità ambientale e sociale è già possibile.

La mostra è organizzata e promossa da «Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus», Banca Etica,
Adescoop «Agenzia dell’Economia Sociale», Caritas Italia, Fiera delle Utopie Concrete, Legambiente, Acli, Arci e Cisl.

 
 
 

Tv - vs - Web

Post n°161 pubblicato il 18 Maggio 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Quando i media sono nelle mani di pochi, la democrazia ne soffre. La nostra missione è democratizzare la televisione.
Saremo indipendenti da qualunque governo. Saremo dipendenti solo dalla nostra coscienza. Sarete voi a scegliere quello che conta
”...

Con queste parole (perfettamente in linea con il V²Day di BeppeGrillo), il premio Nobel Al Gore ha ringraziato «Sky» per l'apertura dimostrata nei confronti di «CURRENT-TV», una televisione originale nella forma e nei contenuti (conosciuta già da qualche anno negli Usa, in Inghilterra e in Irlanda) dall'8 maggio on-Air su Sky anche in Italia, sul canale 130 (nel settore “intrattenimento”, trainante negli ascolti) con trasmissioni 24ore su 24 e onLine (gratuitamente), sul sito dell'emittente.

http://current.com

Current-Tv si basa sul concetto di YouTube, cioè vive di video inviati alla redazione dalla gente comune; chiunque può mandare a Current.com il proprio contributo: news, arte, musica e persino pubblicità (che non manca mai). I video inviati vengono accolti su www.current.com e da lì gli stessi utenti, con messaggi e votazioni, decidono cosa poi verrà mandato in onda. La redazione è composta da 30 "giornalisti d’avanguardia" e ha un ruolo organizzativo.

SE TI SENTI CENSURATO...

Dal palco del Teatro “Jovinelli” di Roma, dove si è tenuta l’inaugurazione della piattaforma italiana (la prima non anglofona al mondo), Al Gore ha fatto sapere che: "se c'è qualche giornalista italiano che si sente censurato dalle grandi corporation, dalla politica o dalla proprietà della sua testata e ha un pezzo che non riesce a pubblicare, può inviarlo: sarà prima verificato, poi pubblicato per dare una bella scossa".

Current.Tv non è comunque un’innovazione, ma segue un filone già esistente da qualche anno. La televisione-libera è nata sul web almeno nel 2002.

Ecco alcuni indirizzi:


EcoTv

-

N3:tv

-

YksTv




Alice Virtù

 
 
 

MASDAR.

Post n°160 pubblicato il 12 Maggio 2008 da AliceVirtu
 
Foto di AliceVirtu

Circa un anno fa auspicavo tra le pagine di questo stesso blog che la causa ambientale potesse diventare presto una moda, perché avevo capito che solo in questo modo ci sarebbe stata la reale probabilità di farcela ad uscire tutti dalla melma. Mi lamentavo spesso perché le news circa l’ambiente venivano sempre “relegate in fondo, a fianco ai necrologi” in quasi tutti i quotidiani e perché per scovare le prime notizie che ho dato in questo blog ho faticato parecchio, ‘manco cercassi le risposte della Sfinge.
Passato circa un anno, guardandomi alle spalle, è per me d’obbligo considerare che in effetti quel mio buon auspicio è stato ascoltato; in effetti la causa ambientale sta diventando una moda e neanche tanto a-poco-a-poco.
Ultimamente di ambiente si legge in abbondanza e sui quotidiani i “trafiletti” di una volta sono stati sostituiti da imponenti “doppie pagine”, non più in fondo ma quantomeno a metà giornale e sono spesso ricche di box, disegni e spiegazioni. Anche la televisione se ne sta occupando, ma calcolando che si tratta del mezzo di cominucazione più seguito, l’informazione ambientale è a mio avviso ancora troppo farcita di stupidaggini e povera di verità.
Per l’ambiente l’anno scorso è stato vinto il Nobel per la Pace e sono stati fatti tanti concerti con lo scopo di informare; molti artisti si stanno votando all’ImpattoZero” quasi come fosse un nuovo credo (e per il tempo che durerà andrà bene così!), piantando chilometri quadrati di foreste ogni volta che portano il loro concerto in uno stadio, per compensare le emissioni di anidride carbonica generate da un grosso evento.

EMIRATI ARABI… SOSTENIBILI
Devo essere sincera. Quando mi capita di parlare degli Emirati Arabi qui sul blog, generalmente non lo faccio in modo positivo. Non ci posso fare nulla. Non riesco a mandare giù le abitudini di questo Paese che, essendo il maggior estrattore di petrolio al mondo (scoperto nel ’58), è anche il più ricco e il più “oneroso” in termini di Co2.
In quei lidi è abitudine sperperare enormi cifre per grandi stupidaggini, è abitudine stupire e ostentare, è abitudine essere il Paese più inquinante al mondo, pur avendo una superficie totale di soli 83.000 km².
Questa volta al contrario di sempre ne parlerò bene e ancora di più.

MASDAR
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Con un investimento iniziale di 22 miliardi di dollari (4 dallo Stato, il resto dai creditori), proprio negli Emirati Arabi, a Abu Dhabi, sorgerà Masdar, una piccola città-quartiere che quando sarà terminata (la prima zona sarà abitabile l’anno prossimo, il resto entro il 2015) misurerà circa 6 km², ospiterà 50 mila abitazioni private e 1500 uffici; una delle importanti strutture di cui Masdar potrà vantarsi sarà il Masdar Institute of Science and Technology (in collaborazione con il Massachusetts Institute of Tecnology), la prima università dedicata interamente allo studio e alla ricerca sulle energia rinnovabili. Il tutto completamente a Emissioni-Zero: per il proprio fabbisogno energetico, Masdar conterà esclusivamente sull’energia solare e su quella eolica (i palazzi saranno costruiti con criteri avveniristici molto attenti all’impatto ambientale). Inoltre, in città non potranno girare le automobili, perché Masdar sarà un luogo “Carbon-Free”. Ci si sposterà soltanto a piedi o in bicicletta e ci sarà un efficiente servizio pubblico di navette a “carbonio-zero” (con fermate a distanza massima di 200 metri l’una dall’altra) che renderà semplice e veloce ogni spostamento.
L'acqua arriverà diretamente da un impianto di dissalazione ad energia solare.
Le mura perimetrali infine, consentiranno alla città di difendersi dai venti caldi del deserto e dall'inquinamento sonoro dovuto alla vicinanza con l'aereoporto di Abu Dhabi.

I progettisti di Masdar hanno calcolato di risparmiare, nei prossimi 25 anni, circa 2 miliardi di dollari in petrolio, con una domanda energetica di 200MW contro gli 800MW di una normale cittadina delle stesse dimensioni. In pratica, i consumi di Masdar saranno inferiori del 75% rispetto a quelli di città di analoghe dimensioni costruite con tecniche tradizionali.

Alice Virtù

GUARDA IL VIDEO DEL PROGETTO DI MASDAR

 
 
 

24 ANNI.

Post n°159 pubblicato il 29 Aprile 2008 da AliceVirtu
 
Tag: Social
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... Quel "sottile filo grigio" che divide la verità dalla fantasia, la vita vissuta da quella interpretata nei film o raccontata in un libro dell'orrore è davvero sottile. Non so chi ha preso da chi, non so se è la fantasia a prendere spunto dalla realtà oppure il contrario ma spesso questo filo pare quasi trasparente.

A volte mi viene da chiedermi cosa sia la "realtà";
È quello che vedo?... E chi mi dice che quello che vedo è reale e non è invece l'effetto fuorviato di un mio preconcetto o di una mia cecità... del mio non aver tempo per fermarmi ad osservare...


Ad esempio... penso a quel vecchietto, a quel traballante 73enne austriaco che nel suo quartiere di Amstetten passava le giornate ad aiutare i suoi vicini nei lavoretti di casa, oppure raccontando barzellette al bar del paese; era un bravo nonno e un buon marito, appassionato di giardinaggio e di animali domestici, benvoluto dai vicini e per finire... amato dalla famiglia. La sua foto svetta su tutti i giornali: primo piano, espressione avvinazzata, occhi color del ghiaccio dallo sguardo poco convincente e capelletti bianchi, sottili e spettinati.
Quest'uomo ha confessato di aver tenuto segregata sua figlia per 24anni nella cantina della propria abitazione, di averla violentata per tutto questo tempo e di aver generato con lei 7 figli/nipoti: uno l'ha ucciso, ma non ha ancora spiegato il perché, due li ha fatti trovare a sua moglie (la madre della ragazza in cantina) davanti all'uscio di casa, i rimanenti quattro sottocoperta assieme alla madre. Per tutti i giorni della loro vita e il più grande è quasi ventenne.
Dalla cantina di questo vecchietto austriaco, benvoluto da tutti in paese e amato dalla famiglia, sono usciti all'improvviso una donna di quarantadue anni e i suoi quattro figli.

Cos'é la realtà?...

Alice Virtù

 
 
 

EARTH DAY

Deforestazione
inquinamento di mari e fiumi
smog, clima impazzito.
La Terra è sempre più minacciata
dai cambiamenti ambientali,
determinati dalla crescita vertiginosa
dell'economia globale.
Diventano quindi urgenti iniziative
che sensibilizzino le persone
sui rischi
che il nostro pianeta corre
e sui rimedi
che vanno presi
partendo dalla vita di tutti i giorni

[National Geographic]


Il 22 Aprile (cioè oggi), si è celebrata in tutto il mondo la “Giornata Mondiale della Terra” (o Earth Day a voler essere internazionali).
Capisco che possa sembrare l’ennesima “ricorrenza markettara” perché adesso va di moda essere amanti dell’ambiente, ma in effetti così non è; questa festa esiste dal 1970 quando un senatore del Wisconsin, si è messo d'impegno ed è riuscito a mobilitare 20 milioni di persone per una gigantesca dimostrazione a favore dell'ambiente… il tutto chiaramente senza il prezioso aiuto del Web.

Celebrare questa festa non significa travestirsi e danzare e neppure cenare per ore assieme ai parenti… grazie al cielo.
Questa festa si celebra con l’Informazione, con la Buona Fede e la Voglia di Cambiare. Si celebra impegnandosi a capire cosa vuol dire “compensare le emissioni di anidride carbonica” (e non è quello che direbbe un sub) o il reale significato (anche in termini di piccole rinunce) dei termini Risparmio, Attenzione, Impegno.

Ad esempio…
Cosa fate di rispettoso per l’ambiente nel vostro quotidiano?...
Quali sono i piccoli gesti che state attenti a compiere o i gli sforzi che siete disposti a fare pur di cercare di essere “sostenibili”?...
E ancora… fate fatica a compierli, oppure quando avete fatto vi sentite invece più soddisfatti?...
Se avete dei figli.. ci pensate al mondo che avranno, a quando saranno anziani e delicati e il mare sarà ovunque?...
Com’è?...

Alice Virtù

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CAR POOLING


COMPENSARE ANIDRIDE CARBONICA

 
 
 

BRIDES ON TOUR

Post n°156 pubblicato il 12 Aprile 2008 da AliceVirtu
 
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Pippa Bacca aveva il nome di un personaggio dei fumetti (ma era un nome d’arte, in realtà si chiamava Giuseppina Pasqualino di Marineo) e anche il suo viso era particolare; naso grande, occhi a fessura e sorriso dolce, poteva ricordare una delle contadine ritratte nei quadri del Segantini.
In effetti era una persona stravagante, ma era anche sempre molto attenta alle questioni sociali. 33 anni, artista milanese, una volta imbarattolò la nebbia della sua città..

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La sua ultima opera l’aveva soprannominata: Brides On Tour (Spose in Viaggio).
Pippa Bacca e una sua amica, anche lei artista, erano partite vestite da spose (e senza nessun cambio) l’8 Marzo, giorno della festa della Donna in autostop con l’intenzione di viaggiare in questo modo attraverso alcuni Paesi dell’Europa dell'est, dalla Slovenia alla Croazia, dalla Bosnia alla Bulgaria e altri nel Medio Oriente: Turchia, Siria, Libano, Giordania, Israele, Palaestina, Egitto…
Sul blog del progetto, sempre aggiornato fino a fine marzo, si legge che “era partita per quello che aveva sempre immaginato come un viaggio di pace” e che “il suo sogno era quello di dimostrare che è possibile attraversare Paesi considerati pericolosi fidandosi delle persone che li abitano”.

Il 31 marzo è sparita nel nulla nei pressi di Istanbul, in Turchia e aveva ancora tanta strada davanti. Quello stesso giorno, si è appreso oggi, un uomo l’ha caricata sulla sua jeep, ha abusato di lei e l’ha strangolata.

Proprio lei, che voleva tanto dimostrare che fidarsi degli altri è una cosa possibile.

Alice Virtù

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BUON VOTO...

Post n°155 pubblicato il 12 Aprile 2008 da AliceVirtu
 



SI PREGA DI ALZARE IL VOLUME E DI ASCOLTARE IN RELIGIOSO SILENZIO. A PARTE CHE È UN PEZZO SPLENDIDO... È ANCHE INCREDIBILMENTE ATTUALE...

 
 
 

L'UOMO PIÙ FELICE DEL MONDO

Post n°154 pubblicato il 05 Aprile 2008 da AliceVirtu
 
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Matthieu Ricard è nato in Francia 62 anni fa.
Suo padre, Jean-Francois Revel, era un grande filosofo, scrittore e giornalista, nonché membro della prestigiosa Accademia Francese (un’assemblea che raccoglie alcuni dei più rinomati intellettuali francesi). Sua madre, Yahne Le Tourmelin, era una pittrice.
Matthieu Ricard è quindi cresciuto in una famiglia agiata, fra le personalità e le menti elevate della cerchia intellettuale di Parigi.
Tra gli amici di Matthieu Ricard, per fare qualche nome, Igor Stravinsky e Henri Cartier-Bresson.
A 26 anni aveva già completato il dottorato in genetica delle cellule all’Institut Pasteur sotto la supervisione del premio Nobel, Francois Jacob.
Ma proprio all’inizio della sua brillante carriera, Matthieu ha deciso di abbandonare la scienza e di concentrarsi sugli studi Buddisti Tibetani.

Da trentacinque anni, Matthieu Ricard è un monaco buddista al Monastero di Shechen, nel Nepal. Oggi è un consigliere del Dalai Lama; scrive profondissimi libri che parlano di saggezza e pace, ne vende i diritti e aiuta il Tibet.
È il silenzioso artefice di progetti caritatevoli che hanno portato finora alla costruzione di sedici cliniche, sette scuole (una per 800 bambini), orfanotrofi, sette ponti ed alla realizzazione di progetti mirati per la gente anziana.

PERCHÉ M’INCURIOSISCE TANTO QUEST’UOMO?
Perché è l’uomo più felice del mondo e lo dice uno studio svolto dall’Università del Wisconsin (Usa) proprio su di lui.
Gli scienziati, dopo aver applicato ben 256 sensori sulla sua testa, hanno sottoposto Ricard a una serie di esami, tra cui la risonanza magnetica (MRI).
L’MRI di Ricard ha mostrato un elevatissimo livello di attività (mai registrato prima) nella zona del cervello connessa con l’emozione positiva.
In sistanza, se i volontari sottoposti a questo esperimento hanno riportato in genere valori tra +0,3 (registrata come disperazione)
e -0,3 (registrata come beatitudine), Matthieu Ricard è arrivato ad uno strabiliante -0,45.
La sua “lettura” era quindi interamente fuori della curva nella zona di emozione positiva: il risultato più alto mai registrato.
Ecco perché gli scienziati dell'Università del Wisconsin che hanno studiato le sue onde cerebrali hanno sentenziato: che «è l'uomo più felice della terra».

Alice Virtù

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LE RINNOVABILI

SOLARE. È l’energia raggiante sprigionata dal Sole per effetto di reazioni nucleari (fusione dell’idrogeno) e trasmessa alla Terra (ed in tutto lo spazio circostante) sotto forma di radiazione elettromagnetica. Essa è rinnovabile in quanto la sua fonte (il sole) è inesauribile e ha un impatto ambientale molto limitato rispetto ai combustibili fossili. Può essere termica o fotovoltaica.
TERMICA. comprende le tecnologie in cui la radiazione solare viene utilizzata per produrre calore. Il maggiore settore di applicazione è quello per la produzione dell’acqua calda e per il riscaldamento delle abitazioni private. È anche possibile produrre energia elettrica specialmente in Paesi a forte irradiazione solare con impianti di dimensioni fino a 200Mw
FOTOVOLTAICA. costituito da diverse celle, trasforma l’energia contenuta nella radiazione solare in energia elettrica. Questa energia può essere accumulata in batterie per renderla sempre disponibile (e allora si parla di impianti solari autonomi, solitamente realizzati per alimentare carichi elettrici distanti dalla rete), oppure può essere immediatamente utilizzata dall’utenza, anche senza l’adozione di batterie (è il campo degli impianti connessi alla rete).
EOLICA. L’energia eolica è l’energia posseduta dal vento soprattutto sotto forma di energia cinetica, che trasformata in energia meccanica può essere sfruttata per la generazione di energia elettrica. Ha un impatto ambientale estremamente limitato grazie alla mancanza assoluta di emissioni climalteranti. Attualmente, con circa 55mila turbine installate in tutto il mondo, l’eolico rappresenta la sorgente energetica con il maggior tasso di crescita.
IDROGENO. L’idrogeno, non è una fonte energetica ma un vettore, ed è l’elemento più abbondante nell’universo e sul pianeta è presente nell’acqua e negli idrocarburi, tuttavia per ricavarlo da tali sostanze vi è bisogno di energia elettrica. Il problema fondamentale è che non è disponibile sulla Terra allo stato elementare e pertanto è necessario ottenerlo da fonti secondarie, come per esempio l’acqua e i combustibili fossili.
IDRELETTRICA. Energia elettrica ottenibile sfruttando una caduta d’acqua.
BIOMASSA. In forma generale, si può dire che è biomassa tutto ciò che ha matrice organica, con esclusione delle plastiche e dei materiali fossili. In relazione alla loro natura e composizione, le biomasse possono essere convertite in combustibili di vario tipo attraverso tre principali sistemi: • la gassificazione, che consiste nel sottoporre le biomasse a processi di fermentazione anaerobica, dai quali si ottiene il biogas, una miscela di metano e anidride carbonica; • la conversione biologica ad alcoli: l'amido viene demolito a glucosio e poi sottoposto all'azione di microrganismi, che operano la fermentazione alcolica; l'alcol è un ottimo carburante ed è meno inquinante dei derivati del petrolio; • la combustione diretta: il calore prodotto può essere convertito in energia elettrica.
GEOTERMICA. Trova origine dal calore che si sviluppa nelle zone più interne della Terra. Nelle zone geologicamente attive, come quelle vulcaniche, il gradiente è ancora maggiore. Quella geotermica è una fonte energetica a erogazione continua e indipendente da condizionamenti climatici, ma essendo difficilmente trasportabile, è utilizzata per usi prevalentemente locali.
 

GUARDA LE MIE FOTOGRAFIE!

NUCLEARE O NO?



Da decenni si sentono contrapporre due forme energetiche, fossile e nucleare, entrambe senza futuro nel lungo termine: spesso sono presentate come le sole vere opzioni, e limitano gli orizzonti ad una scelta "tra peste e colera".

•Il nucleare è economicamente sconveniente e non competitivo rispetto ad investimenti in efficienza energetica e alle moderne fonti rinnovabili. Gli investitori privati sui mercati liberi non stanno generalmente investendo in energia nucleare oggi, perché tale scelta aumenta i rischi di business ed ha redditività inferiore rispetto alle alternative possibili.

•È una fonte esauribile, per cui si posticipa il problema senza risolverlo, e se ne creano altri: oggi i 443 reattori operativi forniscono meno del 4% di tutta l'energia globale. Aumentare tale percentuale farebbe salire i prezzi e ridurrebbe la disponibilità di un combustibile non rinnovabile e in esaurimento.

•Non è mai stata risolta la questione dello stoccaggio delle scorie, che deve garantire totale sicurezza per 100-200.000 anni, e della radioattività da estrazione, movimentazione, utilizzo.

•Le centrali vecchie non sono sicure: si stima che Chernobyl abbia causato ad oggi tra i 9000 e i 250.000 morti, a seconda delle modalità di conteggio (che dipendono essenzialmente da orizzonte temporale e geografico).

•Rischio terrorismo. Le centrali nucleari e i luoghi di stoccaggio delle scorie sono tra i target a più 'alto potenziale' per gli obiettivi dei terroristi.

Trascurabili i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 in ottica di Life Cycle Assessment, ovvero le emissioni per tutto quello che serve per estrarre, trasportare e raffinare il combustibile, costruire, far funzionare e smantellare una centrale nucleare e stoccare le scorie.

•Problemi non trascurabili sono la difficoltà in regimi democratici nell'individuare luoghi adatti per nuove centrali e i tempi lunghi dalle decisioni all'operatività, nell'ordine dei decenni.
 
•Trend d'investimento in declino: chi non ha centrali non ne sta costruendo, chi ce le ha non ne costruisce più o le dismette (eccezioni: una nuova centrale in Finlandia in costruzione, la Cina, la Turchia, l'Iran). La centrale media al mondo ha oltre 21 anni, quindi è già prossima alla dismissione o oltre la soglia di uso sicuro. Oggi sono in costruzione 27 nuove centrali, la maggior parte in Cina: il bilancio tra centrali nuove costruite e centrali dismesse dovrebbe risultare negativo, a condizione che vengano chiuse le centrali 'esaurite.' La Svezia, uno tra i Paesi più competitivi e avanzati al mondo, sta gradualmente dismettendo il nucleare per passare alle fonti rinnovabili. Le risorse per la necessaria innovazione nel settore sono in sistematico declino.

•Il nucleare viola tutte le "4 System Condition" di sostenibilità di «The Natural Step» in quanto contribuisce 1) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze estratte dalla crosta terrestre 2) all'aumento sistematico di concentrazioni di sostanze prodotte dalla società, 3) alla sistematica distruzione della natura e 4) alla sistematica compromissione della capacita' delle persone di soddisfare i propri bisogni. 15 anni di esperienza indicano che ciascuna di queste violazioni porta ad un sistematico ed inevitabile aumento dei costi e dei rischi dell'attività svolta.

Altre scelte economicamente vantaggiose già esistono.

Il sole fornisce ogni giorno 10.000 volte tutta l'energia fossile, nucleare, idroelettrica e da biomassa messe assieme che consumiamo, ed ha una distribuzione capillare ovunque sulla terra. Investendo in efficienza energetica ed energia rinnovabile quanto oggi viene consumato nel nucleare si avrebbero avanzamenti portentosi ed immediatamente profittevoli verso un successo anche di medio e lungo termine.

I sistemi energetici di domani saranno conformi alle quattro System Conditions sopra espresse. Oggi abbiamo l'opportunità di scegliere le modalità più intelligenti per muoverci in quella direzione.
 

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